Tirana – Nuovo sisma del 5,6 di magnitudo. Grazie all’Italia per gli aiuti

Nuova scossa di terremoto in Albania, area Durazzo, ha provocato altri crolli ed forti disagi. Il sisma ha sollevato il suolo di ben 10 centimetri e i rilevamenti sono molto precisi in quanto effettuati d un drone . I morti accertati sarebbero 27 ma si cercano ancora molti dispersi. La forte scossa di oggi, di magnitudo 5.6, ha interessato l’area di Tirana. L’Italia ha inviato uomini e mezzi in Albania anche se, dopo l’ultimo sisma, c’è stato il fermo temporaneo per trovare in vita qual che persona sopravvissuta ai crolli . Il lavoro  da svolgere è delicatissimo, sia per la fragilità delle costruzioni e sia per la forza che si è liberata ,da una faglia lunga, circa 85 chilometri. Nessuno può prevedere, come noto, se ci saranno altre scosse devastanti mentre è certo che ci sarà uno sciame, così come avviene sempre, dopo terremoti di questa magnitudo. La popolazione è terrorizzata e, non potrebbe essere diversamente, non sa dove e come ripararsi anche se sono state elevate tendopoli un pò dovunque e il governo ha chiuso,  scuole e i luoghi ad alta concentrazione di persone. Il Presidente del Paese delle Aquile, Meta, ha ringraziato l’Italia per gli aiuti giunti tempestivamente nelle zone colpite con perso nale altamente qualificato come i vigili del fuoco . Per la profondità del mare, nell’area antistante Durazzo ,non si deve temere che  possano verificarsi maremoti. Le scosse sono stata avvertite distintamente in Puglia fino alla Campania. La speranza di tutti è che, una volta liberata tanta forza, la faglia trovi un nuovo equilibrio anche se per la sua estensione, gli esperti sono del parere che altre scosse, di una magnitude medio – alta potrebbero essere possibili. Molti gli edfiici crollati e molti lesionati tanto da doverli demolire per avviare, anche in Albania, la ricostruzione delle zone devastate.

Roma – Renzi sulle barricate, per l’inchiesta Open e per l’attacco Di Maio

Le indagini ad ampio raggio, della procura fiorentina, sulla “Fondazione Open” che lavora da tempo, per sostenere le iniziative dell’ex premier ed ex segretario del Pd,  hanno aperto un contenzioso, non solo tra due magistrati e l’ex Pre mier, ma con la Costituzione italiana. Il leader di Italia Viva, il nuovo partito pone degli interrogativi che vanno, ben considerati, per la valenza che hanno. Renzi afferma a) si tratta dei due pm che arrestarono, i miei genitori, provvedimento annullato dal Riesame. b) Chi decide cos’è un partito la politica o la magistratura? I partiti sono quelli previsti dall’articolo 49 della Costituzione  o quello che dicono due pm? Domande pesanti che devono avere una risposta dal Parlamento nell’assieme dei legislatori o dalla Corte Costituzionale. Appare evidente che Renzi non poteva che dire ” Io ci sto” perchè chi ha finanziato Open avrebbe  rispettato la normativa sulle Fondazioni. Ma, visto che il capo politico del M5S ha subito chiesto, una commissione d’inchiesta perchè c’è un problema sul finanziamento dei partiti che verrà affrontato a gennaio, durante la stesura del contratto con il Pd,  io – afferma l’ex Premier – rilancio”. Cosa vuole dire il leader di Italia Viva? Che la commissione, se verrà nominata, si occupi anche ” di movimenti collegati e che ricevono, collaborazioni e consulenze da società pubbliche, italiane e non solo nazionali”. E’ chiaro che questa situazione riguarda la Casaleggio Spa e altro. Una situazione, comunque che va risolta una volta per tutte. Così come appare evidente che, se la Fondazione Open ha agito solo, per sostenere l’azione politica di Renzi con la Leopolda o altre iniziative come  fondare, Italia Viva, e non risulta alcuna “contropartita concreta” alla luce dell’attuale normativa, non si vede dove  sia il reato.  Diverso invece se, procura e Finanza, dimostrassero che la Fondazione ha violato la legge con ” riciclaggio, carte di credito date a parlamentari l’accaduto cambierebbe completamente. Le indagini sono in corso e bisogna attendere l’esito per poter giudicare. Così come Di Maio, ministro per gli Esteri, poteva fare a meno di intervenire in questa fase, e attendere il completamento delle indagini della Finanza e le decisioni dei magistrati. Gettarsi, a capofitto su questioni delicatissime nonostante membro autorevole del governo, può surriscaldare il clima politico in una fase delicatissima come quella della Legge di Bilancio. Un capo politico è una cosa e un ministro per gli Esteri un’altra, ecco anche questa è un’anomalia che il Movimento dovrebbe evitare.

Firenze – La Procura ordina sequestri alla Fondazione Open sorta per sostene Renzi

La Procura della Repubblica di Firenze, ha accelerato le indagini sulla Fondazione open, creata per sostenere le iniziative politiche dell’ex Premier, Matteo Renzi. Allo stato c’è un solo indagato, l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della Open. I reati contestati non sono pochi: finanziamento illecito ai partiti, riciclaggio e traffico di influenze. I finanzieri hanno perquisito case, uffici e sede della Fondazione, di Firenze ma anche abitazioni e uffici di finanziatori in una decina di città. Le fiamme gialle sono a caccia anche di carte di credito e i bancomat utilizzati e messi a disposizione  di parlamentari, ricevute, rimborsi spese versati a parlamentari. Un’indagine complessa e molto estesa  dal momento che, durante la perquisizione,  dello studio dell’avvocato Alberto Bianchi, i militari hanno trovato i bilanci, della Fondazione Open, e la lista dei finanziatori. Tra l’altro la Open ha finanziato ovviamente la ” Leopolda” di Matteo Renzi.  La Procura vuole sapere esattamente i rapporti, tra i finanziatori della Fondazione, i motivi e l’entità del finanziamento. Senza giri di parole è partita la caccia, al senatore Matteo Renzi, che con la creazione del un nuovo soggetto politico ” Italia Viva”, con la trasmigrazione di parlamentari verso questo nuovo partito potrebbe diventare, se non lo è già, l’ago della bilancia del governo M5S – Pd. Attualmente le fondazioni, va detto, sono possibili anche se le si vorrebbero abolire, per evitare che vadano sostituire, il finanziamento pubblico, dei partiti. Si è all’inizio, questa è la nostra impressione, di uno stillicidio che punta a bloccare la crescita di Italia Viva,  mettere sotto una luce grigia, l’ex Premier Renzi ed arrivare politicamente ad annullarlo. Appare evidente che, se la Fondazione Open, ha violato la legge e c’è chi ne ha tratto vantaggio vada rinviato a giudizio senza tentennamenti. Chi sbaglia in politica deve pagare ma, prima di qualsiasi giudizio sull’ex Premier Renzi o altri, occorrono le prove di illeciti e, fino ad oggi l’unico indagato, è l’ex presidente della Fondazione Open.