Roma – Speranza:” No paura ma situazione seria”. Globalmente contagiati 35 mila

Il ministro alla Salute, Speranza, continua a ripetere:” Per l’epidemia del nuovo coronavirus, non bisogna avere paura, ma la situazione è seria”. Intanto il cordone sanitario viene stretto sempre di più. Una donna che era ospite, per la qua rantena alla Cecchignola, struttura militare, per precauzione considerati alcuni sintomi, è stata subito trasferita all’Istituto Spallanzani. Lo stesso ministro alla Salute Speranza, in diretta Fb, ha ritenuto necessario fare il punto della situazione nel nostro Paese:” L’epidemia globale del coronavirus, sin dal primo momento, è stata affrontata con la massima rigidità e rigore. Sin da subito – ha proseguito il ministro – è stata tenuta la guardia molto alta con controlli che non hanno eguali nel mondo. E c’è tutta l’intenzione di proseguire su questa strada. Martedì prossimo ci sarà,  il comitato parlamentare per ottenere un controllo attento sull’attuazione dell’accordo di Schengen, per conoscere l’attività dell’Europol sull’immigrazione. Il comitato ascolterà in audizione  il ministro per la Salute, Roberto Speranza, sulle frontiere esterne all’accordo di Schengen e sulle misure di sicurezza nello spazio Schengen, con riferimento specifico alla diffusione del coronavirus, L’audizione è prevista per il primo pomeriggio  a Palazzo San Macuto. Intanto i dati sui contagiati sono questi: 14 Germania, 11 Francia, 3 Italia, 1 Belgio, 1 Finlandia, 1 Spagna, 1 Svezia. Extra UE, nel Regno Unito, i casi conclamati sono stati 3. A livello globale i contagiati sono circa 35 mila, i decessi 724. Ma si tratta di dati imprecisi se si considera che in Cina, non pochi contagiati rimangono nelle loro case e non si presentano agli ospedali e all’ autorità sanitaria. Un’antica abitudine che in Cina sopravvive ancora, come in tanti altri Paesi.  Utilizzano pratiche molto antiche tramandate nel tempo. In questo caso, trattandosi di un’epidemia che si trasmette da uomo a uomo, ri manere in casa significa aumentare, significativamente, contagi e mortalità. Man mano che la sanità pubblica cinse, ne viene a conoscenza interviene d’autorità, per portare con la forza, in ospedale il contagiato. Almeno questo avviene nelle città,  su segnalazione, di altri cittadini. C’è da chiedersi cosa sta accadendo nella Cina più interna. Ecco una domanda inquietante da farsi, considerata la “fiducia” dei cinesi, su antiche pratiche, più che sulla medicina moderna. Un grande problema, per il governo e per la sanità del Continente cinese che conta, circa un miliardo e mezzo di  persone.

Roma – M5S,Pd,LeU per l’acquisto… di voti. Maggioranza finita: Renzi no a Bonafede

