Inizierà, o forse è già iniziata, la seconda fase del governo Conte 2. Da una parte Pd e M5S cercheranno, subito dopo il periodo festivo di mettere a punto un programma condiviso per giungere, questo è l’intendimento, fino a fine legislatura. Zingaretti parla di accordi possibili ma a determinate condizioni Di Maio ha chiesto ripetutamente, nero su bianco, con un contratto. Fino a questo punto si tratta di forma e non di sostanza. In realtà, seconod quello che viene dichiarato ora da questo ed da quell’altro ministro o esponente politico del M5S o del Pd, le distanze su argomenti qualificanti sono abissali. Non sarà quindi un gennaio tranquillo. I parlamentari non vorrebbero nè la crisi e nè il referendum che convaliderebbe il taglio dei senatori, portati a quota 200 e i deputati a 400. Un taglio che significherebbe per la maggiori parte non essere rieletti nelle due Camere. Inoltre c’è il M5S che è in chiare difficoltà ammesse dallo stesso capo politico del Movimento e dal fondatore Grillo, che vorrebbero andare, fino a fine legislatura, per avere il tempo di radicarsi sul territorio. Ed anche Italia Viva cerca di far slittare le elezioni per poter superare lo sbarramento o co munque ridurlo, con una nuova legge elettorale, da portare in porto prima del voto, ovviamente il più tardi possibile. Chi lavora in senso opposto è il leader della Lega, Salvini, che sta cercando di far passare dalla sua parte i senatori dem o M5S per mettere in crisi il governo. Ma si tratta di una operazione molto complessa in quanto, ci sarebbero i ” volenterosi, che non sono a sinistra, ma in questo caso tamponerebbero l’eventuale falla nella maggioranza, eviterebbero una crisi e, allo stesso tempo, otterrebbero compensazioni in posti di potere e collegi sicuri. La partita di giocherà a gennaio e non sarà indolore per nessuna forza politica.
Vaticano – Messaggio “Urbi et Orbi” di Papa Francesco tra preghiera e invettiva
Il messaggio di Papa Francesco, ” Urbi et Orbi”, come avviene in occasione del Natale è stata, una preghiera continua, a Gesù Cristo, perchè sia luce, per mettere fine alla strage di tanti bambini, vittime innocenti anche nel riaccendersi della guerra in Siria, come in tanti altri Paesi. “Che il bambino nato a Betlemme ispiri oggi i governanti e la comunità internazionale a trovare soluzioni che garantiscano, la sicurezza e la convivenza pacifica, dei popoli. Gesù – ha proseguito Papa Francesco – sia luce in Terra Santa, dove Egli stesso è nato, Salvatore dell’uomo, e dove continua l’attesa di tanti, senza sfiduciarsi attendono giustizia”. Sempre rivolto al figlio di Dio ha inoltre affermato:” Sia speranza il bimbo per il Continente del Sud America dove si stanno verificando, fatti gravi, pagati pesantemente dalla popolazione e rinfranchi il caro popolo venezuelano, molto provato, per tensioni interne. Il Signore benedica di chi sta adoperando perchè trionfi la giustizia e le necessaria riconciliazione”. Così ha raccomandato a Gesù Cristo la cara Ucraina in crescenti difficoltà. Ed ha posto l’accento sui migranti che fuggono:” dove per loro è impossibile la vita per i propri cari”. Papa Francesco con questa lunga enunciazione delle difficili situazioni, in cui si muove l’uomo, tra guerre regionali, rivoluzioni, tensioni sociali ha auspicato l’ispirazione divina, degli uomini giusti, che mirino alla pace e non riducano alla disperazione intere popolazioni. Come interpretare un così chiare parole? Il Papa non si appella più solo ai governanti, anche se non smetterà mai di spingerli verso la pace. In questo messaggio ” Urbi et Orbi” Francesco si rivolge direttamente al Signore e al bimbo, nato a Betlemme, per lenire e mettere fine al massacro di tanti bambini, donne e vecchi alla mercè di eventi che non possono essere giustificati da uomini che, con il loro modo di agire, rinnegano loro stessi e si abbandonano agli istinti peggiori.
Roma – Temperature elevate dannose per gli agricoltori
Agricoltori nei guai, per le alte temperature che si sono registrate in tutta Italia: gli alberi sono in fiore, a fine dicembre, ed è il segnale evidente che il ciclo delle stagioni è stato sconvolto. Chi si occupa di coltivazioni non è più in grado di programmare nulla. Ed infatti sono andati a maturazione tutti insieme: broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicoria e bietole. In particolare è stata segnalata Torino, dove la temperatura, dopo 150 anni, secondo le misurazioni della Società Meteorologica Italiana, ha toccato i più 17,8 gradi. Sarà pure l’effetto del vento denominato Foehn, che discende dalla Alpi, ma va detto che ha agito in luoghi dove la temperatura era già elevata. Basti un altro dato a 1.500 metri di altitudine si sono registrati 9 gradi il che d’inverno è una sciagura. Il bla, bla non serve più, occorre agire tutti insieme e globalmente altrimenti si verificheranno guasti sempre più pesanti per le popolazioni che decideranno o di emigrare a milioni, per il deserto che avana, o si scateneranno delle rivoluzioni.