La politica è l’arte più difficile ovunque ma, in Italia c’è qualcosa in più, che la rende difficile da comprendere. C’è una regola non scritta che vuole, in una democrazia, che l’avversario politico venga battuto con il voto. Questa regola potrebbe essere infranta, tra qualche giorno, se il leader della Lega, il rozzo ex ministro dell’oltre Po, venisse consegnato alla magistratura ordinaria, per essere giudicato per il suo comportamento, anche per la ” Gregoretti” una nave mili tare con a bordo migranti, senza che nessuno potesse toccare terra. Lo ha fatto, come afferma con orgoglio Salvini, ” per difendere i confini nazionali” O il comportamento è stato tenuto per ragioni politiche? questo interrogativo con certezza non lo scioglieremo mai. Toccherà ai giudici farlo? E’ una partita che si andrebbe a giocare in un’altra dimensione. Ma non basta, dopo il tribunale di Catania, anche quello dei ministri di Palermo ha deciso: l’ex ministro va processato anche per la ” Open Arms”, fatta rimanere in mare aperto. Il tribunale dei ministri, del capoluogo regionale siculo, ha dato ragione al pm che ha ribadito la sua accusa: ” Salvini doveva osservare l’obbligo di indicare un porto sicuro. E non si tratta di politica ma di un’atto amministrativo, che non consente, di negare un attracco. La scelta del leader del Carroccio non sarebbe stata condivisa, con nessun altro membro del governo e tra l’altro, i giudici palermitani sostengono che, lo sbarco di migranti, non rappresentava un pericolo per la sicurezza “. Praticamente sentenza già scritta se è esatto quello che afferma il tribunale dei ministri di Palermo. Così Salvini, alla luce di quello che sta accadendo dovrebbe essere giudicato, da due tribunali. La reazione di Salvini è stata questa:” Nuovo processo per aver difeso i confini nazionali? l’ho fatto e lo rifarei. A processo dovrebbero andare quelli he hanno svenduto l’Italia, le aziende, i risparmi e il futuro”. Nessuna simpatia per il rozzo ex ministro dell’oltre Po. Nessuna simpatia per l’uomo che, una volta ministro per l’Interno, si interessava anche dei compiti degli altri colleghi. Però sarà difficile affermare che nessuno dei ministri, sapesse nulla dell’azione di Salvini, per la ” Diciotti” e la ” Gregoretti”, a partire dai rapporti interni al primo governo Conte. Dai giornali alle TV per settimane ci sono stati servizi su servizi, per non parlare dei dibattiti in radio e televisioni. Se Conte non sapeva, ufficialmente nulla, nessuno vietava, al Premier avvocato, di richiamare Salvini al rispetto della legge visto che tra l’altro, era suo vice. Oggi Conte, trasformatosi in agnello, unitamente al ministro per gli Esteri Di Maio, affermano che non ha mai saputo nulla o peggio, affermano che era un compito delegato al ministro dell’Interno: non è questione di Maalox ma di non essere credibili. Salvini merita una lezione di stile e di comportamento? Bene lo si faccia politicamente mettendolo alla berlina: consegnarlo alla magistratura ordinaria per farlo condannare ed eliminarlo dalla scena politica, ci sembra una fucilazione predisposta, in grado di aprire nuovi scenari, ad iniziare da chi si assumesse questa responsabilità.