E’ fallita la mediazione tentata dal Premier Conte per ottenere che Italia Viva, accettasse l’accordo raggiunto, sulla prescrizione, dal M5S, Pd e LeU. Renzi, dopo l’assemblea dei parlamentari ed iscritti, confortato dalla proposta di dire no ad una prescrizione abolita, ha detto no, si batterà contro ” l’aberrazione”, e voterà contro. Se ciò che è stato dichiarato avverrà e, le posizioni resteranno queste, la riforma Bonafede non ha i numeri per essere approvata al Senato. Infatti  senza i voti dei senatori, di Italia Viva, non c’è più la maggioranza. Renzi non si è fermato al no ma ha detto altre due cose importanti: cercherà di “ibernare “, il lavoro concluso dal ministro Bonafede votando il testo del senatore Costa di centrodestra, che finirebbe per bloccare tutto. Ma c’è di più il leader di Italia Viva ha soggiunto:” Se Pd, M5S e LeU hanno deciso di buttarci fuori dalla maggioranza, lasceremo le poltrone di governo. Per noi conta di più dare agli italiani una riforma che non condanni a vita, un cittadino, ad attendere una sentenza che non arriverebbe mai. Dello stesso parere di Italia Viva: tutti gli operatori della Giustizia, dalle più alte cariche della magistratura fino all’ultimo avvocato, per non parlare, di una vastissima platea di cittadini. Questo significa che cadrà il governo e si andrà ad elezioni anticipate? Renzi non lo vuole, e si può anche capire il motivo, per rafforzarsi sul territorio, Italia Viva, ha bisogno di tempo. Così Conte e Zingaretti avrebbero a disposizione i cosiddetti “responsabili” o ” volenterosi”, oggi nel gruppo misto o amici di Quagliariello prontissimi a dare i loro voti, in cambio, ci sembra giusto, di posti di potere. Una richiesta ovvia che appare inutile sottolineare. In questo caso si formerebbe una nuova maggioranza, con Conte sempre Premier.  Un governo che non cadrebbe, grazie al voto di senatori o senza bandiera o di centrodestra. Un vero pasticcio che riporta alla mente, il peggiore periodo, attraversato dagli italiani, con il  “quadripartito” o “pentapartito”, del secolo scorso. Una soluzione escogitata o, comunque accettata, dal M5S. Pd e LeU, ma soprattutto, questo è l’incredibile, dal Premier Conte che rimarrebbe in carica, con una terza maggioranza! Presidente del Consiglio con M5S – Lega, stessa carica con l’attuale maggioranza M5S, Pd, Italia Viva e LeU, cioè l’opposto della precedente coalizione. Ed ora rimarrebbe in carica con l’apporto di voti di centrodestra. Non si tratta più di “trasformismo”, come Conte sarebbe stato bollato, dalla politica del secolo scorso ma, di “un’attaccamento” alla poltrona ed alla carica,  che non ha precedenti nella storia repubblicana. Ed ecco che non è più un caso, ma c’è una ragione ben precisa. Il segretario del Pd , Zingaretti, continua a definire, l’ultima volta ieri:” Conte capo dei progressisti”. Se questa sarà la conclusione, per approvare la riforma dei processi targati Bonafede si può affermare, con assoluta tranquillità che il Pd e LeU non hanno più una loro identità, per non parlare del M5S che si sta sfarinando, giorno dopo giorno, e cerca un recupero, costi quello che costi, fino a tor nare in piazza il 15 febbraio. Cioè un partito di maggioranza relativa e di governo, che scende in piazza per dire, a loro stessi e alleati di governo, che le riforme fatte in un anno e mezzo, quindi anche quelle realizzate con la Lega, non si  toccano. E mentre tutto questo accade c’è chi acquattato, nemmeno tanto nascosti, ci sono due soggetti del Movimento molto stimati:Paragone d Di Battista contrari alla coalizione M5S – Pd, considerato da Dibba:” Il peggiore tra i partiti al servizio…dei poteri forti”. E tutti questi contorcimenti perchè le intenzioni di voto, dei vari istituti di ricerca, danno la Lega al 32,5%, FdI al 9,5 ed infine FI al 6. Cioè il centrodestra intorno al 48%. Una previsione che paralizza i partiti al governo e che dimostra però, un’attività di governo, fallimentare. Se Salvini, senza potere e con problemi con la giustizia, per i migranti e porti chiusi, rimane saldamente oltre il 30% un motivo ci deve essere: gli italiani non si fidano di chi è al governo. Politica a parte è tutto fermo, dai cantieri finanziati da… far partire, dalle…concessioni autostradali da… revocare, dalle riforme da… riformare.. . Le sole intenzioni non bastano lo dicono gli italiani che guardano ancora alla Lega dell’ex ministro agli Interni, rozzo leader, dell’oltre Po.

Roma – Prescrizione senza maggioranza. Pd,M5S,LeU con Bonafede. Italia Viva no

Il ministro per la Giustizia Bonafede non riesce a rendersi conto delle motivazioni che si oppongono alla riforma della prescrizione. ed ha dichiarato:” La mattina vado a svolgere il mio lavoro in assoluta tranquillità nel rispetto reciproco an che quando questo rispetto non c’è. L’importante per me –  ha proseguito – dialogare con gli italiani  e chiarire  che sto lavorando per loro perchè abbiano un processo penale celere ed efficiente”. Alla domanda dei cronisti che l’Italia Viva, di cui è leader Matteo Renzi non voterà la prescrizione infinita cosa pensa? Il ministro ha risposto:” Ricordo che il processo civile è praticamente in Parlamento e il processo penale c’è la disponibilità a confrontarci e sin dalla prossima settimana – ha proseguito Bonafece –  istituirò  un tavolo per monitorare costantemente se le leggi approvate vengono applicate. Il sistema giudiziario deve applicarle – ha soggiunto il Guardasigilli – con tono deciso. Devo riconoscere grande lealtà e correttezza al Pd e LeU e alla mediazione di Conte. Non accetto provocazioni o differenza di toni su questo problema che è di civiltà” Alla domanda se lunedì la riforma sarà in Cdm, Bonafede non ha avuto duvbbi:” C’è stato un accor do importante ieri. Non ho motivo di prendere in considerazioni slittamenti”. Per dirla in breve il ministro ritene la partita chiusa anche se la mediazione del Premier Conte, ha trovato il no secco e netto dell’Italia Viva. Anzi a questo proposito Renzi, nell’elogiare il lavoro fatto dai rappresentanti del partito nel governo ha soggiunto:” Se hanno deciso di metterci fuori, non ci sono problemi. Per noi vale molto di più una riforma giusta e ponderata, per un argomento importante come la Giustizia, che le poltrone nel governo. I nostri rappresentanti se non più graditi si dimetteranno subito. Non riesco a comprendere – ha soggiunto Renzi – per quale motivo il Pd rincorre il populista M5S che impone solu zioni inaccettabili come questo tipo di prescrizione. Noi non voteremo e l’attuale maggioranza al Senato non ha i numeri per ottenere l’approvazione. Si diano una regolata: non si tratta di un braccio di ferro ma solo di pareri opposti: un cittadino non può rimanere, per tutta la vita sotto scacco, per l’abbattimento della prescrizione”. Le posizioni sono chiare e non c’è margine a trattative: posizioni troppo distanti, anti profondamente contrarie. La parola al Premier Conte che però non ha margine di trattativa.