Il ministro per la Giustizia, Bonafede, ha chiarito con la stampa che al Cdm di domani, il lodo Conte e la riforma del processo penale sarà in Cdm. La decisione sarebbe stata presa dai tre partiti M5S, Pd e LeU. Il ministro ha aggiunto con de terminazione:” andiamo avanti”. Non è stato il grado di anticipare se sarà un DDL, oppure un DL, ed ha aggiunto:” Il contenuto non cambia” e nel lasciare Montecitorio alla raffica di domande dei cronisti ha risposto:” Non c’è nessuna mediazione, non esiste il lodo Conte ter e non sono a conoscenza… dei si dice. Non c’è ancora un OdG ufficiale – ha proseguito Bonafede – ma so che si discuterà anche della riforma del processo penale che porterò, come già concordato in Cdm”. Bonafade ha confermato questa linea anche durante il Question Time alla Camera dei deputati. E’ stata ascoltata, la parlamentare di Italia Viva, Luciana Annibali, la quale è stata altrettanto secca, nelle risposte che ha dato ai cronisti:” Vediamo. Per noi di Italia Viva il veicolo non è chiaro, non è nulla nemmeno questo Lodo Conte bis che è un delirio. E’ impossibile sostenerlo: è invotabile. “Non è possibile votare – ha ripetuto la parlamentare – sia la riforma del processo penale e sia la prescrizione: occorre un anno di slittamento, per discutere seriamente di riforme, molto importanti anche da un punto di vista costituzionale”. Muro contro muro! Almeno questo appare questa sera. Ma se M5S, Pd e leU hanno deciso di andare avanti, anche se l’Odg ufficiale non c’è ancora, ci sarà stata una trattativa con i “volenterosi ” per ottenere al Senato i voti che, verrebbero a mancare dal quarto partito della maggioranza, o ex, cioè di Italia Viva. Se le cose dovessero andare così in parlamento inizierebbero battaglie continue tipo Vietnam . Si tratta di decisioni da prendere con molta riflessione, non sono riforme che possono possono essere imposte così come si vorrebbe fare. Ma la politica è cambiata ed anche molto.
Wuhan – L’epidemia Covid – 19 si allarga. G.B.” Minaccia grave imminente
L’Organizzazione mondiale delle Sanità è molto preoccupata per il coronavirus, da ieri denominato, Covid – 19. Il ministero della Salute di Pechino sostiene che i deceduti sono 1.113 e i contagiati 44.653. Inoltre il ministero precisa che ci sarebbero meno contagiati,nelle ultime 24 ore 2.484 contro i 3.073. In realtà, la reale situazione sfugge alle stese autorità sanitarie così come, avviene quasi sempre. La nazione colpita da epidemie finisce per alterare i veri numeri, chiaro indice utile per segnalare al mondo l’andamento dell’epidemia oppure perchè non ne conosce l’entità. Intorno a queste situazioni, la migliore organizzazione sanitaria può sbagliare, com’è avvenuto a San Diego, dove erano stati portati dalla Cina, al Marine di Miramar, quattro americani per la quarantena. Uno è stato dimesso per errore. Del fatto se ne accorto il centro controllo di Atlanta, del via libera dato ad un contagiato il quale sarebbe in circolazione. Nessuno ha specificato se il ” paziente” è stato rintracciato e riportato, nella struttura sanitaria protetta per terminare la quarantena, oppure la persona è libera ed in grado di contagiare chiunque. L’ex ambasciatore italiano in Cina, Alberto Bradonini, attualmente incaricato al Centro Studi cinese ha sottolineato in una nota che:” L’Italia ha assunto, per la chiusura dei collegamenti aerei Roma – Pechino, un atteggiamento da dilettanti. Queste misure vengono concordate e non prese da una sola nazione”. La risposta si può trovare in quello che ha dichiarato, il ministro della Salute Speranza, durante la riunione operativa, con altri ministri e Protezione civile:” C’è un’epidemia ed è giusto seguire quello che decide l’autorità sanitaria. La politica deve fare un passo indietro: tocca alla scienza proteggere gli italiani”. Intanto dalla Gran Bretagna arriva un messaggio che dimostra come il mondo sia in all’erta molto alta: ” La minaccia – affermano gli esperti del Regno Unito – è grave ed imminente”.
Roma – Battaglia chiara di Renzi sulla prescrizione. Pd, M5S, LeU balbettano
Appare in tutta evidenza che nella maggioranza di governo M5S,Pd, Italia Viva e LeU, non c’è un braccio di ferro tra il nuovo partito e tutti gli altri. Ci sono decisioni diverse, sulla prescrizione adottata e fatta propria, con il lodo Conte, che non è accettabile da Italia Viva. Renzi intende garantire agli italiani una giustizia uguale per tutti, evitando corse ad un’approvazione, tramite il Milleproroghe, di una prescrizione che così come impostata, viene considerata incostituzio nale per la mancata eguaglianza, fra tutti i cittadini. Il leader di Italia Viva, qualora i tre partiti avessero inclusa la prescrizione nel Milleproroghe, cercando voti altrove per passare indenni al Senato, avrebbe votato la sfiducia al ministro per la Giustizia Bonafede. La difesa ad oltranza della prescrizione, così com’è stata articolata dal lodo Conte, ha visto fare quadrato oltre al M5S, anche il Pd e LeU, in difesa di una riforma rigettata, senza esitazione, dai magistrati e avvocati, in quanto ritengono il lodo, peggiore della stessa prescrizione ” a tempo” e con trattamento differenziato ,tra i condannati e assolti, in appello. Hai visto mai una cosa del genere? La situazione tra ieri ed oggi sembra mutata e non si comprende se poi sarà proprio così. Zingaretti, nel suo intervento televisivo, ha difeso a spada tratta la riforma della prescrizione, ed ha accusato Renzi di favorire la caduta del governo e quindi, favorire Salvini e il centrodestra. Per poi decidere, unitamente al M5S e LeU, di non includere nel Milleproghe la riforma, ma di trattarla a parte. “La politica – ripeteva l’indimenticabile super ministro Andreotti – (discutibile quanto si vuole) la possono fare quelli che la capiscono altrimenti nascono pasticci inestricabili”. L’offensiva scatenata da Renzi, unitamente ai suoi parlamentari, vuole arrivare, così dichiara, alla riforma della prescrizione e a quella del codice di procedura penale, senza incorrere in pesantissime situazioni dalle quali, sarebbe difficile far uscire, l’attuale maggioranza che non intende far cadere. Così come, se la prescrizione non sarà inclusa nel Milleproroghe, non scatterà nemmeno la sfiducia preannunciata, da Italia Viva, nei confronti del ministro per la Giustizia Bonafede. Dal canto suo la ministra renziana, Bellanova, intervistata a Radio 24 ha detto:” Faremo fino in fondo la nostra parte e, il ministro per i rapporti con il Parlamento D’Inca, confermi che il governo non presenterà alcun emendamento sulla prescrizione al Milleproghe”. Le diverse strategie, in una coalizione, sono all’ordine del giorno e il M5S è la forza politica in maggiore difficoltà: la maggiori parte insegue soi obiettivi poco aderenti a quelli del progetto Grillo. Certo il reggente del capo politico Crimi fa quello che può, ma i parlamentari guardano ben oltre le mura dei palazzi del potere dove molto difficilmente potranno tornare.