L’epidemia del coronavirus che si è sviluppata in Cina, ed in particolare nella città Wuhan, provincia di Hubei, ha contagiato il più giovane di tutto il mondo. Un neonato di appena 30 ore di vita. La notizia è stata diffusa dall’Agenzia Xinhua. La mamma era risultata positiva prima del parto. Attualmente il piccolo è in rianimazione ed è stato ricoverato, all’Union Hospital. I sanitari non escludono che possa essere il primo caso, di coronavirus, passato direttamente dalla mamma al neonato prima del parto. Intanto è sorta una polemica, molto importante, tra l’OMS che si è dichiarata scettica, alla notizia diffusa dai media cinesi, che sarebbe stata trovata la cura per guarire dall’epidemia del coronavirus, con un’affermazione molto precisa:” Non ci sono, allo stato cure efficaci per fermare i contagi, bloccare l’epidemia e curare i malati”. L’OMS, anzi, ha raccomandato a tutti i ricercatori di continuare nel lavoro intrapreso e di potenziare la ricerca e, una volta trovata quella che si ritiene giusta, di sottoporla ad uno studio randomizzato controllato. Le ricerche puntano in due direzioni: trovare un farmaco capace di uccidere il coronavirus o un vaccino in grado di evitare che il contagio possa avvenire. Intanto i casi aumentano ma l’OMS conferma, anche oggi che il mondo, non si trova davanti ad una pandemia ma mostra, grande preoccupazione, per la diffusione dell’epidemia in Cina e in tanti altri Paesi del mondo.
Roma – E’ grave la coppia cinese allo Spallanzani. La mutazione del coronavirus
L’Oms ha precisato oggi che, il rischio di diffusione dell’epidemia continua ad essere alto ,ma che non è pandemia. Intanto il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani, Francesco Vaia, ha comunicato che la coppia cinese ricoverata nei giorni scorsi ha subito, un aggravamento delle condizioni, a causa di un’infezione alle vie respiratorie. Ora la coppia è in rianimazione ed i medici si sono riservata la prognosi. Nel bollettino dello Spallanzani, viene specificato che la coppia è risultata positiva al nuovo coronavirus. La coppia è sottoposta, a tutte le cure necessarie: farmacologiche e antivirali anche sperimentali. Presso l’Istituto sono ricoverati altri 11 pazienti, con alcuni sintomi , i test sono in corso e sono tutti provenienti dall’area della Cina, dove si è iniziata l’epidemia. Tutti i pazienti allo Spallanzani sono sottoposti a test che riguardano, il nuovo coronavirus, sui quali i ricercatori stanno lavorando per avere risposte esaustive al loro lavoro. Le altre 20 persone che non presentavano alcun sintomo, ma che hanno avuto contatti con la coppia cinese, sono sottoposti a test ed osservazioni continue. Invece sono stati dimessi i 26 pazienti negativi al nuovo coronavirus. Ai ricoverati dell’Oriente vengono serviti pasti, che fanno parte del loro nutrimento normale e vengono assistiti, da volontari, per favorire la comunicazione tra pazienti e personale medico e paramedico. I volontari, operano nell’Istituto alle stesse condizioni che si applicano applicano negli ospedali. E’ indubbio che l’Istituto Spallanzani ha dimostrato una consistente validità, sia nella cura ed assistenza ai pazienti e sia nel campo della ricerca. Il Premier Conte si è recato in visita all’Istituto anche per congratularsi dei risultati conseguiti, dalle ricercatrici nell’isolamento del coronavirus che ha aperto strade importante, nelle fasi successive, per lo studio di antivirali o di vaccini. Nel comunicato ufficiale del direttore sanitario dell’Istituto, Vaia, si insiste sul termine ” nuovo coronavirus” il che sta indicare che quello originario ha subito mutazioni, già oggetto di studio del team dei ricercatori. Questa epidemia è la migliore dimostrazione di quanto sia importante la ricerca e che una Nazione evoluta, non può fare a meno di avere personale altamente qualificato in grado di affrontare, situazioni critiche, come quella attuale. Investire di più e meglio per i ricercatori ha un solo significato: proteggere i propri connazionali da ogni eventuale epidemia che può, svilupparsi e propagarsi, così com’è avvenuto in questa circostanza che non è affatto sotto controllo, secondo l’Oms.
