La drammatica morte, dell’afroamericano Floyd, che ha sconvolto gran parte non solo degli americani, si ha l’impressione che stia debordando verso una grave forma di anarchia, contro la storia e la cultura che doveva essere superata, con il passare del tempo. Schiere di persone, senza alcun controllo,forse per lo più discendenti degli schiavi, portati con la forza dal Continente africano, per fare i lavori più duri, senza alcun diritto, oggi stanno cercando di riscattarsi, da una condizione, non più giustificabile. Hanno iniziato con imbrattare monumenti eretti non a personaggi collegati, storicamente allo schiavismo, per poi passare alla loro demolizione tanto che, anche il busto di Cristoforo Colombo, ha pagato il suo scotto. Questa furia vendicatrice, difficilmente comprensibile, in quanto si tratta di parti integranti della storia degli Stati Uniti, dovrebbe puntare invece ad ottenere una vera parità dei diritti tra tutti i cittadini. Che senso ha, se non di vero e proprio vandalismo, gettare in mare statue, che rammentano la storia, di personaggi certamente discutibili, ch nessuno può cancellare. Se poi i vandali sono aiutati, nei loro repentini blitz, da un personaggio potente e molto stimato come Nancy Pelusi,attuale Presidente della Camera, il riflusso culturale, diventa pesantissimo. La storia anche la peggiore, attuata da un popolo, e stato lo schiavismo: pagina orrenda. Ma non si cancella distruggendo monumenti o bru ciando libri della storia americana. Lo hanno fatto negli anni 1936 – ’38 , dello scorso secolo i tedeschi, fedelissimi del nazista Hitler, ai quali venivano indicati gli obiettivi e dai monumenti ” scomodi”,sono passati ai libri per poi finire ai forni crematori per bruciare gli ebrei. Non è immaginabile che, nel terzo secolo, negli Stati Uniti, possa accadere che monumenti vengano, imbrattati o distrutti, e che ad incoraggiare i vandalismi ci siano personaggi politici, che hanno parte del potere in mano. Incoraggiamenti che non sono giustificabili, nemmeno per ragioni politiche. La storia di tutti i popoli potrebbe essere messa in discussione, man mano, che passa il tempo. Non posso che esprimere la personale contrarietà e preoccupazione. Ingiusto che negli Stati Uniti esista ancora una disparità tra cittadini americani di diversa etnia, che hanno fatto grande questo Paese, così come che si cerchi di distruggere, la storia passata, per trovare vantaggi su quella di oggi.
Roma – Pm di Bergamo da Brusaferro, per mancata zona rossa a Nembro e Alzano lombardo
Covid – 19 entra in campo la magistratura che già aveva aperto il fascicolo, prima che giungessero 50 denunce dei parenti delle vittime. I pm vogliono capire per quale motivo non è stata istituita la zona rossa, come avvenuto altrove, per i Comuni di Nembro e Alzano Lombardo, dove il numero delle vittime è stato altissimo. Così il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro, ha ricevuto la visita nella sua sede di Roma dei pm della Procura di Bergamo. Il presiden te dell’Iss è stato ascoltato, come persona informata dei fatti, per la pandemia di Covid – 19 in Lombardia. I pm ascolteranno anche i ministri per la Sanità Speranza e per gli Interni Lamorgese oltre al Premier, Conte. I magistrati agiscono per verificare, se ci sono responsabilità e di chi in particolare, visto che la zona rossa poteva istituirla anche la Regione, senza avere alcuna autorizzazione, da Roma . Ma gli amministratori regionali lombardi hanno già alzato un muro a loro difesa:” Davanti ad una situazione così grave, che si è sviluppata nella nostra Regione, abbiamo seguito i consigli che ci sono stati dati da Roma”. Insomma gli amministratori regionali della Lombardia non se la sono sentita di agire da soli, da quello che si comprende dalle loro dichiarazioni, davanti ad una situazione di così elevata gravità. Ci voleva chi avesse una maggiore preparazione di quella che ha un dirigere ASl o un coordinatore. Così come il Premier ha già dichiarato, alla stampa, “non temo nulla”. Facendo comprendere che non rientra nelle sue competenze interventi di questo tipo, settori di alta specializzazione, dove ci sono strutture apposite, sia a Roma e sia sul territorio. I pm all’inizio agivano su loro iniziativa,davanti ad una catastrofe sanitaria di queste dimensioni, ma ora dovranno dare risposta alle denunce dei cittadini, molti dei quali sostengono che, i loro congiunti sono deceduti nella Asl, senza che loro sapessero nulla, del coronavirus e del Covid – 19. Sulla Lombardia si sta aprendo una pagina molto complessa, non soltanto per la quantità di decessi ma anche per gli ingenti danni prodotti, all’immagine della regione e all’economia della stessa.Si tenga conto che, a migliaia ogni anno, malati del Sud si recavano, proprio in Lombardia, per la qualità della sanità che dava, maggiori speranze, di recuperare la Salute. Rendersi conto di cosa è accaduto diventa importante non soltanto per la Lombardi ma per tutti gli italiani.
