Roma – Premier ai governatori: cura d’urto per ripartire. Caute 3 Regioni. Zaia no

Riunione alla Protezione civile, tra il Premier Conte ed i governatori delle Regioni. Il Presidente del Consiglio ha illustrato le misure assunte dal Cdm tenuto ieri sera, a Palazzo Chigi,in favore delle popolazioni in quarantena peril Covid – 19 ed ha anche annunciato che si tratta, di primi provvedimenti ,ai quali ne seguiranno altri. Conte ha detto chiaramente che, dopo questa crisi sanitaria dovuta al coronavirus, l’Italia ha necessità di una terapia d’urto per rilanciare la sua economia in tutti i settori, finiti in crisi, per l’epidemia. I governatori hanno ascoltato e, secondo quanto comunicato alla stampa, sarebbero d’accordo in linea si massima anche se si esprimeranno, compiutamente, dopo aver conosciuto tutte le misure che il governo varerà. Certo non può essere sufficiente, è stato sottolineato, rinviare ad altra data il pagamento delle  tasse  e di lasciare gli stessi importi, ma rateizzati. Occorrono veri provvedimenti per rilanciare la piccola e media impresa, il commercio, l’artigianato e la difesa dei prodotti italiani, che non hanno nulla a che vedere, con il Covid – 19. Inoltre i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno significato che, dopo i rapporti ricevuti dai loro esperti: virologi e infettivologi, non riapriranno le scuole e le università se non dopo il 7 marzo data in cui, la situazione sanitaria, dovrebbe essere migliorata per avviarsi verso la normalità. Di diverso avviso i governatore del Friuli Venezia – Giulia, Zaia che dopo uno scontro, con l’ambasciata cinese per aver detto che” i cinesi  mangiano i pipistrelli “. Ha provocato una dura reazione da parte dell’ambasciatore che ha seccamente negato questa affermazione priva di fondamento. Comunque Zaia va avanti per la sua strada: le scuole, di ogni ordine e grado saranno riaperte, lunedì prossimo, 2 marzo. Intanto, ci sono buone notizie sul fronte della guarigioni all’Istituto Spallanzani di Roma. I due vecchi coniugi cinesi, sono usciti e prima di partire con la figlia che vive negli Stati Uniti, si sono concessi da ieri, alcuni giorni di “vacanze romane” ed anche, il giovane diciassettenne Nicolò, dopo non poche traversie, rientrato in Italia con un’aereo militare e, subito isolato allo Spallanzani, ha lasciato, tra tanta commozione, l’Istituto nazionale contro le malattie infettive ed  ha riabbracciato i genitori . Niccolò ha esternato, con la stampa la volontà di scrivere un libro sula sua disavventura ed è deciso a tornare in Cina dove ha lasciato tanti amici e tanto calore umano. Ovviamente  solo dopo che quel Paese ed or si può dire il mondo intero, si sarà lasciato alle spalle questa epidemia di Covid – 19, che ha reso tutti gli abitanti della Terra meno sicuri e più timorosi per quanto accaduto.

Qatar – A Doha, firmata una storica pace, tra americani e talebani

E’ stato firmato uno storico accordo, tra i talebani e gli americani, per la pace in Afganistan. Dopo 18 anni di guerra e tantissimi tentativi di mettere, fine ad un conflitto infinito, e che vede impegnate, Forze armate, di alcuni Paesi Nato. La firma è stata apposta, sul documento a Doha in Qatar, dalle due delegazioni. Tra l’altro è stato  previsto che, le truppe a stelle e strisce, completeranno il ritiro entro 14 mesi e che, durante questo periodo, non si dev no verificare scontri tra le due parti. Il Segretario della Difesa americano ha sottolineato che, gli Stati Uniti non rispetteranno lo storico accordo, qualora  i talebani violeranno quanto deciso e sottoscritto. Un monito, ritenuto necessario dagli americani, molte volte vicine ad un accordo con i talebani, finito nel nulla, per una serie di violazioni commesse, da un’organizzazione, che non fa riferimento soltanto ad capo, riconosciuto da tutti.  Continua così il disimpegno degli Stati Uniti, nel Medio Oriente, più volte annunciato dal Presidente Trump, che ritiene di sganciarsi “da conflitti locali destinati, a durare all’infinito, senza vincitori e vinti”. Un tassello in più, alla campagna elettorale presidenziale, visto che Trump aveva promesso che i “ragazzi” in armi, presenti in più Paesi, li avrebbe fatti tornare, gradualmente, a casa. Una firma quella posta a Doha, tra americani e talebani, che era stata preannunciata, agli alleati che sono a fianco delle truppe Usa in Afganistan. Un preludio ad un ritiro di tutte le truppe straniere in quella Nazione, italiani compresi. Cosa accadrà una volta che rimarranno, talebani e le truppe afgane “regolari” nessuno può dirl. E’ possibile che si scateni una guerra fratricida per la conquista totale del Paese. Certo è che 18 anni di guerra, con decine di migliaia di morti, tra afgani, che combattevano con americani ed europei da una parte e, talebani dall’altra, non si cancellano come se non fosse accaduto nulla. Ci sarà, un regolamento di conti, in un popolo che ha conosciuto gli orrori della guerra e del terrorismo.

