Roma – Italia, Germania, Francia e Olanda prenotano 400 milioni dosi di vaccino fine 2020

E’ sorta un’alleanza per il vaccino anti Covid – 19. I ministri per la Salute di Italia, Germania, Francia e Olanda hanno sottoscritto un contratto con la società Astrazeneca per garantirsi l’approvvigionamento fino a 400 dosi da destinare a tutta la popolazione europea. Il candidato vaccino, nasce dagli studi e laboratori controllati dall’Università di Oxford e coinvolgerà, come risulta dal contratto, in fase di sviluppo e produzione importanti realtà italiane . Entro la fine dell’an no è stabilito che arriveranno le prime trance di dosi. E l’impegno prevede che ” la sperimentazione del vaccino si chiuda in autunno”. La notizia è stata diffusa dal ministro Speranza, dopo la firma dell’accordo, il che sottintende che se si è arrivati alla firma di un impegno il vaccino è efficace e determinati test già effettuati. Non è una notizia di poco conte se si considera, che il Covid – 19 è più attivo che mai. Ieri a Pechino ha costretto le autorità a sigillare, in zona rossa, un intero vasto quartiere di Pechino, dove si stava svolgendo un mercato di carni ed altre zone della capitale. Non è solo questa la dimostrazione ch il virus è tra noi, non indebolito ed in grado di colpire chi non segue con grande scrupolo per se a per gli altri, un comportamento adeguato per evitare infezioni dal virus, che dilaga, infetta ed uccide in 188 Paesi. I dati sono esempi che dovrebbero leggere chi non rinuncia a vivere, in questo periodo come vuole, in una stupida incoscienza. I decessi nel mondo sono stati 425 mila  e in Europa 186 mila 843 e in Italia oggi rispetto a 4 ore fa: casi 346, in Lombardia 210. i casi nel totale 236 mila 631, le vittime 55 in Lombardia 23 e nel totale le vittime hanno raggiunto quota 34 mila 651. I guariti da ieri 1.780 ed in totale 174 mila 865 mentre i malati 1.512 nelle ultime ore. Ma va ripetuto che questa situazione  non è preoccupante, da un punto di vista sanitario tanto che le autorità politiche e sanitarie non hanno assunto nessuna decisione. Ma i dati potrebbero essere molto migliori se, quella minima parte dei connazionali capisse che tutto dipende dal nostro comportamento e dal rispetto delle regole ormai più che note.

Roma – Iniziati i lavori degli Stati Generali con l’UE. L’Italia se fallisce conoscerà la decadenza

