Bruxelles – ” Il Mes visto da Giammarioli ospite Ansa. Banche “Salva Stati?”. Anomalo!

Intervento in difesa del Mes, meccanismo europeo di stabilità o Salva Stati, Nicola Giammarioli, segretario generale del Mes, ha rilasciato un’ intervista all’Ansa, per cercare di chiarire che”… tutte le procedure  relative alla ristrutturazione  del debito e, al coinvolgimento del settore privato, non sono cambiate. Il paracadute, cioè il blackstop, non servirà, a salvare banche del Paese X o Y, ma a dare risorse al Frf, alimentando le banche solo nel caso di esaurimento delle risorse. I soldi dei contribuenti non saranno usati.. Il Mes, ha affermato Giammarioli, rende negative le decisioni dei ministri , che si riuniscono continuamente. Siamo l’istituzione più sovranista  in Europa perchè dipendiamo dalle autorità nazionali, cioè da ministri e parlamentari, siamo pienamente nelle mani dei nostri azionisti che sono, i 19 Stati  membri, che hanno potere di veto su ogni singola decisione. La riforma del Mes nasce con l’obiettivo  di prevenire le crisi  invece di concentrarsi sulle soluzioni, com’è stato fatto finora. Rafforzare le linee di credito in modo precauzionale è una chiara intenzione di prevenire crisi  invece di intervenire dopo, perchè dalle crisi  abbiamo imparato  che siamo intervenuti troppo tardi  e abbiamo dovuto fare, programmi troppo onerosi con un impatto  molto forte, sulle popolazioni. Il dibattito in Italia, attualmente in corso – afferma Giammarioli – è più politico che sui reali effetti della riforma. E’ certamente bene che i politici discutano, questo è il sale delle democrazia, è già accaduto in altri Stati nei mesi scorsi dove c’era, chi era contro e chi a favore del Mes, ma i negoziati dovevano essere chiari a tutti in quanto noi pubblichiamo  ciò che discutiamo e proponiamo”. Un chiarimento utile ma non si capisce la scelta di mettere, il meccanismo di stabilità o Salva Stati, nelle mani di banchieri e non come strutture strettamente connessa e governata dalla BCE. Sarà un “capriccio” di chi scrive esperto in Programmazione Economia, ma non è un problema di lana caprina. Il Salva Stati, in mano a banchieri ed a banche, non è un’anomalia del tutto pensata in Europa? O cos’altro se le banche, generalmente intese, sono o meglio dovrebbero essere controllate, dalle Banche centrali, come in Italia da Bankitalia. Non un solo economista vede in questa riforma, così come nel preesistente delle anomalie: banche che ” controllano” gli Stati ad evitare crisi economiche preventivamente… Ma uno Stato non è un’azienda che produce macchine o bottoni. Lo Stato si occupa di ben altro e se ha necessità di riacquistare, una stabilità perduta, dovrebbe avere la possibilità di trattare, si torna a ripetere, con la Bce, ovviamente riformata, e non con istituti bancari governati da privati che devono garantire… utili agli azionisti.

Madrid – Greta:” La parola a chi già soffre il cambiamento climatico”

Greta in campo aperto contro i cambiamenti climatici, dopo aver affermato che le emergenze climatiche hanno già effetto, ha voluto precisare che non si parla di problemi che avranno, impatto nel futuro, ma lo avranno sui nati oggi, quando saranno adulti. Effetti sulle persone che vivono oggi. Una conferenza stampa, iper – affollata, tanto che gli organizzatori, del Friday for Future,  hanno dovuto dividere l’evento in due frazioni: stampa e la parola a chi doveva denunciare cose reali. Greta ha proseguito:” abbiamo il dovere di usare i media e far sentire, la nostra voce dall’Uganda al Cile. Noi non parleremo, era con Luisa Neubauer, non sono le nostre storie già dette ma quelle  degli altri che vivono in Stati del Sud, comunità indigene, storie importanti che devono essere conosciute. C’è stato l’intervento di un ragazzo, delle Isole Marshall, che ha parlato dell’innalzamento delle acque. Alle giuste proteste ci è stato risposto:” Dovete adattarvi, andate più in alto o emigrate”. Poi è stata la volta di ragazzi delle Filippine, degli Stati Uniti e Russia dove persone, sono stata arrestate per le proteste, contro il cambiamento climatico. Una ragazza americana ha focalizzato il suo intervento sullo sfruttamento del suolo, altra causa dei guasti del cambiamento climatico. Una carrellata di giovanissimi, più che coscienti, di una situazione sempre più grave e pericolosa per l’uomo. Ecco la sintesi degli interventi:” Chiediamo  di essere ascoltati perchè nessuno di noi sperimenti, sulla propria pelle,i danni del cambiamento climatico”. E’ possibile dare torto a questi giovani? E’ possibile rimanere sordi a questo appello che riguarda tutto il genere umano, senza alcuna distinzione? Certo si tratta di modificare totalmente lo stile di vita di oggi e puntare in tutt’altra direzione, dove il Pil sia, meno importante, della vita dell’uomo sulla Terra. Una vera rivoluzione che, anche se non c’è molto tempo per assumere, decisioni importanti per salvaguardare, l’unica casa comune che abbiamo, nessuno dovrebbe baloccarsi o peggio, arroccarsi, su un conservatorismo distruttivo. A questa rivoluzione epocale, come affermano i giovani, devono partecipare tutti gli Stati e tutti i cittadini coscienti che, per dirla come l’ha detta il segretario generale dell’Onu a Madrid :” La Terra brucia e non potete passare per i politici che davanti a questa catastrofe avete preferito mettere la testa sotto la sabbia”. Messaggi chiari ma governi e abitanti del Pianeta sono capaci di recepirli? Chi spadroneggia è disposto a fare un passo indietro o trovare soluzioni utilizzando la forza della natura senza inquinare. Il problema è tutto culturale e il lavoro da fare è davvero immenso. I giovani sono arrivati e agguerriti ma è passato un anno dalla prima denuncia e non è accaduto nulla.