Roma – Salvini, da solo, vuole la crisi. Conta su alleati nell’ombra o è un folle?

Si può capire che il leader della Lega, ex ministro per gli Interni e vice Premier, Matteo Salvini, si danni l’anima per trovare un varco per far cadere il governo ed andare a nuove elezioni. Forse, in seconda battuta, gli basterebbe  far tornare  all’università il docente, Giuseppe Conte, che non perde occasione per bastonarlo. Ma il capo della Lega non riesce a frenare il suo carattere irruento, e il ripetuto assalto, al governo e Palazzo Chigi,  prosegue. Ma la sua azione sembra  destinata ad indebolirlo. Non può essere solo la Lega  a chiedere, un governo di unità nazionale, per aiutare il Paese, ad uscire dalla dura crisi economica, dovuta al Covid – 19,  per errori connessi. Su questa operazione non c’è, nemmeno tutto il centrodestra, mentre la coalizione tenta un arroccamento, per varare un’agenda di governo, fino al 2023 ed oltre.  Certo va considerato che nonostante forza d’opposizione, fino ad oggi, La Lega ha mantenuto dalla sua parte, secondo sondaggi, non solo italiani, un buon 30% dell’elettorato. Ma proprio per questa ragione, la coalizione di governo mantiene, la barra a dritta e non pensa affatto ad elezioni anticipate, con il rischio di perderle. Così come i parlamentari sanno che, molti di loro lo saranno, fin quando durerà la legislatura, dopo di che, con il referendum taglia senatori e deputati, per molti di loro le Aule saranno solo un lontano ricordo. Ma Salvini insiste nella sua azione, e cerca sponde per aumentare, la sua pressione politica ed ottenere lo sgretolamento della coalizione, M5S – Pd. LeU. Un’operazione molto difficile tanto che, il leader della Lega, sta puntando a conquistare altre Regioni e Comuni, per dimostrare che, se Roma non cede, avrà a che fare con il fronte degli enti locali contro il governo centrale. Una strada Irta di difficoltà, come è stato dimostrato proprio in questi giorni, di allerta virus. Cosa potrà inventarsi Salvini, per scalzare da Palazzo Chigi, Giuseppe Conte, è davvero tutto da scoprire. C’è un accordo sottobanco con Renzi? In politica tutto è possibile ma è improbabile, per la forza elettorale che esprime Italia Viva, fino ad oggi. Ha riallacciato rapporti con Di Maio, attuale ministro agli Esteri, che sarebbe d’accordo con Di Battista, nemico dell’accordo di governo M5S, Pd LeU. Ma è un progetto a lunga scadenza da non potersi attuare, se non ci sono kamikaze, nell’attuale legislatura. Non rimane che attendere che il leader del Carroccio, inventi o scopra percorsi nuovi, per tentare un nuovo assalto. Sarà la pesante crisi economica che il Paese dovrà affrontare per l’epidemia del Covid – 90? E’ difficile poterlo solo immaginare. Certo il governo non ha ancora trovato la strada giusta, per tranquillizzare e su questo potrebbe inciampare e farsi male. Fino ad una crisi di governo? Solo Quirinale permettendo. Il Presidente è molto attento a crisi che non hanno vie d’uscita. L’UE ci gira le spalle? Poco per una crisi di governo. Molto invece per un popolo come il nostro che sa, di non essere guardato con  simpatia a Bruxelles, soprattutto dai Paesi del Nord. Ma sono pagine tutte da scrivere.