L’agenzia giornalistica Ansa, è venuta a conoscenza, che tra governo e, l’ormai famosa multinazionale franco – indiana, c’è una trattativa in corso, condotta dal ministro per l’Economia Gualtieri e l’Ad dell’ArcelorMittal Italia, Lucia Morsel li. Incontro che potrebbe aprire la strada ad un “ripensamento”, non si sa ovviamente a quali condizioni, dal recesso deciso, secondo comunicazioni sociali, dall’azienda che ha firmato un contratto con lo Stato. Si va verso una risoluzione della crisi ex Ilva? E’ molto presto per dirlo ma è certo che, lo stabilimento non chiuderà e che c’è tutta la volontà politica, della stragrande maggioranza del Parlamento, non parliamo di sola maggioranza, viste le crepe, tra Pd e parte del M5S, più che evidenti sul tema Ilva. Comunque, la magistratura di Milano e Taranto si sono messe al lavoro ed hanno inviato, la Guardia di Finanza, ad effettuare perquisizioni e sequestri, in tutti gli uffici noti o di riferimento, dove la multinazionale, Franco – indiana, potrebbe avere carte d’interesse dei magistrati. La Guardia di Finanza è a caccia di eventuali distrazione di beni, tentativo iniquo di sciogliere il contratto a tutto danno, fino al minacciato spegnimento, degli alti forni per determinare, fine dell’ex Ilva, a tutto vantaggio, è una supposizione ovvia, di altre acciaierie presenti in Europa e, in altri Paesi, fuori dal vecchio Continente. Non a caso la Guardia di Finanza ha anche sequestrato computer e supporti magnetici. Le indagini sono state estese anche all’acquisto di materie prime e alla vendita di prodotti finiti, considerate le ingenti perdite accusate, dalla multinazionale , determinate dalla gestione commissariale. C’è un altro particolare interessante: ArcelorMittal non ha presentato la denuncia dei redditi, se la nostra informazione è esatta. Insomma c’è di che discutere, con questi signori che producono acciaio in molti Paesi e che, se chiudesse l’ex Ilva, non avrebbero motivo di piangere. Appare evidente che l’Italia non può perdere, 20 mila posti di lavoro indotto compreso. La guerra è guerra: la vincerà chi avrà l’intelligenza di comprendere che è meglio trovare una soluzione equa ad una perdita economica colossale.