Roma – Sfaldamento del M5S su leggi e regionali non c’è accordo
Riuscire a capire cosa sta accadendo nel M5S è impossibile. Il Movimento voluto da Grillo e che puntava, ad un cambiamento radicale dell’Italia con la scheda, dopo aver raggiunto alle politiche del 2018, quasi il 33% dei voti, diventando ” il partito di maggioranza relativa, ha dovuto fare i conti con la realtà rappresentata dai partiti, più volte violentemente denigrati, della “prima Repubblica”, ammesso e non concesso che ne sia mai nata una seconda. Così lo stesso Grillo e Casaleggio hanno dovuto prendere atto che avrebbero dovuto governare, con altre forze diverse o alternative, cioè Lega di destra o Pd di centro sinistra. Venne scelta la coalizione con la Lega, nella convinzione che con un “contratto” firmato, il Movimento sarebbe riuscito a fare, quelle riforme che non sarebbero state ostacolate dal leader del Carroccio. Sappiamo bene come sono andate le cose: il “contratto” è stato più volte lacerato e i due leader, Di Maio e Salvini, sono riusciti a piazzare solo alcune bandierine: il primo con il reddito di cittadinanza e il secondo con quota 100. Altre mini – riforme ci sono stata ma non tali da salvare l’efficacia della coalizione. Lo scontro è stato violentissimo tanto che, l’Italia rischiava di finire, in Bilancio provvisorio. Il leader della Lega non aveva, calcolato affatto che il Pd, davanti ad una situazione che avrebbe portato gli italiani al voto ma in condizioni drammatiche, accettasse di fare una coalizione con i grillini. Chi l’avrebbe mai detto! Ed invece il calcolo del ministro dell’Interno si è rivelato sbagliato, tanto che non solo è nato il governo M5S -Pd ma c’è stata anche la conferma, del Premier Conte, che era stato scelto da Di Maio e Salvini, un docente universitario… a digiuno di politica. Il nuovo governo si è messo al lavoro ed ha affrontato, ma non risolte le grossi problemi, che ha davanti, per tentare di varare un progetto di governo di legislatura, cioè ” frazionare” i problemi fino al 2023. Ma nessuno aveva immaginato, Pd compreso, che il M5S, il partito dalle tante anime tutte alimentate da gruppi, più o meno consistenti di parlamentari, desse vita ad una serie, di mini scissioni interne, provocate da idee e, indirizzi politici, l’uno all’opposto dell’altro. All’interno del Movimento, tra parlamentari e iscritti, ci sono i fedelissimi del fondatore Grillo; chi è per un’alleanza organica con il Pd o per aderire e dare corpo ad una nuova componente, c’è anche chi è per favorire un’avvicinamento alla destra, oppure all’Italia Viva di Renzi ed infine c’è anche chi si sta organizzando, nel gruppo misto, non per far cadere il governo ma per non seguire gli ordini che piovono dall’alt. Insomma condizionare, in qualche modo, la maggioranza. Lo sfaldamento del M5S non finisce qui, se si considerano le decisioni che vengono assunte, per le elezioni regionali, autonomamente, regione per regione o tramite la piattaforma Rousseau, già messa in discussione. Il Pd assiste a questa “atomizzazione” del partito di maggioranza relativa con crescente preoccupazione: è in coalizione con un Movimento che ha, tra le sue fila, un ministro per la Giustizia Bonafede che ha deciso, su uno dei problemi più importanti per il governo, sulla prescrizione e non intende, almeno fino ad oggi, ascoltare, per un’applicazione diversa, non solo gli operator: magistrati ed avvocati, ma anche tutte le forze politiche della coalizione di governo che la pensano diversamente, pur ammettendo che il problema c’è ma che va risolto, senza tenere sotto scacco un cittadino, a torto o a ragione, tutta la vita. Renzi e Zingaretti hanno passato la ” palla” al Premier perchè trovi lui la soluzione con Bonafede, ma non sarà facile per la convinzione maturata, del ministro per la Giustizia, che le sentenze vanno pronunciate e che a troppi cittadini viene negata una parola fine alla sua condizione in quanto “la sua causa finisce in una prescrizione” il che non garantisce più alcun diritto ad una delle due parti.