Roma – L’amicizia dei cinesi per gli italiani. Giunto staff sanitario con attrezzature contro Covid – 19

Sono giunti, come promesso dall’omologo del governo cinese, al nostro ministro per gli Esteri, Di Maio, medici, infermieri e attrezzature ospedaliere. Si tratta di uno staff che collaborerà, con il nostro personale sanitario nella lotta per eli minare la piaga del coronavirus. Una chiara dimostrazione di solidarietà che merita di essere messa, nel giusto risalto, per il valore etico ed umano, tra le due più antiche civiltà del mondo. Solo una settimana fa, il ministro Di Maio aveva dialogato con il collega cinese, ed aveva significato, le difficoltà per le attrezzature che erano in esaurimento per i tanti ricoveri, in Terapia Intensiva e semintensiva. Ed aveva trovato, nel suo omologo, la massima disponibilità sia per inviare attrezzature con il personale, medico e infermieristico, che lo facesse funzionare e collaborasse, con i colleghi italiani. Non è estraneo a questa ” significativa stretta di mano” la visita, del Capo dello Stato Mattarella, ad una scuola elementare romane frequentata, da bambini italiani e cinesi, l’uno accanto all’altro, e tutti accanto al Presidente. Una foto che – come ha affermato il Presidente della Cina, Xi Jinping – che ” lo ha profondamente commosso” tanto da giungere a, ringraziare Mattarella, per una visita molto apprezzata.  Ed i risultati sono giunti, così come ha sottolineato anche il ministro Di Maio: “… rispettarsi e solidarizzare, specialmente in momenti come quelli che stiamo vivendo, non può che produrre frutti, tra Paesi che hanno tutta l’intenzione di riallacciare rapporti antichissimi, come l’iniziativa della via della Seta ed altro ancora. C’è un’altra considerazione da fare ed è quella dei due vecchi coniugi cinesi, amorevolmente assistiti, curati e guariti dal coronavirus, dallo staff dell’Istituto Spallanzani, che ha fatto di tutto, per evitare che morissero, giunti alla struttura di studi e ricerca in condizioni disperate. Un’altro gesto di rispetto e solidarietà che non è sfuggito, alle autorità cinesi, che ha inviato l’ambasciatore accreditato a Roma, a portare il ringraziamento del Presidente della Cina Xi Jinping, allo staff dello spallanzani che aveva salvato la coppia. La domanda che dobbiamo porci tutti è una soltanto: non è un errore gettare tutto in politica e in divisioni di blocchi contrapposti? Un errore macroscopico che punta a dividere l’umanità spesso pert interessi inconfessabili.

Bruxelles -L’UE non c’è. In Italia vita pesante per il virus. Negli altri Stati invece il Covid -19 c’è… ma

L’Unione Europea che non c’è e si riesce a realizzare, oppure rimarrà un bel progetto, ma sulla carta. Il commissario straordinario Borrelli, come ogni sera, ha fatto il punto della situazione in Italia e i dati, nel giro di 24 ore  non potevano che essere, ancora negativi. Si spera che siano diversi proseguendo, con sacrifici, con lo slogan, peraltro rispettato:” Iorestoacasa”. Ma vediamo i numeri illustrati in conferenza stampa: i guariti, dopo aver contratto il coronavirus sono 1.258, quindi 213 più di ieri. I deceduti 188, nelle ultime 48 ore, raggiungendo, per l’esattezza, 1016, quasi tutti minati da altre malattie pregresse. I malati, allo stato, sono 12.839 con un incremento, da ieri, di 2.249 nuovi pazienti. Per avere un dato dello scompiglio creato dal Covid – 19, basta il dato complessivo di quanti, hanno interessato e interessano, gli ospedali pubblici: 15.113. Man mano che passano le ore, le strutture sanitarie e la popolazione, stanno avendo quello che non si poteva creare in un giorno. Distribuite, un milione e 200 mila mascherine al giorno e, sono in arrivo, attrezzature per la Terapia Intensiva e ventilatori per favorire il funzionamento dei polmoni. Un quadro non esaltante ma che sarebbe stato, enormemente peggiore, senza la convergenza delle forze politiche parlamentari per il varo, di un primo decreto atto ad evitare, il contagio tra persone.  Si vuole dire che se tantissimi, invece di restare a casa avessero menato la vita solita in giro per città e paesi, oggi avremmo un quadro devastante. Che poi la minoranza oggi chiede misure ancora più restrittive, fa parte di quella impostazione politica, che è la linea di demarcazione, tra chi governa e chi è all’opposizione con idee diverse. Ma quello che colpisce è che l’Italia, devastata dal Covid – 19, ha assunto delle limitazioni durissime che forse subiranno, un nuovo giro di vite, anche se virologi, ricercatori e la stessa Oms, si è congratulata, per le misure prese, ed hanno chiarito che, dalla Pandemia, non si esce in 24 ore, ma occorreranno  settimane o mesi. Ma, non c’è altro da fare che rimanere isolati  per evitare contagi. Questo coronavirus è l’illustre sconosciuto del terzo millennio ed occorre molta prudenza e pazienza, afferma l’Oms, e lasciare decidere chi lavora per evitare che, questa Pandemia si estenda ancora, non solo in Italia e in Europa. Ho iniziato nel dire l’Unione Europea  non c’è, ed è così. Ogni nazione va in ordine sparso così, mentre gli italiani stanno affrontando il virus, con provvedimenti durissimi, in generale a partire dalla Spagna, Francia, Germania, Olanda, Belgio ed altri ancora, la vita scorre come se nulla fosse. E sabato sera, ci sarà la movida animata dai giovani stranieri mentre, i ragazzi italiani,  rimarranno a casa a sentire musica o leggere un libro. Il ministro alla Salute dell’Unione Europea, non può far finta di nulla oppure, complimentarsi con l’italia, per le decisioni assunte. Sappiamo bene che l’UE non può ordinare nulla ai governi ma, lanciare l’allarme sì, questo lo può fare ed anzi dovrebbe farlo. I Padri fondatori non volevano questa ” melassa”  di Stati  uniti, tra loro solo, per una moneta unica. Ma puntavano ad una Unione che bilanciasse, con una vera unità, Stati Uniti e Russia, all’epoca la Cina non era considerata ,da un punto di vista economico. Questa UE tradisce il progetto dei Padri e questo va detto a chiare lettere. E’ un’altra cosa, non a caso snobbata dagli Stati Uniti e da poco anche, dal Regno Unito. Alla Presidente della Commissione Leyen il coraggio di tentare d’avvicinarsi, il più possibile, al progetto dei Padri fondatori:”…  da un’Europa  sempre divisa dalla guerre, ad una Europa di nazioni unite in un’ unica grande potente realtà economica”.

