Le autorità politiche e sanitarie cinesi non sanno più, cosa possono fare per bloccare l’epidemia del coronavirus, che continua ad espandersi. I contagi aumentano e ci sono esperti che sostengono una tesi nuova:” I portatori sani che non hanno alcun disturbo possono contagiare chiunque” Questa teoria, se fosse confermata, sarebbe davvero un grande problema. Ma andiamo ai fatti, anche se molto aleatori in quanto, nemmeno le autorità sanno effettivamente cosa sta accadendo in quell’area della Cina, posta sotto cintura sanitaria, dove vivono circa 60 milioni di persone. Oggi si è appreso, dalle autorità sanitarie cinesi che, questo virus è più potente della Sars, epidemia più volte richiamata, alla memoria, come termine di paragone. I morti sarebbero 56 ed i contagiati 2000. Sono stati messi a disposizione dei medici, per i contagiati 24 ospedali e il governo ne sta facendo costruire, in soli 10 giorni altri due, con una superficie di 25 mila metri quadrati. Il governo ha annullato tutte le feste per il capodanno solare, bloccati mezzi di trasporti a lunga percorrenza, chiusi caffè e ristoranti. Vietata la vendita di carni provenienti da animali selvatici. Intanto anche Shanghai ha denunciato la sua prima vittima dell’epidemia. Sospesa a Pechino, la riapertura delle scuole, anche dopo i giorni festivi collegati al capodanno e, alla città di Wuhan, dove è iniziata l’epidemia, il governo ha inviato altri 1.200 medici per aiutare i colleghi, uno dei quali è morto per lavoro continuo, senza un attimo di sosta: stroncato da un’infarto. Gli americani, martedì procederanno allo sgombero dei loro connazionali presenti nell’area più colpita, con voli diretti a San Francisco dove i sanitari li accoglieranno per effettuare, le necessarie visite di controllo, e relativi esami clinici. Man mano che passano le ore si hanno notizie di altri contagiati: l’ultimo in ordine di tempo, è un canadese, primo caso, subito messo in isolamento a Toronto. Una vera e propria tragedia se si considera che, buona parte della Cina, si è bloccata così come potrebbe accadere nelle località dove spuntano altri contagiati. La paura e la preoccupazione sono moti spontanei di autodifesa che è difficile controllare, come viene affermato da esperti, anche in Italia dove, per fortuna, non c’è stato alcun contagiato. Nonostante questa realtà non sono pochi quanti, per prudenza, rinunciano a continuare la vita di ogni giorno. Questa epidemia è un vero flagello che va circoscritto e vinto, nel più breve tempo possibile dai ricercatori che, lavorano con continuità per isolare il ceppo e produrre il vaccino. Un impegno difficilissimo.
Roma – La Ocean Viking con 223 migranti chiede un porto. Ci sono terroristi a bordo?
Prosegue a ritmo crescente, nonostante la stagione invernale ed il mare in tempesta, il flusso migratorio dalla Libia verso l’Europa. L’equipaggio della nave, Ocean Viking della Ong gestita da francesi, Medici senza Frontiere e SOS Mediterranee ha raccolto in più interventi, 223 migranti che erano in mare aperto, su gommoni o imbarcazioni instabili. Il comandante, ha messo la prua verso Nord ed ha chiesto alle autorità dei Paese bagnati dal Mediterraneo di indicare un porto sicuro. Il problema migranti, strettamente legato ancora al trattato di Dublino, politica a parte, va affrontato come è stato promesso dalla nuova Presidente della Commissione europea Leyen. Ogni ulteriore rinvio appare molto pericolo per i Paesi che si affacciano, sul mare Nostrum, che non possono evitare sbarchi. La Ocean Viking ha fatto salire a bordo, anche migranti che avevano chiesto di sbracare a Malta in quanto erano, in acque di quella Nazione. Oggi, dopo le rivelazioni del Presidente del Marocco, il problema non è solo legato ai migranti ma soprattutto al fatto che, il sovrano ha confermato che in Libia, è a rischio Isis. Far immigrare terroristi o avventurieri che per il ” soldo” sono capaci, come avvenuto per il califfato, di combattere, uccidere e compiere azioni terroristiche appare, una posizione assolutamente non condivisibile. In realtà già due settimane fa, i nostri servizi avevano lanciato lo stesso allarme:” Tra i migranti si imbarcano terroristi”. Far finta di nulla non si può per le enormi responsabilità che nessun governo può assumere nel mettere in pericolo la popolazione. Se il pericolo è il terrorismo l’UE e il governo italiano, devono intervenire con estrema sollecitudine.
