Il ragionamento di Beppe Grillo non va respinto, senza un ragionamento. Quello che ha detto nell’intervista in America alla Tv GZeroWorldnon non può mancare di far scattare un campanello d’allarme anche per chè segue, di sole 48 ore, l’affermazione di Casaleggio che, sia pure in termini diversi, afferma: l’attuale sistema democratico sarà superato, con la più moderna e sofistica tecnologia, della Rete. Ma torniamo a Gril lo che fa una costatazione che tutti, più o meno abbiamo intuito:” Che cos’è una democrazia quando a votare va soltanto il 50% e se prendi il 30% dei voti, in realtà rappresenti il 15% degli aventi diritto? Oggi i Pae si sono governati dalle minoranze”. Affermazione dati alla mano inconfutabile. La proposta per il superamento di questa “crisi delle democrazie” apre una discussione molto importante. Grillo afferma che, una Ca mera potrebbe essere composta, sistema proporzionale, con un “sorteggio casuale” che tenga conto dell’età, sesso, reddito, ed altre varianti, dei residenti nel Sud e Nord Italia. Accettabile? Ma i Paesi possono essere governati da minoranze… minoranze? Grillo prosegue con la sua intervista per dire che, all’inizio della vita del M5S, nemmeno lui e Casaleggio erano d’accordo. Un modo per rilanciare il referendum se stare o no nell’euro e per dare, questa responsabilità di scelte importanti, al popolo e non al “Parlamento -minoritario”. Grillo, nell’intervista afferma una verità assoluta:” Oggi basta un Tweeet, dall’altra parte del mondo, per creare nuove situazioni non solo in economia. E, il Grillo, riesuma dal suo armamentario il fatto che l’Italia, non ha nessun piano “B”, cosa che dovrebbe avere come l’hanno Francia e Germania, per evitare di trovar si in pesanti difficoltà, per non essere provvisti di vie di fuga, nei settori portanti dello Stato, oggi più necessarie di ieri. Tutto il ragionamento di Grillo da mandare al macero? Non si crede giusto. Così come sarebbe inutile, per affrontare constatazioni di questo tipo riflessioni, arlare di Resistenza, attacco alla democrazia o dittatura camuffata. Grillo ha gettato un masso in uno stagno maleodorante, per ammissione della stra grande maggioranza degli italiani che delegittimano, in continuazione, le Istituzioni. Grillo non ha fatto altro, dagli Stati Uniti non immune da questo gap del voto, di esprimere il suo punto di vista nel ricordare a tutti che ” La democrazia è partecipazione”. Un’occasione, a mio modo di vedere le cose, per rivitalizzare la vera democrazia, sia chiaro non soltanto italiana visto che, il mare oscuro del non voto, è presente in tutti gli Stati dove c’è un sistema democratico.