Nello splendore di Villa Pamphili sono iniziati i lavori degli Stati Generali, fortemente voluti dal Premier, che ha aperto i lavori. Conte ha insistito sulla bellezza della nostra Nazione e con lui c’erano tutti i ministri del suo governo. L’inizio è stato a livello europeo ed il primo collegamento, non poteva essere che con la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, alla quale è spettato il compito di mettere in risalto i pericoli insiti nella condizione economica dell’Italia. La Presidente ha quindi detto:” L’elevato debito vi espone agli umori dei mercati ma con le giuste riforme l’Italia può avere il massimo del next ( primo) ok della generazione europea. La Presidente ha sollecitato riforme ambiziose per sostenere la ripresa dopo la crisi determinata dal Covid – 19. Per la Presidente è essenziale l’efficienza della P.A. , per utilizzare al meglio e celermente le risorse che saranno disponibili. Inoltre la Leyen ha anche richiamato l’attenzione sul lavoro femminile, ancora troppo marginale, e quello de giovani”. Indicazioni, certamente preziose, per uscire da un dedalo nel quale  si mosse, molte maggioranza e tanti governi, senza trovare la via giusta per superare, quella che da tutti, viene chiamata “la palude”. Poi è stata la volta del Presidente del Consiglio Ue, Sassoli: ” I governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità, studiando ed approvando una programmazione fattibile. Per molti Paesi questo significa avviare le riforme  per utilizzare le risorse. In Europa – ha proseguito Sassoli – c’è la necessità di fare riforme attese da decenni, per rendere tutto più snello e alla portata dei cittadini, occorre fare in fretta, includendo interventi a sostegno delle persone”. Quindi la parola è passata alla Presidente della Bce Lagarde:” Occorre una mobilitazione per creare un ambiente favorevole alle imprese con servizi pubblici e privati che devono essere efficaci ed agili. Infrastrutture fisiche e digitali, sistema giudiziario che funzioni ed un forte settore finanziario. Non sprecate – ha aggiunto Lagarde – questa crisi. La Bce, dal canto suo farà la sua parte ma spetta a voi la responsabilità di presentare, un’insieme credibile e fattibile”. Non c’è che dire i tre personaggi europei che hanno inaugurato, unitamente a Conte, gli Stati Generali hanno fornito, indicazioni preziose per far comprendere, a governo e maggioranza, le linee strategiche, che possono essere tre o anche di più. L’importante è che il lavoro, da oggi a settembre, sia mano mano portato avanti, da una maggioranza coesa tanto da non trovare ostacoli, nel momento in cui si dovranno concretizzare i finanziamenti europei. L’attuale coalizione ha una grande responsabilità: trovare l’accordo su tutto ciò che l’Italia presenterà all’UE per avviare un decennio di crescita. Se non saremo capaci non avremo prove d’ appello, da questa realtà le raccomandazioni: iniziate subito con le riforme, mentre altri studiano i progetti  concreti, da realizzare. A questo punto sorge spontanea una domanda da brivido: l’attuale maggioranza, con il M5S in crisi per lotte intestine, con il Pd che non riesce a controllare gli scollamenti politici e Italia viva, con Renzi impegnato su vari fronti interni e Leu, che ha una sua filosofia, non coincidente con questa Unione Europea, riusciranno nella difficile impresa? Il Premier Conte è convinto di sì ma, giungere all’appuntamento di settembre con tutte le carte in regola, non sarà facile anche se dobbiamo augurarcelo. E va aggiunto, lo ripetiamo,  non ci saranno prove d’appello: o riusciamo oggi a vincere la crisi o finiremo ai margini, non solo dell’UE ma conosceremo una marcata decadenza che pagheranno figli e nipoti.

Roma – Zona rossa ignorata. I pm di Bergamo da Conte, Speranza e Lamorgese

I pm di Bergamo hanno ascoltato, il Premier Conte, a Palazzo Chigi. I magistrati sono interessati a sapere per quale ragione non sono state decise le zone rosse per i Comuni di Alzano e Nembro, dove i decessi sono stati molto superiori in numero a quelli di altre zone. Ed inoltre i pm che avevano iniziato le indagini come Procura ora hanno sul tavolo circa 50 denunce di parenti delle vittime che vogliono sapere come sono andati i fatti e se ci sono stata o meno delle mancanze da parte delle autorità preposte. I pm si sono fermati per tre ore dal Premier per verbalizzare le loro domande e le risposte di Conte che avrebbero escluso qualsiasi responsabilità da parte sua e dei suoi uffici. Il Presidente del Consiglio ha riferito ai magistrati :”  Ho agito  in scienza e coscienza.” . Ed ha risposto alle tante domande che gli sono state poste. Raggiunto dai giornalisti il leader della Lega Salvini sull’interrogatorio di Conte ha dichiarato:” Non commento con parole mie , ma con quelle del pm di Bergamo: ” Spettava al governo creare le zone rosse. La Regione Lombardia non aveva responsabilità”. I pm di Bergamo hanno proseguito il loro lavoro per ottenere risposte dal ministro per la Salute, Speranza e dal ministro dell’Interno, Lamorgese, la quale ha già fatto sapere cosa ne pensa:” Non toccava certamente a me”. Ma la realtà è che le zone rosse non sono state istituite, i familiari dei deceduti chiedono di sapere se ci sono e di chi delle responsabilità ed ai pm  spetta il compito trovarle. Non sarà impresa facile per una materia che abbraccia, molte competenze che convergono per l’istituzione di zone rosse, che poi sono utili per aumentare la sicurezza dei cittadini.