Roma – Renzi:” L’agenda di governo la dettiamo noi. Conte non è leader dei progressisti”
Matteo Renzi, all’Assemblea nazionale di Italia Viva, ha chiarito alcuni aspetti della politica italiana. Ed ha così esordito:”Siamo qui per fare politica che è altra cosa che scrivere tweetter, partecipare ad un talk o suonare ad un citofono. Qui non ci sono correnti e nemmeno fuoco amico. Sono contento per Bonaccini che ha saputo vincere alle regionali, in Emilia Romagna, anche se è sembrata una battaglia come se fosse una nuova Stalingrado. Dico che basta ad inseguire i populisti e dettiamo noi l’agenda di governo: abbiamo svolto un lavoro di pubblica utilità evitando l’aumento dell’Iva che avrebbe creato, grossi problemi all’economia nazionale, su vasta scala. Poi, com’è sua abitudine, Renzi ha lanciato un sasso nello stagno. Johnson, per la Brexit è come un Salvini che ce l’ha fatta. Abbiamo fatto bene, a contrastarlo, ed evitare che ci portasse, dritti dritti, all’Italix. E, il leader dell’Italia Viva, si è tolto un’ altro sassolino dalla scarpa parlando dell’accordo con i grillini: ci siamo dovuti imbottire di Maalox. Ora avanti con il governo fino al 2023 ma, non per cullarci, ma per la politica del fare: disincagliare l’economia, lo sviluppo e il lavoro. Bene Conte, ma Renzi manda un messaggio in chiaro a chi deve intendere:” Non è il leader dei progressisti”. Ed ha ragione, l’attuale Premier, in altra non tanto passata storia Patria, sarebbe stato definito, proprio dalla sinistra, un abile” trasformista” visto che è rimasto a Palazzo Chigi, con grande indifferenza, prima nominato dal M5S e Lega e poi, dal M5S, Pd e LeU, come se, la politica e il programma, fossero gli stessi. Non è così ed è giusto dirlo, davanti a Zingaretti che lo definisce “un uomo di sinistra vicino al Pd” ed i vertici dei 5S che lo hanno riconfermato Presidente del Consiglio. Oggi tanto forte, che sollecita i partiti della coalizione, prepara l’agenda di governo, interviene nella vita dei partiti della coalizione, media su tutto ciò che finisce sul suo tavolo. Ecco, il leader di Italia Viva, lo ha detto direttamente: Conte non è il leader dei progressisti ma un’altra cosa, da definire.
Pechino a Bruxelles – aiutateci per forniture sanitarie. Roma – Aule aperte a tutti
E’ giusto che la comunità mondiale, davanti all’epidemia scatenata dal coronavirus si unisca per limitare, al massimo, la diffusione e la mortalità. La telefonata del Premier cinese, Li Requiang, alla Presidente dell’Unione Europea Von der Leyen per chiedere di favorire approvvigionamenti di di forniture sanitarie, fa parte di quella umanità che, politica a parte, ci si aiuta davanti all’avanzare di un’epidemia, classificata dall’OMS globale. Il Premier cinese ha chiesto di utilizzare, i canali business, per fronteggiare il dilagare del virus. Nel contempo il Premier cinese ha inoltre comunicato, cosa peraltro necessaria, l’annullamento dei dazi, su materiale sanitario, imposto dagli Stati Uniti. Il partito comunista cinese, ha inviato alla televisione, il suo segretario per ammettere che ci sarebbero stati ritardi nella risposta, della scoperta del virus a Wuhan. Il segretario del Pcc, nella sua affermazione ha aggiunto:” Se fossero stata prese subito le misure di controllo riscontrate, il risultato sarebbe stato, diverso e migliore”. Un modo per preannunciare che, una volta fuori dall’attuale pesantissima situazione con un’epidemia che rischia di finire senza controllo, chi aveva la responsabilità della sanità, a Wuhan rischia, anzi lo si può dire, subirà un processo. Intanto in Italia le autorità governative, dopo le misure assunte ieri dal Consiglio dei ministri, oggi ha emanato una circolare, a firma congiunta ministero Salute e Istruzione, dove è scritto:” Nessuna preclusione ad entrare in aula, per studenti arrivati in Italia dalla Cina, se non presentano sintomi caratteristici dell’ epidemia da coronavirus. La circolare riguarda tutte le scuole, primarie e secondarie ed anche quelle dell’infanzia oltre l’università. Il personale scolastico, qualora ha dei dubbi, potranno chiamare il numero 1500 o i centri regionali di riferimento, già in funzione da questa mattina. Ovviamente la circolare esclude gite scolastiche in zone dove si sono verificati casi dell’infezione batterica. Una circolare che, per varie motivazioni, ha lasciato non poche perplessità nelle famiglie timorose di contagi, di un’epidemia che va detto, ha spaventato un pò tutti. Ma, i ministri della Salute ed Istruzione, prima di mettere nero su bianco si saranno sicuramente consigliati, con gli esperti dello Spallanzani, come di altre strutture sanitarie, in grado di valutare attentamente i rischi. Dalle continue telefonate tra mamme, la notizia è stata variamente commentata e c’è chi si sta organizzando, di non mandare il figlio al nido ed organizzare, in casa propria, un gruppetto di bimbi per affidarli ad una baby sitter. Fino ad oggi si tratta, da quanto è stato possibile apprendere, di pochi casi.