” Tregua armata” nella coalizione di governo, non solo per la prescrizione ma anche per la situazione economica che non consente di uscire, da uno sviluppo inesistente. Tutta l’Unione Europea denuncia una crescita per il 2020 intorno allo zero virgola, basti un solo dato, la Germania prevede, coronavirus permettendo, un Pil all’ 1%. Per quanto riguarda l’Italia, appare evidente che si continua a perdere, tempo prezioso, in continue contrapposizioni e perenne litigiosià, tra parti politiche che sono, chiaramente diverse nei rispettivi orientamenti. C’è un problema che non è soltanto legato alla visibilità ma soprattutto all’identità, di ogni forza, motivo di distinzione per gli appuntamenti elettorali. Il Premier Conte, è stato stagnato, nel momento in cui per mettere fuori gioco, Italia Viva, ha cercato una nuova maggioranza, sia pure camuffata, non solo dai “volenterosi” o “disponibili” ma con passaggi veri e proprio. C’è stato chi ha cercato di riportare nel Pd, gli scissionisti di Italia Viva, su tappeti rossi ad appetibili incarichi. Operazione che sarebbe stata pulitissima e che avrebbe garantito al Senato, i voti necessari a quella prescrizione, punto di forza irrinunciabile, del ministro per la Giustizia Bonafede. Un tentativo che, almeno alla luce del sole, è stato interrotto in attesa di momenti più propizi. Il ministro Bonafede non ha nessuna intenzione di tornare indietro, ed è appoggiato, senza riserve, anche dal ministro per gli Esteri, Di Maio e dal reggente provvisorio del M5S, Crimi. Ma la prescrizione infinita trova, in Matteo Renzi, un’opposizione durissima incoraggiato, in questa posizione, dai magistrati ed avvocati, forze sociali che hanno ritenuto, anche il Lodo Conte, una boiata. Le posizioni sono queste e, nonostante i tanti ambasciatori, prima si chiamavano pontieri, la prescrizione alla Bonafede non dovrebbe passare, così com’è, e se troverà, una via per l’ok anche al Senato, scatenerà una guerriglia, a Camera e Senato, di cui l’Italia non ha proprio bisogno. Il Premier si sta dedicando… all’agenda 2023 ( sic) per tentare di garantirsi, un tempo molto più ampio per: la riforma del codice penale, decreto sicurezza, apertura dei cantieri finanziati ma bloccati, concessioni autostradali, risistemazione del reddito di cittadinanza e di Quota 100, cioè delle bandierine M5S e Lega. In realtà: i frutti, con riferimento ai costi, sono davvero deludenti. Inoltre il Pd deve considerare che alle regionali, il M5S andrà per conto suo e non unirà, i voti con i dem, favorendo di fatto il Cd, se troveranno un accordo, Lega, FdI e FI. Si ha la sensazione he nel Movimento c’è un riposizionamento nei confronti della coalizione: nessun cedimento al Pd, Italia Viva e LeU. Iscritti, simpatizzanti e parlamentari stanno cercando, affannosamente di allungare i tempi della loro permanenza nelle attuali posizioni conquistate, ben sapendo che con la nuova legge, taglio parlamentari e taglio candidati, per molti questa è l’unica esperienza che potranno vantare. L’incognita dei 5 stelle è Di Battista, “strano” personaggio politico che preferisce, o meglio ha scelto, di restare fori da incarichi anche ministeriali, senza rinunciare però, a devastanti incursioni nella politica del Movimento e nell’esprimere, il suo punto di vista, seguendo gli ideali del M5S, studiato da Beppe Grillo. In tutto questo calderone, c’è la maggioranza, alla ricerca una via d’uscita. Fuori ma solo dopo settembre, c’è un centrodestra monopolizzato da Salvini, seguito da FdI della Meloni, con buon ultima FI. Equilibri troppo instabili per poter prevedere, fatti nuovi e significativi per gli italiani, stanchissimi delle continue liti tra politici, impegnati a non garantire il futuro a nessuno, nemmeno a loro stessi.
