Roma – Covid – 19 : 724 morti in 24 ore. positivi 7.980. guariti 724

Finalmente! E’ uscito il Dpcm definitivo dove, non si parla più di zone rosse, ma di aree nel territorio dove è presente il contagio del Covid – 19. Nel decreto viene precisato che non c’è il divieto assoluto di spostarsi, ma le forze dell’ordine potranno chiedere il motivo dei movimenti. L’area comprende la Lombardia e 14 province tra Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche: Modena, Parma, Piacenza,Rimini, Reggio Emilia, Pesaro Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano, Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia. In questi luoghi ci si potrà spostare per motivi di lavoro, salute ed emergenza. Libero il trasporto di merci mentre è rimasto il no anche alle Messe fino al 3 aprile. Il Premier ha ribadito che si è trattato di un fatto inaccettabile, la pubblicazione della bozza del Dpcm , sulla stampa. Il ministro della Cultura Franceschini, ha seguito la linea della difesa della popolazione, dall’epidemia e di conseguenza ha disposto la chiusura di teatri musei, cinema e tutti gli altri luoghi di aggregazione. I pazienti negli ospedali lombardi, per evitare che vadano in crisi parte dei ricoverati, in terapie intensive o sub intensive, sono stati trasferiti in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. I positivi  sono 7.980 in totale, in tutta Italia è stato il primo importante segnale d’allarme. E per quanto riguarda i decessi, Borrelli, ne ha dato notizia specificando le regioni: Lombardia 113; Emilia Romagna 8; Marche 1; Liguria 2 e Lazio 2. Man mano si sta abbassando l’età anche se, la percentuale più nutrita, riguarda gli over 80. L’epidemia continua e non accenna ad una flessione ma va detto che, i provvedimenti per tentare di bloccare l’epidemia, sono molto recenti, al quale si accompagna, il comportamento degli italiani che, in generale, non seguono i consigli copiosamente forniti dalla Sanità nazionale su tutti i media, pubblici e privati.

Roma – Tre governatori contagiati. Cd al governo con le sue proposte

Tre governatori sono risultati positivi e posti, presso la loro abitazione, in isolamento. Si tratta com’era noto del segretario del Pd Zingaretti, che ne ha dato notizia di persona precisando che si atterrà, a tutte le indicazioni che saranno fornite, dalla Sanità. Zingaretti ha ottenuto subito la solidarietà dei leader o segretari delle altre forze politiche per una pronta guarigione. Ora sono in isolamento due governatori: Ciro del Piemonte e Marsilio dell’Abruzzo che si è subito posto in auto isolamento. I due Presidenti di Regione proseguiranno a lavorare, dalle loro rispettive abitazioni, tramite computer o altri sistemi, che verranno  installati. L’isolamento dei governatori non è sufficiente per la sanità che sta procedendo a controllare, con l’uso dei tamponi, quanti erano nelle loro giunte ed avevano frequenti incontri con i dirigenti che potrebbero essere stati  contagiati. Un’operazione necessaria per verificare lo stato di salute, dei loro staff ed i colleghi di Giunta. La parola che viene ripetuta, negli ambienti sanitari è controllare, tutto e tutti, chiudere tutto ciò che è possibile per evitare che coronavirus continui a colpire, non solo le persone ma, in profondità, l’economia del Paese. Intanto, i decreti firmati dal Premier Conte, vengono contestati e definiti frettolosi, pasticciati e senza nessuna consultazione con i governatori delle Regioni, che hanno competenze in materia e comunque, conoscono la situazione più di chi siede a Palazzo Chigi da poco tempo. Una contestazione che non è di parte, visto che giunge, dal Presidente della Lombardia ma anche di quello dell’Emilia Romagna.  Comunque, i decreti sono modificabili ed infatti a Palazzo Chigi se ne è preparato un’altro che pubblichiamo in altra parte del  blog. Mentre l’Italia è a soqquadro per l’epidemia, la politica si muove. Il vice presidente di Forza Italia Tajani  ha reso noto,  con un twitter, che l’opposizione incon trerà Premier e governo per discutere le proposte della minoranza, sia per l’epidemia e sia per gli aspetti economici conseguenti. ” Gli italiani – ha detto Tajani –  hanno il diritto  di avere notizie chiare e precise da parte del governo  Conte e il dovere di rispettare le regole di comportamento indicate dagli scienziati”.

Roma – I governatori del Sud ai corregionali fuggiti dal Nord:” Quarantena”

I molti meridionali che vivevano nel Nord Italia, per ragioni di lavoro,  davanti alle notizie che filtravano da Palazzo Chigi su un blocco da zone rosse ampliate:”non si potrà entrare ed uscire dalla Lombardia a tantissime province del Pie monte, Veneto, Emilia Romagna e Marche, è  iniziata una fuga incontrollata. I meridionali hanno preso al volo treni, autobus, aerei ed auto personali per tornare a casa. Tutti incoscienti in quanto non si sono resi conto che avrebbero portato, al 90%, il Covid – 19 dalle nelle loro terre d’origine, meno aggredite, dall’epidemia. Cosa li ha spinti ad una fuga, così precipitosa e pericolosa per i corregionali e per le loro stesse famiglie, non è facilmente spiegabile, se non nel cercare un rifugio che non esiste. Tra i tanti meridionali che hanno raggiunto le loro città e paesi, ci saranno certamente, in una percentuale non quantificabile, contagiati che porteranno il Covid – 19, nelle loro famiglie aumentando la già difficile e complessa situazione sanitaria del Sud. Con una sostanziale differenza, che esiste da sempre, la sanità del Nord, fino ad oggi, sia pure con affanno è riuscita a far fronte all’epidemia e che, con le nuove assunzioni di personale ospedaliero e attrezzature, riuscirà a curare i malati. Mentre nel Sud, la situazione è completamente diversa. L’organizzazione della sanità è molto fragile, tanto è vero che a decine di migliaia all’anno, i meridionali malati, vanno a curarsi nei nosocomi del Nord.  Così questa massa di meridionali, fuggita per dirla alla Conte, per “una improvvida fuga di notizie”, ha immediatamente e giustamente allarmato i governatori, di Puglia, Emiliano; Campania, De Luca; Sicilia Musumeci; Basilicata, Bardi; Abruzzo, Marsilio e Molise, Toma. Tutti i governatori hanno disposto che tutti i rientrati, dalle zone rosse del Nord, dovranno osservare la quarantena. Un invito alla responsabilità personale anche se c’è da crede che, solo pochi,  osserveranno gli inviti diffusi anche dai sindaci. Sappiamo bene che i meridionali si sentono più protetti, nei luoghi dove sono nati e presso le loro famiglie. Ecco, chi potrà aiutare i governatori e le autorità sanitarie a far rispettare la quarantena a chi è fuggito dalle zone rosse del Nord, sono proprio le famiglie, cioè quei genitori anziani che ora rischiano di più, per il rientro dei figli o parenti. Che questo incauto comportamento, potesse verificarsi, era più che prevedibile, ben conoscendo il carattere dei meridionali.  Non c’è altro da aggiungere se non confidare in un miracolo: che i contagi nel Mezzogiorno non esplodano, com’è accaduto in Lombardia e più in generale nel Nord Italia, portato proprio da quanti, hanno creduto di essere sani, e di poter fuggire indenni dalle zone infette.