Lo scontro tra il Premier Conte e il leader della Lega, Salvini, era inevitabile ed è giunto sul Mes. Uno scontro su uno ” strano strumento economico” che dovrebbe salvare gli Stati dell’Unione Europea in difficoltà, ed invece li affonda. La Grecia ne sa qualcosa, sia pure tramite Troika. Conte ha detto a Salvini:” tu deliri” e Salvini: ” Sei un bugiardo” . Ma conviene andare per ordine. Il Presidente del Consiglio si è recato all’assemblea dell’Anci, Associazione Comuni d’Italia che si sta svolgendo ad Arezzo. Il Premier ha affermato che lo Stato non deve far cassa a danno dei Comuni. Ha ammesso che nella nuova normativa, gli enti locali, Comuni, potranno bloccare i conti di chi non paga le tasse o le contravvenzioni. Ma lo scontro, al calor bianco, è avvenuto sul Mes. Salvini – in una nota – ha dichiarato:” Oggi veniamo a sapere che c’è un negoziato da un anno”. Conte ha subito alzato il tiro:” Tu deliri, abbiamo avuto vertici di maggioranza fino a pochi mesi fa, con i massimi esponenti della Lega, ed ora scopri il Mes: è un atteggiamento ignobile”. Salvini, che l’attendeva al varco ha risposto:” Signor Conte, lei è un bugiardo e smemorato. Se fosse onesto dovrebbe dire che, come avviene in ogni dibattito pubblico anche parlamentare, abbiamo sempre detto no al Mes. Ci sono numerose dichiarazioni che lo testimoniano. Cosa teme il Premier ha forse venduto i risparmi degli italiani?”. Questa la risposta di Conte:” I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta”. E a chi gli ha chiesto informazioni su un argomento, già riportato, a vantaggio dei Comuni, Conte ha confermato. Il Presidente ha messo in evidenza la strategia della sua maggioranza: no ad un’Italia a due velocità, no alle periferie abbandonate, no alle aree interne, cariche di storia, lasciate allo sfascio, sì alla collaborazione continua tra cittadini, Comuni e Stato per un’Italia diversa fondata su nuove basi, dove tutti devono poter godere, di servizi d’avanguardia”. Ma l’allarme sul Mes è presente, anche tra i parlamentari stellati che vedono Di Maio, condividere le loro preoccupazioni. Il Mes si dovrebbe discutere a Bruxelles ai primi di dicembre ma, molto facilmente slitterà, l’Italia non vuole che si approvino norme, ulteriormente restrittive nei confronti di Stati in difficoltà. E il Premier Conte deve tenere, nel debito conto, quello che viene detto in Parlamento e nella sua stessa maggioranza. Il Ministro all’Economia Gualtieri, fa bene a dire che “…non bisogna preoccuparsi perchè l’Italia non è nelle condizioni di chiedere finanziamenti previsti dal Mes, con conseguente pesanti per i relativi controlli sul Bilancio”. Una guerra che dura da anni, come ha ricordato l’ex ministro all’Economia Tria, e che vede l’Olanda in testa, ai Paesi del Nord per un Mes molto più restrittivo. Una guerra che il Parlamento italiano non vuole perdere. Certo, ci auguriamo tutti che l’Italia non debba chiedere prestiti a questo organismo, stranissimo, che non fa capo nemmeno alla Bce, ma nella vita non si può mai dire cosa può accadere. Il no dell’Italia resti no.
Pescara – Nuova “Ud’A” No ex Cofa ! Ma aree di risulta: linfa per il centro in declino
Il Rettore dell’Università D’Annunzio, se davvero cerca un sito dove costruire la nuova sede pescarese per le Facoltà che sono dislocate nel capoluogo adriatico, con un larghissimo consenso popolare non scelga l’area dell’ex Cofa. Le motivazioni sono molteplici. L’Adriatico è sparito alla vista di indigeni e turisti, ” Nascosto” lungo la ” Riviera Nord, da una teoria di stabilimenti balneari, casotti, giochi per grandi e piccini, piante di alto e basso fusto oltre a cespugli. Lungo quella Sud ci hanno pensato, a far sparire il mare: il porto turistico che andava costruito, la grande caserma della Guardia Di Finanza ( sic), il ” Paolo Sesto”( sic) e gli stabilimenti balneari, anche se pur meno invasivi, comunque hanno realizzato staccionate, bar, ristoranti, giochi di ogni tipo, e siepi. Fino a Piazza le Laudi dopo di che sono stati costruiti, su quello che doveva essere arenile edifici, l’uno accanto all’altro, fino al Fosso Vallelunga. Da questa zona, fino al confine con Francavilla si può rivedere, ma solo a tratti, l’ “Amarissimo”. L’area dell’ex Cofa è destinata, per naturale posizione, al servizio del porto turistico: per il mercato delle imbarcazioni nuove ed usate, Fiera campionaria delle attrezzature marine, Sala convegni per il mare, mercatini per valorizzare e pubblicizzare l’Adriatico abruzzese. Fermo restando il fatto, il Rettore Caputi, dovrebbe saperlo, che l’Autorità di Bacino