Roma- Ok fiducia di Italia Viva su intercettazioni e Milleproroghe,” Senza aggiunte”
Sul Dl intercettazioni e Milleproroghe, il governo ha posto o porrà la fiducia e l’Italia Viva, voterà a favore al testo, del ministro per la Giustizia, Bonafede. Ma c’è un chiaro avvertimento del presidente dei senatori di Italia Viva Faraone: ” Al tri eventuali emendamenti, potranno passare solo dopo, l’esame di tutti i partiti della coalizione. Chiunque tenta di forzare la mano si assume la responsabilità di spaccare la maggioranza di governo”. Insomma sì alla fiducia ma non a provocazioni”. La maggioranza è divisa su un emendamento presentato dal senatore Grasso del LeU, con il quale chiede l’utilizzo del Trojan, cioè di un captatore informatico, nelle intercettazioni. Intanto ci sono novità. Il Gip di Roma ha chiesto di iscrivere, come indagato, nel registro degli indagati, l’ex coordinatore del Pdl, Denis Verdini, per turbativa d’asta e concussione con l’ex parlamentare Abrignani e l’imprenditore Bigotti per una gara di appalto Consip. Il Gip ha anche ordinato di scrivere nel registro degli indagati, anche l’ex ministro allo sport Lotti e Tiziano Renzi. I legali del papà del’ex premier sono tranquilli visto che, per ben due volte i pm romani, hanno chiesto l’archiviazione, del presunto caso che ha subito più di una indagine.
Pechino – Primo studio cinese su Covid – 19. Si sgombra la Princess infetta
Il Centro cinese per il controllo e prevenzione delle malattie ha pubblicato, il primo studio dettagliato su 70 mila contagiati da Covid – 19. Il virus ha avuto effetti leggeri sui, malati e anziani, ed il tasso di mortalità complessivo è stato del 2,3%. Nella provincia di Hubai, la più colpita , la mortalità ha toccato il 2,9% mentre, nel resto del Paese, la meda è dello 0, 4% . Il bilancio dei morti, riportato nello studio, è di 1.068 ed i contagiati 72.436 ed è stato riscontrato che il virus ha ucciso più uomini che donne, più resistenti al contagio. Il governo cinese ha ricevuto i funzionari dell’Oms, con i quali hanno discusso sulla diffusione dell’epidemia e di come, la sanità cinese prosegue a tenerla sotto controllo, ma non a autorizzato, gli ospiti della sanità mondiale, a recarsi nella provincia di Hubai e nelle città di Wuhan. Intanto il ministro per la Salute giapponese ha deciso che quanti non sono in quarantena e non risultano positivi al test potranno lasciare la Diamond Princess, ancorata nel porto di Yokohama. Il motivo è semplice: la nave è la più infettata dal coronavirus, prima si sgombra e meglio è per i croceristi. Quindi chi non è in quarantena potrà lasciare la nave. I positivi ad oggi sarebbero 454 e, pian piano, ci stanno pensando le varie nazioni a prelevare i connazionali. Ieri ci hanno pensato gli americani che hanno portato via 330 connazionali, di cui 13 positivi, già ricoverati negli ospedali. Domani sarà la volta dei passeggeri canadesi e australiani. Giovedì quella degli italiani che sono 35 ma, i 20 he fanno parte dell’equipaggio, non torneranno. Il ministro alla Salute Speranza ha precisato:” tutti i passeggeri della Princess, una volta in Italia, andranno in quarantena così come stabilito dal modello adottato in Italia e saranno controllati, continuamente, per verificare le loro condizioni di salute. Il ministero ha anche individuato i 5 italiani tappa in Cambogia sulla nave Westerdam: due italo – brasiliani sono ancora a bordo, uno è rientrato in Germania ed è sotto controllo, il quinto è rientrato in Italia, non presenta sintomi, ed è monitorato nella sua abitazione. Dallo Spallanzani giungono notizie confortanti. Sia lo studente Niccolò e sia il ricercatore stanno bene, e risultano negativi ai test. Anche gli anziani coniugi cinesi hanno reagito bene alla cure e mostrano miglioramenti, che fanno ben sperare. Ma restano in rianimazione e la prognosi resta riservata.