Mosca – Crisi di governo. Putin decentra il suo potere a Medvedev

In crisi il governo russo. Il Premier, Dmitri Medvedev e tutti i suoi ministri hanno rassegnato le dimissioni, a sorpresa. La crisi non era filtrata prima all’esterno ed è avvenuta improvvisamente. Il Presidente Puntin, davanti a questa situazione, ha ringraziato il governo dimissionario per il lavoro svolto ed ha aggiunto che, da parte sua, c’è piena soddisfazione per  per i risultati raggiunti. Putin ha colto questa occasione, nel corso del l’ultimo consiglio dei ministri, tenuto prima delle dimissioni collegiali, di annunciare che è sua intenzione di creare una nuova figura politica: quella del vice capo del Consiglio di Sicurezza russo e assegnarla al dimissionario Premier Medvedev. “Ritengo ha aggiunto Putin – dichiarazione riportata dalla Tass – che sia possibile  me ne occuperò nei prossimi giorni di introdurre questa nuova carica”. Attualmente il Presidente russo è anche capo del Consiglio di Sicurezza. ” Ma Dmitri – ha soggiunto Putin –  si è sempre occupato di questi settori come il rafforzamento delle capacità difensive  e della sicurezza”. Spiegata quindi la crisi del governo. Putin lascia nelle mani del Premier dimissionario, una volta conclusa l’operazione, un potere molto vasto. La domanda da porsi è il motivo, di questa decisione improvvisa del Presidente russo: cosa lo ha spinto a lasciare il suo potere assoluto decentrandolo nelle mani, sia pure, di un fedelissimo? Stanchezza,  ragioni di età o il voler dimostrare che la Russia di oggi non è quella di ieri, quando tutto il potere era accentrato nelle mani di un solo uomo al comando. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.

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