La dirigente del settore malattie infettive, Giovanna Rezza, dell’Istituto superiore di sanità, ospite della trasmissione 1/2 + di Annunziata, non ha avuto dubbi: ” Il vaccino contro il coronavirus ci sarà ma non prima di un anno. La tecnolo gia per svilupparlo c’è, già esiste un candidato per realizzarlo, ma poi occorre testarne la sicurezza e l’efficacia. Inoltre la produzione riguarderà, milioni di dosi, ed un anno di tempo ci vuole, nessuno si illuda si possa fare prima. La stessa direttrice ha confermato che è plausibile: il coronavirus già presente nel lodigiano, ancor prima, di contatti con Wuhan. Intanto il Covid – 19 continua a colpire. C’è stata un’altra vittima così l’Italia è arrivata a trenta, si tratta di un uomo di 79 anni he aveva una situazione di salute compromessa così con i nuovi contagiati, si è giunti oltre quota mille. A Roma è stata chiusa la chiesa San Luigi dei Francesi. Un sacerdote di quella comunità, 43 anni è stato contagiato, nel Nord Italia, dove si era fermato per riposare e proseguire per Parigi. Una volta rientrato a Roma, il suo superiore, ha ritenuto dopo la conferma del contagio, non solo di mettere tutta la comunità in isolamento volontario ma, di chiudere la chiesa fin quando le autorità preposte non disporranno diversamente. Toccherà a Mons. Michel Rupetit, dell’Arcidiocesi di Parigi, decidere al riguardo. Infine Si è appreso, tramite l’agenzia Adncronos che anche Louvre, lo stupendo museo di Parigi, è stato chiuso ai visitatori, dopo alcuni contagiati, rintracciati dalle autorità sanitarie francesi.
Atene – Stop sul confine greco a 10 mila migranti vecchi, donne e bimbi. L’UE? “vertice straordinario”.
I circa 10 mila migranti, vecchi, donne bambini, siriani, afgani, curdi, iracheni non possono aspettare, alla frontiera greca, dove sono stati fermati anche con l’uso dei lacrimogeni, che la Commissione UE, presieduta dalla Leyen, convochi un vertice straordinario, per decidere cosa fare. Il dramma si sta consumando in queste ore, in pieno inverno, dove 10 mila diseredati, considerati scarti del genere umano, hanno avuto il via libera dal Presidente turco Erdogan, che ha deci sione di aprire la frontiera verso la Grecia e L’UE. La motivazione, almeno quella ufficiale, è che la Turchia non poteva più ospitare, una massa crescente di migranti, ai quali occorre tutto di tutto: dal cibo al vestiario. I bambini, in braccio alle madri hanno si è no, brandelli di camicette. I migranti, non appena aperti i confini, si sono messi in cammino per giungere in Europa attraversando il valico di Pazarkule, ma hanno trovato, sul confine la polizia greca, che aveva l’ordine di fermarli sul territorio turco. Il governo di Atene sostiene che non è in grado, di poter ospitare una massa di migranti così importante e di conseguenza li ha bloccati, sul territorio turco. I migranti disperati, non hanno nulla di nulla, per sopravvivere all’aperto, così come, non hanno scorte di cibo. Così vecchi e bambini, anche neonati, invocano pietà alla polizia greca, perchè li faccia passare per cercare un riparo qualsiasi. La “strategia” del Presidente Erdogan è, da un punto di vista umano ripugnante. Fino ad oggi, la Turchia, ha ricevuto un’enorme quantità di denaro per tenere ferma la cosiddetta rotta dell’Egeo. Ma per motivi che si capiranno, solo dopo tante sofferenze inflitte a straccioni indifesi, il Presidente turco ha deciso di agire, aprendo il confine di Stato. Chi meraviglia non è il Presidente Erdogan, che fa uscire i migranti dai suoi confini, sappiamo bene qual è la sua filosofia, tra Russia e Stati Uniti, ma è la presidente Leyen che, davanti a tanta tragedia, sostiene che occorre un vertice straordinario dell’Unione Europea, senza nessun aiuto immediato ad una massa che stenta a sopravvivere per fame e freddo . Da un punto di vista formale…nulla da eccepire ma, davanti ad una simile tragedia, che si sta consumando sotto gli occhi del mondo intero, c’è una freddezza teutonica che non può che spaventare. Chissà per quale motivo ma la presidente della Commissione UE, madre di quattro figli, quasi sempre, apparentemente distesa e sorridente, aveva dato l’impressione di essere in grado di “governare” la Commissione UE e la stessa Unione con saggezza e di intervenire, d’urgenza, qualora ci fosse questa necessità. Penso a quanti di noi sarebbero in grado di resistere, nelle condizioni in cui si trovano, i migranti ora: bloccati sul confine greco dalla polizia e senza poter tornare indietro ” cacciati” da turchi per intraprendere il cammino verso l’opulenta Europa. Esistono ancora la istituzioni europee, esiste ancora un Presidente della Commissione o, siamo tornati indietro nel tempo, in quello spirito anteguerra, 1939 – 1945, quando il ” diverso”, solo perchè nato in altre zone della Terra, poteva anche morire, anzi se non moriva doveva essere soppresso. Da quell’epoca ad oggi davanti alla tragedia dei 10 mila migranti, cos’è cambiato? Qualcuno cercasse di spiegarlo.
