La sindaca Raggi ha attaccato, nuovamente il Presidente della Regione Zingaretti, per la discarica da realizzare a Roma. La prima cittadina, con il chiaro intento di tirare in ballo Regione, per la grave situazione igienico – sanitaria, che stanno vivendo i romani, e non solo loro, per il pattume accumulato lungo le strade, ha inviato una lettera urgente al Governatore, ed ai ministri Interno e Ambiente. Nella missiva urgente viene chiesto:” … di indicare, senza indugio, ed entro la giornata di oggi, un sito alternativo dove conferir,e le circa 1.100 tonnellate al giorno di scarti e rifiuti, a seguito della chiusura dell’impianto di Colleferro”. La replica, del Presidente Zingaretti, è stata immediata:” Siamo alle solite. E’ noto a tutti, a me come al ministro che la Legge prevede che siano i Comuni, o l’AMA, ad individuare il sito su cui conferire i rifiuti. La Regione è tenuta, entro le sue competenze, qualora necessario, autorizzare il conferimento”. Il Presidente Zingaretti ha aggiunto:” Chiedo un intervento urgente ( al Comune di Roma ) altrimenti si rischia veramente un’emergenza sanitaria drammatica”. Appare evidente che la sindaca Raggi, dopo pochi giorni dall’ apparente disponibilità, del garante del Movimento cinque stelle,Beppe Grillo, di ricandidarla alla carica di prima cittadina, sta cercando nuova visibilità che l’allontani dalla sua immagine negativa che si riflette sulla incredibile condizione in cui è ridotta la capitale d’Italia. L’intero mandato della Raggi, come è evidente, è stato negativo sia per quello che ha trovato in Campidoglio ma anche, per sua palese incapacità. Comunque, qualora davvero il M5S la ricandiderà a Sindaca, saranno i romani con il loro voto a promuoverla o bocciarla.
Roma – Forum Ansa con Speranza. Queste le novità
Il ministro alla Salute, Roberto Speranza, ha partecipato al Forum Ansa. Ha riposto ad alcune domande, ha parlato della nuova strategia per la sanità e di un finanziamento importante. Ecco i punti qualificanti, secondo il ministro:” Con l’addio alla tassa più brutta del superticket e con i due miliardi in più, già previ sti in Finanziaria, abbiamo detto addio alla stagione dei tagli. Avremo un sistema bilanciato di spesa, per la riforma dei ticket, che permetterà a tutti di stare dentro il Servizio sanitario nazionale”. Infatti il ministro ha annunciato una novità che si sta studiando al ministero, da parte di esperti nella materia. “Un nuo vo meccanismo di compartecipazione, da parte del cittadino alla spesa sanitaria, basato sul reddito. Il ministro Speranza ha confermato una verità incontrover tibile : ” …le liste di attesa sono una vera diga per il Servizio sanitario nazionale. Non a caso, i nuovi fondi messi a disposizione, sono destinati alle strumentazioni da fornire ai medici di famiglia, un modello che servirà a migliorare la situazione permettendo di fare: piccole ecografie, verifiche all’apparato respiratorio e altro: un vero filtro al Pronto Soccorso. Un intervento che si farà con celerità – ha aggiunto il ministro – per poi soggiungere:” … sul governo sono ottimista è utile al Paese e credo, ci siano le condizioni per rendere più forte e coesa, questa maggioranza. I punti fondamentali da conseguire? Eccoli: crescita del Paese, Lotta alle disuguaglianze, legge elettorale su base proporzionale per garantire il sistema”. Forse manca un altro punto che il ministro non ha citato: le liste di attesa sono determinate anche dal fatto che, i sanitari che lavorano nel pubblico, nella stessa struttura ospedaliera, possono ottenere guadagni non trascurabili, sia pure in compartecipazione con l’Azienda sanitaria…..
Vaticano – La Santa Sede:” Due popoli per due Stati: Israele e Palestina”
Non c’è dubbio, nel mondo i veri, anti ebrei, sono una netta minoranza. Una serie di indagini conoscitive, che si sono svolte anche in Italia, hanno dato un risultato molto chiaro. Contro gli ebrei sono pochissimi, molti sono contro gli israeliani, per la loro politica, nei confronti dei vicini. Soprattutto viene condannato l’uso della violenza, l’acquisizione di territori molto al di fuori, di quelli riconosciuti dalla comunità internazionale. Sono moltissimi quanti si sono espressi contro, la politica di Israele, non contro gli ebrei, per la conquista con la forza di vasti territori dei palestinesi ed ultimamente, l’annessione delle Alture del Golan, dello Stato Siriano. Ecco, questo modo di agire vine ” definito, dagli interpellati, prepotenze e quindi condannabili. Le stesse Nazioni Unite, con le loro risoluzioni, hanno richiamato governo, Parlamento e popolo israeliano al rispetto delle norme internazionali. La Santa Sede – oggi ha ritenuto di rei terare una realtà che è incontrovertibile ed anche preoccupante -” Di fronte a recenti decisioni che rischiano di minare ulteriormente il processo di Pace, tra israeliani e palestinesi, e la già fragile stabilità regionale, ha ritenuto di scendere nuovamente in campo per ribadire quello che viene sostenuto da tempo, in merito alla soluzione dell’annoso problema:” due Stati per due popoli come unica via per arrivare ad una soluzione definitiva”. “La Santa Sede – prosegue la nota – sostiene il diritto dello Stato di Israele di vivere, in pace e sicurezza entro i confini stabiliti, dalla comunità internazionale. Lo stesso diritto appartiene ai palestinesi che deve essere riconosciuto, negoziando direttamente tra loro, con l’appoggio della comunità internazionale. L’auspico è che possano trovare un compromesso giusto che tenga conto delle legittime aspirazioni dei due popoli”. Non c’è dubbio che, questa sia l’unica soluzione, per far diminuire la tensione nella Regione, spegnere i focolai di odio, alimentati dai Paesi amici e alleati, dei palestinesi che ritengono gli israeliani, guidati da una classe politica prepotente grazie ad un armamento modernissimo. Ma la storia ci insegna che, se la maggior parte dei popoli, anche amici ed alleati di Israele, pensa che vanno restituiti i territori occupati e che i militari israeliani, commettono ogni tipo di vendetta, nei confronti del debolissimo popolo palestinese che cerca, di rivendicare il diritto a propri confini già rivendicati ed accettati dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. Gli israeliani capiscano che la soluzione praticabile è quella dei due Stati sovrani, tra loro confinanti, su due distinti territori: Israele e Palestina. La Santa Sede ha rammentato questa realtà che conosce molto bene e dove la pace, è sempre più complicata, per odio e rancore, quotidianamente rinnovati.