La giovanissima Greta, al palazzo di Vetro, ha tirato fuori le unghie ed anche la maschera del viso, di una ragazzina sedicenne, che è riuscita a portare in Strade e piazze, milioni di giovani. Ha parlato all’Onu per affermare, con una grinta che nessuno aveva visto mai, il suo messaggio, fatto proprio dalle nuove generazioni giovanissime, che la seguirebbero in capo al mondo: ” Mi avete rubato i sogni e l’infanzia, ci state prendendo in giro ma il mondo si sta svegliando. I giovani stanno cominciando a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono puntati su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai. Il mondo sta cambiando vi piaccia o no”. L’Assemblea muta, ha ascoltato questo messaggio che è più di una invettiva, è un’accusa preci sa di tradimento nei confronti delle nuove generazioni che, tra non molto, saranno gli lettori di domani. Ma, a parte la considerazione politica, che non è da sottovalutare, la sedicenne Greta Thunberg, non è il soggetto che molla la causa. E non è affatto un caso che, ragazzi e ragazze, bambini e mamme con i neonati, percorrono chilometri su chilometri, in tutto il mondo per salvare la Terra. E i ragazzini, portano cartelli colorati, fatti con le loro mani e che riprendono e rilanciano, l’inno alla salvezza della Terra, prima che sia troppo tardi. Greta lo ha ripetuto più volte:” Non dovete parlare con me ma con gli scienziati che sanno cosa dovete fare”. Alla settimana del clima sono arrivati, anche i capi di Stato o governo dell’India, Cina e Stati Uniti che avevano deciso, in un primo tempo, di disertare l’appuntamento che per chi deve assumere decisioni, affatto facili ma urgenti. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha spalancato le porte, alla giovanissima Greta, capace di inviare il messaggio ben sapendo che, se vuole portare a termine il suo mandato, deve andare a avanti, senza timori reverenziali verso nessuno. Il Santo Padre, ha inviato, un video messaggio breve ma significativo. Gli Stati – questa è la domanda – sono pronti ad affrontare seriamente un problema di così elevata valenza – semmai sacrificando il ” Dio” denaro e il “Dio” guadagni per non mandare in malore la Terra. Se c’è la volontà politica, tutti al lavoro per la salvezza del Pianeta e dei popoli ma se non c’è questa volontà, questa volta le parole non servono a nulla. Così come, nessuno può affrontare questo enorme appuntamento senza aiutare le popolazioni più povere che già pagano un prezzo altissimo per il cambiamento climatico.