Roma – Calma! l’epidemia continua. Contagi, guariti e decessi. Prudenza e… pazienza
Virologi, infettivologi e ricercatori, oltre all’Istituto nazionale di Sanità appello al governo e regioni: ” Attenzione a ritenere superato il problema dell’infezione da coronavirus, ancora in circolazione e capace di proseguire ad infettare” Un avvertimento che vale tanta salute in più, per governatori e sindaci, che smaniano per limitare i provvedimenti limitativi ad una vita normale dai mezzi di trasporto ai luoghi di cultura, dalle scuole fino alle relazioni umane. Ma gli esperti in materia, guardano alle preoccupazioni che vengono espresse dall’Oms che continua a ripetere, il covid – 19 continua ad espandersi in troppi Paesi, tra loro anche molto lontani, per poter alleggerire la guardia che deve rimanere molto alta. L’Oms, non nega affatto che l’attuale epidemia se dovesse allargarsi ancora e colpire Paesi, dove le strutture sanitarie sono inesistenti o estremamente fragili, potrebbe trasformarsi in Pandemia. Secondo gli esperti, anche di fama mondiale, come ne abbiamo anche in Italia, frenano lo scalpitare di chi vorrebbe tornare alla produzione ed al lavoro così come era possibile prima dell’epidemia, ma la prudenza sanitaria non appare sbagliata: se c’è chi si infetta ancora il virus non solo è presente ma in grado di agire, passando da umo a uomo. In questa materia vince la scienza e la pazienza dei cittadini: forzare la mano non serve a nulla se non ad aumentare i pericoli per quella parte di umanità che subisce il contagio. In questo scenario, non ottimale, in Italia continuano gli scontri politici sul governo di coalizione M5S, Pd LeU che non riesce a rilanciare il Paese, prima per mancati accordi tra i partiti ed ora per l’epidemia. I dati sciorinati dal Capo d ella Protezione civile sono questi: 1.049 i contagiati, 50 i guariti, 29 i deceduti, molto anziani indeboliti da malattie pregresse, facile preda dell’infezione del Covid – 19. I ricoverati con sintomi 401 di cui 105 in rianimazione. il 52% dei contagiati, in tutto 18.500, sono in isolamento nelle loro abitazione, dove sono sottoposte a visite e cure dei sanitari. Ma c’è un altro problema che il ministro della Sanità, Speranza deve risolvere, il personale medico e paramedico impegnato sin dai primi contagiati, è stato impiegato senza turni di riposo ed orari. Ora questo personale mostra preoccupanti segni di stanchezza ed avrebbe necessità di essere sostituiti per un breve periodo di riposo diventato indispen sabile per gli stesi pazienti. Durante lo svolgimento di lavori stressanti ed impegnativi, la stanchezza può portare anche a commettere errori. E’ compito del ministro Speranza e dei direttori sanitari trovare, personale preparato ed in grado di trasferirsi per un breve tempo, a sostituire i colleghi medici e infermieri, giunti ad una condizione di stress pericolosa per loro e per i pazienti. Non c’è da perdere tempo: questo è un problema che va affrontato con immediatezza. Ai cittadini, che seguono con apprensione l’evolversi della situazione, vine chiesta prudenza nelle relazioni, di osservare la massima igiene ed armarsi di tanta pazienza. Queste epidemie, una volta scoperto il virus, non hanno lunga durata se tutti fanno la parte che spetta.