del fiume ha calcolato che se il corso d’acqua esonda, l’intera superficie dell’ex Cofa finirebbe sotto l’acqua ( marcia) del Pescara. Il Rettore non tenga conto di quello che affermano o, decidono gli amministratori che spesso, come accade in ogni città, commettono errori macroscopici. Che significato ha bloccare la realizzazione dell’edificio ” Pescara Porto”, di proprietà privata da costruire sull’area confinante, con quella dell’ex Cofa, ma dare il via libera, alla sede delle facoltà universitarie? Dietro questo” sì” c’è qualcosa che non si riesce a comprendere, o meglio, l’ok all’Università darebbe il via libera anche all’edificazione privata. Lo si dica. Per l’eventuale esondazione ci pensi lo Stato: basterebbe, continuare gli argini costruiti negli anni trenta, in cresta a quota molto più bassa, senza terrorizzare i pescaresi, e deprezzare tutto l’edificato fino a Via Balilla, e a Sud fino al Viale Vespucci, secondo la planimetria elaborata dall’Autorità di Bacino. Se si pensa attentamente, la proposta avanzata dalla Confcommercio: L’Ateneo costruisca la nuova sede su parte della vasta area di risulta degli ex impianti ferroviari e si risolverebbero tanti problemi, sul tappeto da decenni. In questo caso il Rettore avrebbe davvero l’apprezzamento di tutti i pescaresi. L’area proposta dalla Confcommercio, darebbe una sede alle facoltà universitarie, in pieno centro e a due passi dalla stazione, favorendo chi frequenta l’Università come pendolare, darebbe nuovo impulso al centro città che va svuotandosi, ogni giorno, di più. l’Ateneo dovrebbe realizzare, oltre alla sua sede: parcheggi multipiani a disposizione dei pescaresi, sistemare a giardino e aree sosta per il trasporto pubblico, urbano ed extraurbano e provvedere, almeno per un decennio, alla manutenzione delle zone a verde. Questa soluzione sarebbe molto gradita dalla cittadinanza e toglierebbe al Comune, una spesa notevole per la sistemazione della vasta area, oggi abbandonata e pessimo biglietto da visita, per chi giunge nel capoluogo adriatico, con il treno. Ovviamente se questa soluzione non cozza, con le offerte di ditte private che, vorrebbero edificare due edifici, per appartamenti ed uffici, e in cambio sistemare l’area a giardini e parcheggi. Certo la soluzione Università darebbe maggiore prestigio all’intero centro cittadino.
Roma – Deputati M5S a Di Maio:” La riforma del Mes trasparente! Vertice di maggioranza”
Rivolta dei parlamentari del M5S nella Commissione Finanze della Camera:” Sul Mes – hanno precisato – noi non siamo d ‘accordo.Il capo politico del Movimento, Di Maio, convochi un vertice di maggioranza per discutere i termini del nuo vo accordo voluto, dal Consiglio Europeo. I deputati stellati, hanno insistito sul fatto che il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Premier Conte, di non prendere impegni e di tornare a riferire su un argomento così importante : cioè la discussione sul Mes – viene asserito con fermezza – deve essere più che trasparente”. Il Parlamento non può rimanere all’oscuro, dei progressi della trattativa e non è accettabile, alcuna stesura peggiorativa del Mes”. Ad esempio prevedendo che gli aiuti economici siano condizionati al “ricatto” di riforme strutturali che di fatto porti, ad un commissariamento dei Paesi, in difficoltà. Ed infatti – affermano i deputati non solo del M5S – la riforma del Mes sta procedendo , proprio in questa direzione, che il Parlamento italiano, sovrano, vuole scongiurare. Per questa ragione è necessaria – viene riaffermato – una convocazione urgente del vertice della maggioranza. Sull’intera storia che non si conosce bene, visto che nessuno ha riferito in Parlamento e non ci sono dichiarazioni precise, riferirà il 27 novembre, in audizione, il ministro all’Economia Gualtieri. Naturalmente Salvini è sceso subito in campo per chiedere che ci sia chi della maggioranza vada,”… subito in Parlamento per dire la verità se ne ha il coraggio”. Secondo l’ex ministro per l’interno un sì alla riforma del Mes, così come lo vuole il Consiglio Europeo, manderebbe in rovina milioni di italiani e segnerebbe la fine della sovranità nazionale. Salvini, per diffondere il suo allarme ha scelto Fb ed ha subito ottenuto l’effetto di terrorizzare, chi è già in difficoltà per un anno senza crescita del Pil o chi era in procinto di intraprendere qualche attività. Occorre sempre misura ed attenzione, specialmente in materia economica. L’Italia non potrà mai accettare la nomina, dall’Unione Europea, di un Commissario al Bilancio o di una Troika: sappiamo bene com’è finita la Grecia.