Roma – Dossier UPI: ” Da 14 mesi Toninelli sapeva di rischi e crolli sulle strade”

L’ex ministro alle infrastrutture, Danilo Toninelli, del M5S, si giustifichi. La gravissima situazione che esiste su strade e autostrade, i crolli che si sono verificati dal Morandi in poi, l’insicurezza nella circolazione automobilistica che non può essere ignorata da nessuno per la tenuta di ponti, viadotti e gallerie, ha dell’incredibile. Le Province italiane, cioè l’Upi, ben 14 mesi fa aveva risposto, alla richiesta di un monitoraggio, sui manufatti che riguardavano 100 mila chilometri di strade. Il Presidente De Pascale, non ha ricevuto alcuna risposta eppure lo studio consegnato al ministero, era chiarissimo:” Bisogna intervenire in modo strutturale su 6000 manufatti, ponti e viadotti perchè a rischio, per una spesa presuntiva di circa di 2 miliardi e 454 mila euro. Il lavoro dell’Upi, proseguiva segnalando anche la necessità di un monitoraggio urgente sugli oltre 30 mila ponti. Un quadro drammatico, non tenuto in alcuna considerazione, nonostante riguardasse la sicurezza di infrastrutture, in buona parte deteriorate tanto da poter diventare vere trappole mortali per chiunque viaggi. Non sono stati autorizzati nemmeno i controlli: in Emilia Romagna 2.095 opere; Lombardia 1.522; Piemonte 1.385; Campania 1.390, Lazio 889; Puglia 762; Calabria 664 e in Liguria 664. Non ci può importare nulla, come cittadini, che per effettuare i controlli occorrono oltre 500 milioni perchè lo Stato, se c’è, deve garantire la sicura circolazione degli automobilisti, Punto a basta. Ed invece solo qualcosa è stato fatto ed è il Mit cosa fare. E c’è una precisazione: è stato deciso di intervenire solo se c’è, reale pericolo di crollo,e non quando c’è un indice di degrado indicativo  di pericolosità . Davanti a questa incredibile e drammatica situazione il iI governo Conte cosa ha fatto? Ha smantellato ” Italia Sicura”, una struttura tecnica appositamente creata, non per riparare i danni dopo che si sono verificati, ma per prevenirli. Quindi cercare di  non mettere e repentaglio la vita di nessuno e spendere molto meno. Soprattutto evitare catastrofi con auto com’è accaduto a Genova con il Morandi. Oggi della “tenuta” del territorio non se ne occupa nessuno: La Regione pensa ad altro, le Province soppresse non hanno più personale e non è stata autorizzata un’assunzione straordinaria. Dell’enorme problema se ne dovrebbero occupare i Comuni che, per la stragrande maggioranza, hanno personale insufficiente per attendere alle necessità dei centri abitati. E poi ci sono ministri che si riempiono la bocca con paroloni: “Italia green”, ” Italia forte ma fragile”, “Daremo sicurezza agli italiani”, ” Faremo un nuovo contratto a gennaio”, ” Manovra in dirittura d’arrivo”. Ma basta così. La verità è un’altra ed è quella che vive il popolo:” Domani si parte per andare a….. con la speranza di trovare la strada… e non finire in un burrone”. Non è una battuta ma, la realtà orribile che gli automobilisti si devono porre quotidianamente. Una esagerazione? No!  Per chi ragiona ancora ed ha letto la testimonianza di un camionista, l’ultimo passato sul viadotto crollato in Liguria, che ha dichiarato:” Ho sentito sotto le ruote che qualcosa cedeva ho accelerato al massimo e sono passato, dietro il viadotto era crollato”. Chi governa non può giocare con le parole ma deve investire nella prevenzione.