Roma – Governo al guado delle regionali? Il M5S ha accusato lo stop Di Maio
Si è giunti al giorno delle votazioni in due Regioni: Emilia Romagna e Calabria. Si tratta di regionali ma che avranno, un impatto anche sulla politica nazionale, se non sul governo. Il motivo appare chiaro e si può rintracciare nella crisi che attanaglia il M5S, passato dalle mani di Luigi Di Maio, ministro per gli Esteri, a quelle di Vito Crimi, come recita lo statuto dei 5 Stelle. Ma non è questo il solo punto che va considerato. Chi è nel Pd e chi nel Movimento sono su posizioni diverse. Cioè molti iscritti non credono che le due forze, tra loro alternative, possano fare politica governativa insieme, solo per fare una diga, al centrodestra, che ha un leader che si chiama Metto Salvini. Per una politica governativa credibile ci vuole molto di più: un programma possibile ed attuabile, evitare di ripetere sempre le stesse cose da mesi: sterilizzata l’Iva, diminuito il cuneo fiscale per i lavoratori e dare più soldi in busta paga, riforma dell’Irpef da fare e cantieri da avviare nella loro totalità. Per non parlare delle posizioni diverse, tra alleati di governo, su prescrizione, legge elettorale ed anche le riforme approvate dal governo Renzi. Tutto questo senza aver considerato che il partito di maggioranza relativa, dal 33% delle politiche del 2018, si sta sfarinando, per una serie di errori, lasciando a piedi deputati e senatori in carica. A questo si deve aggiungere che si farà il referendum, sul taglio dei parlamentari dopo, il via libera del Consiglio di Stato, che ha sancito la legittimità di sapere la volontà popolare,dopo che 71 senatori che l’hanno chiesto. E’ inutile nascondersi dietro un dito: Zingaretti non può che essere molto preoccupato, così chi è ai vertici del Pd, per un M5S che perde colpi quotidianamente, non solo con abbandoni ma anche per discorsi divaricanti, come se iscritti e parlamentari, non appartenessero più, ad una stessa casa. Gli iscritti al M5S, hanno deciso di andare alle regionali di domani senza agganci con il Pd, contro il parere dell’ex capo politico Di Maio, che conosceva fin troppo bene che, senza agganci sul territorio, la raccolta di voti per gli enti locali, diventa una prova al mantenimento delle posizioni o al ribasso. Ma gli iscritti insistono: anche per le regionali nelle Marche il M5S andrà da solo. Davanti a questa situazione, fa quello che può, un non parlamentare come Giuseppe Conte, chiamato a fare il Premier, non solo da Di Maio ma anche dal leader dell’opposizione. A tentare di disinnescare la mina delle regionali di domani:” Il risultato riguarda due regioni e non il governo nazionale” afferma Conte. Ma l’altra mina l’ha piazzata lo stesso Di Maio, dopo essere stato colpito dal fuoco amico, di lasciare l’incarico politico che era il pilastro per il Premier in carica e manco a dirlo a soli quattro giorni dalle regionali. Vito Crimi, sta cercando di assumere iniziative utili ad evitare il collasso del M5S e dovrà dimostrare delle capacità, superiori all’ex capo politico Di Maio che, ha dichiarato:” Dopo le pugnalate alla schiena non farò il parafulmine anche per le regionali e per gli problemi da risolvere”. Certamente Vito Crimi farà il possibile, ne ha l’autorità che gli deriva dallo Statuto, ma a questa deve aggiungere capacità eccezionali. I governisti, del Pd e del M5S, diminuiscono a vista d’occhio: c’è un riposizionamento evidente nei due partiti della coalizione: nessuno vuol rimanere con il cerino acceso in mano. E l’attuale coalizione deve tenere gli occhi aperti su Italia Viva, di cui è leader quel Matteo Renzi che, sin da quando era nel Pd, aveva previsto le difficoltà che ora si stanno palesando tra Pd e M5S, anche se vengono negate a piè sospinto. L’appuntamento interessante è domani sera intorno alle 23,30, quando si avranno notizie sui primi exit pool. L’ex rozzo ministro dell’oltre Po, Matteo Salvini, ha lavorato molto in profondità, per ottenere un risultato positivo per il Cd in Emilia Romagna e in Calabria, ma soprattutto oltre che in campagna elettorale, ha operato per cercare di ottenere in Senato la possibilità di bloccare il governo giallorosso con altri passaggi.. Un risultato positivo alle regionali, aumenterebbe la possibilità di spostamenti tra i parlamentari pentastellati alla ricerca di collegi sicuri. Poi la realtà, quella vera, potrà anche essere diversa ma in politica, il leader del Carroccio ha lavorato pancia a terra mentre, le altre forze hanno trovato maggiori difficoltà, di penetrazione nell’elettorato al quale non hanno fornito certezze. Crisi di governo? Sarebbe irresponsabile e non converrebbe a Renzi, che si sta organizzando sul territorio. Ma la politica opaca rende risultati opachi.