L’epidemia scoppiata in Cina, con epicentro nella città di Wuhan, continua ad espandersi. Per farmaci idonei a bloccarla, ma soprattutto per un vaccino, scienziati e ricercatori parlano di non meno di 6 mesi, anche se in tante altre occasio ni le previsioni, di casi come l’attuale, si sono rivelati sbagliati. In tutto il mondo, i ricercatori non si danno pace, e lavorano a tutto ritmo per bloccare l’epidemia prima che diventi, quello che teme l’OMS, pandemia. I contagiati, globalmente intesi, sono 37 mila ed i deceduti, compresi un americano ed un giapponese, 813. Ma si torna a ripetere si tratta di dati ballerini in quanto, particolarmente in Cina, e più in generale nell’Oriente, i contagiati dal coronavirus vengono tenuti in casa, come avveniva nel tempo passato, curati con pratiche antiche. Appare evidente che il coronavirus, che si trasmette da uomo a uomo, in questa situazione infetta sempre di più persone inconsapevoli del pericolo che corrono e che fanno correre, anche a familiari ,ed amici. Sulla nave giapponese bloccata nel porto di Yokoama, nonostante tutte le precauzioni, i contagiati sono aumentati. Altri 6 casi sono stati trasferiti in ospedale. Sulla nave, c’erano 3.700 passeggeri, ora bloccati per una quarantena, che ogni qual volta si verifica un nuovo contagio, ricomincia il conteggio da zero. Misure sanitarie inevitabili per evitare che l’epidemia si allarghi ancora. Attualmente la situazione, a conoscenza dei ministeri alla Sanità, è questa: Francia 11 casi, compresi quelli scoperti in Alta Savoia dove, i turisti sono entrati in contatto, con un contagiato giunto da Singapore. 14 casi in Germania , 2 Spagna. In Italia, i testi sui bambini trasferiti allo Spallanzani, sono risultati negativi, non hanno subito alcun contagio ma i test proseguiranno, prima di rimandarli a casa. Su richiesta del ministro della Salute Speranza, giovedì prossimo ci sarà un vertice europeo, di tutti i ministri della Sanità dell’Unione, per fare il punto della situazione ed adottare altre misure se ritenute necessarie. Le autorità sanitarie insistono sul fatto che non bisogna avere paura, della situazione sanitaria dovuta all’epidemia, anche se va affrontata seriamente. L’anziana coppia di cinesi, in rianimazione allo Spallanzani presentano una condizione stabile ma in prognosi riservata, 40 sono in quarantena, 12 sotto test. Il giovani italiano d 17 anni rimasto, per una serie di motivazioni a Wuhan, e come deciso durante il vertice Borrelli, Speranza e Di Maio verrà riportato in Italia, con un volo militare, già programmato.
Roma – Apertura dell’Anm sul lodo prescrizione. La decisione ai partiti
L’Anm in soccorso della maggioranza per il problema della prescrizione, sia pure con qualche adattamento peraltro marginale. L’associazione nazionale magistrati era contraria al blocco della prescrizione dopo una sentenza di condanna. Ma una diversa modulazione è forse possibile. “.. Se la riforma riguardasse il blocco ma solo dopo la sentenza in appello non ci sembra – afferma l’Anm – una soluzione irragionevole”. E’ solo un punto di vista dell’Anm che precisa:” Sui profili di legittimità costituzionale l’ultima parola spetta alla Consulta”. Il segretario Caputo va oltre nel suggerire:” La posizione dell’Associazione sul nuovo lodo circa la prescrizione è quello di superare lo stallo e riprendere, per portarla a termine, la riforma del processo penale”. La parola ora passa alla politica ed è già al vaglio dell’Italia Viva che si era opposta, con fermezza alla riforma difesa a spada tratta, dal ministro alla Giustizia Bonafede. Riforma che aveva già ottenuto il via libera del M5S, Pd e LeU, ma non dell’Italia dei Valori, i cui senatori possono bloccare l’azione del governo in Senato, che non avrebbe più maggioranza. E’ pur vero che senatori disponibili a votare sì, ci sono nel gruppo misto. Ma se ciò accadesse, il Premier Conte, si troverebbe con una terza maggioranza: troppe per un Premier che diventerebbe eterno sotto ogni bandiera. L’Anm ha spezzato una lancia per il lodo proposto per far procedere le riforme anche del processo penale. Ceto le carte in tavola sono diverse da come le aveva predisposte il ministro Bonafede. Ma in tutta questa storia e nello scontro tra partiti della maggioranza. Zingaretti, segretario del Pd, dovrebbe sentire non quello che affermano Crimi e Di Maio ma quello che dicono, l’espulso dal Movimento, Paragone e il parere di Di Battista, prima di avventurarsi, ancora una volta, su una stradina piena di ostacoli. In caso di stop, l’unico partito a rischiare di più è proprio quello dei democratici, unica forza che sfiora il 20%, con il M5S, con il suo 14,5%, costretto a tornare in piazza per cercare la sua identità e la visibilità perduta.