Roma – Conte all’Adnkrons:” Problemi tantissimi stiamo cercando di risolverli”

Il Premier Conte, ospite ad una tavola rotonda all’Agenzia di Stampa, Adnkrons, ha elencato tutti i tantissimi problemi da affrontar e li ha dati, per la maggior parte o risolti o con buone possibilità che lo possano essere. Un Premier motivato che, se riuscisse davvero ad andare in porto con questo ” sacco” pieno di urgenze importanti per il Paese, acquisirebbe un peso molto maggiore nella politica, non solo italiana. Conte, stando a quanto riferito ai giornalisti o è un visionario o è un uomo al quale cominciare a guardare con maggiore interesse. La sua posizione, appare molto chiara, nonostante le grosse difficoltà che deve ancora superare. il Premier non ha perso la fiducia nel mediare su tutto, per un risultato alla fine positivo. Sul M5S, non poteva negare che era composto da tante anime, per aggiungere, che il governo non è in pericolo. Stima Di Maio che deve affrontare situazioni molto complesse, all’interno ed esterno del Movimento, con il quale lavora da tempo e gli riconosce capacità particolari. Conte ha anche avuto un colloquio, con il fondatore del M5S, Beppe Grillo, con il quale ” è possibile una conversazione sempre interessante per il suo interesse per le nuove tecnologie e per l’ambiente”. Il Premier – ha aggiunto – “…stimo Renzi e Italia Viva – una nuova realtà che aggiungerà, proposte positive per un governo non distante, dalle sue istanze. Per questa ragione mi fido di come opera e lavorerà anche domani. L’Ilva? “Abbiamo evitato  un disastro economico  e sociale. ArcelorMittal è tornato, sui suoi passi,  è venuto al tavolo, ed ora ci sono le premesse per un accordo serio. A loro ho detto un secco “no” per 5000 esuberi ed il nostro discorso, così impostato, è andato avanti. L’ex Ilva, questa è la nostra intenzione, diventerà uno stabilimento che produrrà molto, non sarà inquinante, darà lavoro a decina di migliaia di lavoratori, indotto compreso, e potrà diventare un modello per tutto il mondo, nonostante la sua posizione prossima alla città. Quello che dico è stato studiato ed è possibile. Alitalia? “Stiamo lavorando, non per una soluzione  qualsiasi, ma per una compa gnia che sia solida e parli italiano”. Il movimento delle Sardine? “… sono la dimostrazione – ha affermato Conte – che la democrazia italiana non è malata, ma sanissima. Li incontrerei volentieri per quello che hanno dimostrato di voler essere: liberi in un Paese libero, dove i giovani, si uniscono insieme, per sostenere delle idee”. Per la Manovra siamo in dirittura d’arrivo ed abbiamo trovato, anche miliardi, per interventi su una Italia forte ma con un territorio molto fragile. ( non c’è manutenzione, non c’è un organo strutturato che le faccia, Regioni e Comuni non sono attrezzati culturalmente mentre è un compito lo potrebbero svolgere se finanziati, i Consorzi di Bonifica, che conoscono il territorio, coltivato e non, come nessun’ altro ). “Sul Mes si è detto tanto – ha proseguito il Premier Conte – ma sono pronto a sottoscrivere che, questo meccanismo servirà e sarà attivato su richiesta volontaria. Invece, va detto. che noi abbiamo evitato una ristrutturazione del debito automatico e questo per noi è stato un risultato fondamentale. Siamo dei contributori netti e la nostra posizione migliorerà. Posso – aggiungere ha infine affermato Conte – avremo dall’UE di più di quanto ottenuto fino ad oggi. Un quadro, complesso ma tutto sommato positivo  non sappiamo se realistico. il Premier, a digiuno di politica, ha imparato presto come e con chi procedere per ottenere risultati. La ” Grande Prova” è appena iniziata e Conte si dovrà misurare continuamente con “l’anarchico” M5S e con il Pd partito strutturato, con Leu e cespugli nonchè con Renzi che, conterà sempre di più nel panorama della maggioranza, considerati i continui cambi di casacca. La domanda è questa:” Riuscirà Conte ad uscire indenne da questo labirinto così complicato di cose da fare, compresi gli interventi, su infrastrutture e territorio ? Il giudizio oggi è impossibile: bisogna aspettare i fatti.