Roma – Salvini:” Decreto insufficiente”. Metalmeccanici:” fabbriche sanificate o sciopero”

Il leader della Lega Salvini ha annunciato nuove proposte da portare, all’attenzione del governo, per ottenere più risorse per  le misure anti – virus. Il decreto – secondo la Lega –  rischia di non essere risolutivo in quanto:”… se chiudi chiudi tutto, se fai le cose a metà con l’autocertificazione, le scuse , le eccezioni verranno trovate in grande quantità. Ed infatti – ha aggiunto – la stessa comunità scientifica è rimasta perplessa. Inoltre  si ha l’impressione che ci siano lavoratori di categorie A e B. Con questo – ha proseguito Salvini – non facciamo opposizione ma proposte e se, il il virus non lo fermate e aggredisce il Mezzogiorno, il dramma diventerebbe totale”. Il leader della Lega continua con la sua critica :” Per le imprese non è stato deciso nulla, così per le fabbriche, che non sono essenziali”. Sarà un caso ma, proprio ogg,i sono entrati in campo le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici pronti a proclamare uno sciopero generale se non saranno ascoltati. I lavoratori sono preoccupati di continuare a produrre, in aziende che non sono state sanificate e di conseguenza corrono dei rischi di contagi, che il governo o altri dovevano  ridurre a zero. Lo sciopero minacciato, dall’ala dura del sindacato, cioè proprio dai metalmeccanici, è un out, out, ed infatti già ci sono stati, episodi di sospensione dalla produzione, in alcune aziende. Il Premier Conte, una volta avuto notizia delle decisioni sindacali ha indetto, per domani una videoconferenza, che potrebbe trasformarsi anche in in contro con i sindacati dei metalmeccanici, per discutere il problema. E’ però certamente giusto che i lavoratori, non inclusi nello stop concesso a tante altre categorie, per sconfiggere il coronavirus, abbiano la certezza di andare a lavorare in fabbriche sanificate. Che poi il lavoro lo facciano gli industriali o il governo, ai sindacati interessa molto poco. L’importante è garantire chi va al lavoro per produrre e che non deve rischiare nulla. Una dimenticanza grave che doveva essere evitata, ancora prima che si mettesse mano al decreto. Certamente sarà trovato il modo di intervenire ma, anche questa ” falla”, è la dimostrazione che a Palazzo Chigi si lavora con eccesiva approssimazione. Comunque la richiesta sindacale non fa una piega. Il governo dovrà trovare una via d’uscita altrimenti le fabbriche si fermeranno. Solo chi non conosce, la coesione dei metalmeccanici, può sottovalutare l’avvertimento di oggi: basta un solo tentennamento dell’esecutivo per la proclamazione di uno sciopero che sarebbe pienamente condiviso dalla pubblica opinione.