Roma – Alt! dietrofront! “i bimbi giunti dalla Cina non vadano a scuola!”
Meglio tardi che mai. I governatori delle Regioni del Nord Italia, avevano sollevato dei dubbi sul fatto che, chiunque giungesse in Italia dalle zone dove c’è l’epidemia da coronavirus, venise avviato in strutture per una quarantena di 15 giorni. Lo scopo era evidente: evitare sgradire sorprese di contagiati in circolazione. I governatori erano però di centrodestra ed avevano chiesto che anche i bambini, che frequentano asili o scuole pubbliche rispettassero, lo stesso identico trattamento precauzionale previsto per gli adulti. Il colore della pelle, specialmente in questi casi, di epidemia globale, non conta nulla. I governatori, tra l’altro fecero presente che, proprio i bambini erano più vulnerabili, per un contagio in quanto, come avviene sempre: amano stare insieme, attaccati l’uno all’altro e spesso si passano, matite o colori, tenuti prima in bocca. La risposta fu secca da parte del ministro Speranza, ministero della Salute e del Premier Conte:” Fidatevi dell’autorità sanitaria che sa, quello che eve fare, per evitare contagi”. Così i bimbi, giunti dalla Cina ed anche da Wuhan sono tornati a scuola ed hanno abbracciato, i piccoli compagni, senza problemi. Forse il ministro Speranza aveva temuto che si trattasse, di una ventata di discriminazione, nei confronti dei bambini cinesi. I governatori, fecero un passo indietro e tutto è andato come disposto dal ministero della salute, in netta contraddizione con le misure, peraltro drastiche, prese per gli adulti, italiani e stranieri, di rientro dalla Cina. Oggi la novità, o meglio un netto ripensamento: i bambini, che sono stati in Cina, o provengono da aree a rischio contagio, è meglio che restino a casa sotto, l’attenta sorveglianza e responsabilità, dei genitori. Una misura cautelare che doveva essere presa, sin da quella che ha riguardato tutti gli adulti, di qualsiasi nazionalità, italiani compresi. Chiaramente non poteva, per competenza che, la nova disposizione riguardasse, il Dipartimento delle Asl di competenza e non già, quella scolastica, che si occupa di istruzione e non di coronavirus. Si dirà meglio tardi che mai nel riparare agli errori macroscopici come quello accaduto. Auguriamoci tutti che non ci sia stato, tra i bambini, nessun contagio: sarebbe un vero disastro, vista la facilità della trasmissione del virus, da uomo a uomo . Una lezione per tutti: la politica, quando si tratta della salute pubblica faccia un passo indietro a tutti i livelli, compresa la Presidenza della Repubblica. E’ indubbio che l’abbraccio da”nonno” del Capo dello Stato” ai piccoli che, senza alcuna distinzione, di etnia e provenienza, frequentano luoghi di istruzione o svago è stato visto, anche all’estero, come uno spot pubblicitario:” Questa è l’Italia dove le differenze etniche sono state abbattute. Ed i bimbi giunti dalle zone infette della Cina, non hanno subito alcuna discriminazione”. Ma diciamolo, la decisione presa a Roma, è stato un azzardo: il coronavirus, non perdona e il dato globale dei contagi lo dimostra. L’OMS continua a ripetere una raccomandazione:”attenzione e cautela fino a quando non ci saranno medicine adatte o un vaccino in grado di risolvere l’epidemia che è e rimane globale”.