Roma . Giornata contro la violenza sulle donne. Problema culturale non politico

Inaccettabile che il devastante problema, italiano e mondiale, della violenza sulle donne, diventi appannaggio politico di questa, o quell’altra parte della società. Il delitto che viene commesso, di stuprare o uccidere una donna non può, ancora una volta, essere stigmatizzato, dal Presidente della Repubblica a quello del Consiglio dei ministri, da ministri e parlamentari. A bollare il fenomeno perverso, e incredibilmente diabolico, ci ha pensato l’Onu:” Trattasi di violazione dei diritti umani, più diffuse, persistenti e devastanti nel mondo”, ed aggiungerei se mi è consentito in Italia, la cui cultura è stravolta, da omicidi che hanno un andamento, quasi quotidiano. Il problema di queste dimensioni non può trovare nel teatro della politica chi è più a favore e chi meno, nello stroncare, un fenomeno così perverso da potersi considerare ributtante. Le analisi, o il Report choc dell’Istat, ci deve solo allarmare tutti ancora di più. ” Persiste nel 24% degli italiani – afferma l’organo statistico nazionale – il pregiudizio che, addebitano alla donna, la responsabilità della violenza sessuale subita”. Ecco la dimostrazione di come siano fallita la politica generalmente intesa, come incapacità collettiva di non saper affrontare, i veri problemi culturali nell’educare un popolo, al reciproco rispetto delle libertà individuali. Bene la panchina rossa davanti al Parlamento, bene le scarpette rosse, bene i convegni e le iniziative nelle scuole, dove docenti discutono su questo delitto che scuote le coscienze e s’imbattono con muri di omertà, impunità, vergogna da Paese sottosviluppato. E non è affatto vero che, la progressiva affermazione della donna nella società giunta ad occupare, importanti posizioni. non solo nella pubblica amministrazione ma anche in specifici settori, dalla magistratura alle forze armate, ha schiacciato l’uomo. C’è competizione ma se l’uomo è preparato non teme, nè un’altro concorrente dello stesso sesso e nè una donna. E’ un falso che circola in molti ambienti ” acculturati”. Così come non è, nemmeno immaginabile che una donna nel seguire una moda, può essere considerata in vesti succinte e quindi “facile” per farle subire violenze e semmai eliminarla fisicamente. Se fossero veri questi incredibili scritti, o servizi televisivi, ci troveremmo ad affrontare un altro problema gigantesco: la crisi dell’uomo “spodestato” dal suo ” potere” e dalle sue radici profonde della sua egemonia. Il fenomeno c’è, non è fatto che riguarda una parte politica e va sconfitto, non con singole iniziative ma con lo sradicare, questa diabolica realtà, iniziando dalla scuola, dalla famiglia, dai circoli e dalle tante associazioni culturali e non.  Si deve riuscire a fare in modo che, chi esprime giustificazione per violenze, stupri e femminicidi venga isolato, tanto da farlo sentire un serpente pericoloso e quindi da evitare. La giustizia faccia la sua parte e non ci sia più magistrato, come è purtroppo accaduto che è riuscito a sostenere, in una sentenza, che “la violenza sessuale non c’era stata per la difficoltà che l’uomo, avrebbe incontrato, nello sfilare i pantaloni, troppo stretti, che la ragazza indossava”! Così il parruccone ha praticamente concluso che la donna era… stata consenziente! Ecco cosa accade: un caso? Certo che lo è ma devastante, per cervelli deviati che non considerano un donna, come essere umano ma, so che la frase è forte, come un ” oggetto usa e getta”. Mi fermo qui, sento un profondo disagio ad andare avanti perchè finirei per chiedere, pene esemplari e pesantissime. Ma mi rendo conto che non non sono le pene, a cambiare una cultura ma, una ricostruzione metodica di quella parte di società deviata, dal vivere civile, nel pieno rispetto dell’essere umano.