Roma – Governo alla prova Pd. Di Maio non controlla i gruppi e Di Battista:” No Mes”

Inizia da domani la settimana verità sulla coalizione di governo M5S – Pd – Leu e cespugli. Inizia anche il periodo più difficile per il capo del Movimento Di Maio che, o riesce a controllare i gruppi, dove si respira aria di rivolta o il declino politico, del ministro per gli Esteri, sarà inevitabile. Mercoledì approda in Senato il Mes, il meccanismo per la stabilità economica, e Di Maio dovrà evitare che il Movimento presenti, una risoluzione diversa, da quella del Pd. Se accadesse si aprirebbe la strada ad una crisi. Nonostante i tanti mal di pancia, in casa grillina, per la coalizione attualmente al potere, nessuno dovrebbe volere le elezioni: M5S prima degli altri, ma anche Italia viva e Forza Italia si potrebbe aggiungere anche il Pd. A godere, per un voto presto, sarebbero Lega e Fratelli d’Italia, saliti con i sondaggi all’11%. Questa situazione molto realistica, se compresa appieno dai grillini, non possono che scegliere una strada intermedia sul Mes, indigeribile secondo  il rapporto, in mano a Di Maio, da non pochi parlamentari. Sulla via della diversificazione dal Pd più che deciso ad approvare il Mes, così com’è, senza pacchetto completo “in quanto non farebbe correre all’Italia, alcun pericolo, per il debito sovrano”. Ma il capo politico ha già detto di no, sospinto sulla barricata anche da Di Battista, suo primo suggeritore e stimato molto preparato, dai parlamentari stellati. Così Di Maio è tra due fuochi: se accoglie la tesi del Pd, rischia la defenestrazione e se imposta una posizione autonomia, rischia la crisi. Non è affatto un caso che il Premier Conte, dopo essere corso a riferire sulla situazione politica complicata, al suo “papà adottivo”, Presidente Mattarella, ha avuto un lungo incontro, con il capo politico del M5S.  Una tassazione diluita nell’arco del 2020 e per gettare le basi per una crescita, corposa, solo dopo questa legislatura. Il professore Conte, nell’invitarlo a non mettere bandierine sui provvedimenti,( stile troppo antico), ha invece impostato come evitare, strappi nella maggioranza e da buon mediatore, si adopererà tra Di Maio e Zingaretti, per proseguire una collaborazione che può dare dei frutti, nel tempo. Il problema sta nel fatto, questo è molto evidente, che Di Maio, nonostante lavori ” 25 ore al giorno ” come affermò Grillo  per salvarlo, ha perso la fiducia di una parte dei suoi parlamentari. Dall’altra parte ci sono Zingaretti e Orlando che hanno imboccato insieme l’ “Ora basta”. ” Dobbiamo sapere se il M5S è per la coalizione e segue, la strategia tracciata per le riforme che vanno  anche oltre il Mes, oppure no”. In particolare l’ex ministro per la Giustizia Orlando ha usato toni perentori, per bloccare l’altalena, su cui è seduto Di Maio. Il Premier Conte fa progetti per  arrivare alla fine della legislatura ma se i summit, diurni e notturni, non servono più a nulla, appare inutile far finta, che il cadavere non c’è ancora. Si deve andare alla conta e alla prova dei fatti afferma il Pd, per evitare di continuare, con il governo in una una navigazione perigliosa e per molti versi priva di un …approdo sicuro. Gli italiani seguono questi fatti, con crescente angoscia e preoccupazione.