Roma – No a Colaio di Pd e M5S. 102 proposte da studiare. Brutta figura del Premier
Ci possiamo fermare ad una enunciazione che non è politica ma, pura sintesi di una verità:” L’Italia è ferma”. Alitalia, Ilva, Autostrade Spa, infrastrutture, progetti finanziati sul tavolo del ministro ed ora, a tutto questo disastro, si andranno ad aggiungere quegli interventi, per la crescita, studiati dal Piano Colao, ad un passo, dagli Stati Generali. Colao, ha studiato la strategia senza preoccuparsi minimamente, come era giusto che fosse, quali potevano essere le forze politiche a favore e quali contro. Il discorso del ” ricostruttore” è stato un altro: “Mi è stato chiesto di coordinare il lavoro delle task force per investire, in modo credibile per sviluppo e occupazione, le risorse concesse, dall’Unione Europea con le disponibilità italiane da racimolare, e questo è stato fatto. Su quello, che andrà bene o no, è compito del governo, forze politiche, Confindustria, Pmi, organizzazioni dei lavoratori. I documenti con 102 proposte sono state consegnate per una valutazione. Il nostro compito è terminato ed ora inizia quello della politica”. Insomma che il Piano elaborato non piaccia, al Pd e M5S, a Colao non interessa nulla e se, in parte non piace nemmeno al Premier che lo ha chiesto, tanto per indicarne alcuni: condoni e precari, è un problema di Conte. Ed è giusto anche quello che ha affermano Leu :” Ora decide la politica” ci mancherebbe. siamo o no in democrazia. Se poi c’è chi ha apprezzato, semmai alcuni segmenti dell’intero lavoro come ha dichiarato, dopo averlo guardato con attenzione a Matteo Renzi, a Colao non interessa più di tanto. Tutto il compendioso lavoro è stato fatto gratuitamente per fornire idee e cercare di disincagliare, la nave Italia, da fondali bassissimi… dove l’acqua e poca e le eliche… sono incagliate da tempo. E’ singolare però che un Premier chiede un Piano di Sviluppo, impegna le buone menti del Paese e, una volta richiamato dai partiti per dirgli :” Ma che Colao e Colaio… ma che… Stati Generali non abbiamo tempo, l’Unione Europea vuole la strategia, completa e fruttuosa per il nostro Paese, per liberare il denaro che è disponibile da darci”. Solo a quel punto Conte ha fatto un salto indietro per affermare che, il lavoro di Colao. sono solo indicazioni: niente di più e niente di meno. Intanto però il tempo passa mentre le scelte vanno fatte a passo di carica. Passo che il Premier non conosce, lui è e rimane un ” culo di pietra” quale docente universitario e avvocato ed ha bisogno di tempo per far coincidere, la sua impostazione professionale con quella che viene illustrata dalle forze della coalizione, datoriali e lavoratori. Questo è il momento di una pioggia di proposte che dovrebbero mettere, lo speriamo tutti, sulla giusta linea di navigazione il “bastimento Italia” per un percorso che dovrebbe durare 10 anni, certamente non con lo stesso governo ed anche con una maggioranza diversa per il tempo intercorrente tra quest’anno e il 2030. Ma le scelte bisogna farle ora ed è questa la grande responsabilità: strategia giusta ed obiettivi condivisi, non solo dal Parlamento italiano ma con i suggerimenti, sia pure molto ampi, già avanzati dalla Commissione Europea. Ecco il punto: Riuscirà Conte, più portato a rinviare o tentennare a tagliare questo complesso traguardo? A questo interrogativo possono rispondere, solo gli alleati di governo, che potranno stringere la ” capezza”al Premier ed aiutarlo a decidere nei tempi corti previsti. Dall’Unione si è ottenuto e si può ottenere ancora ma ora tocca a noi convincere l’Unione che quel denaro davvero non servirà solo a noi ma anche a loro per le possibili ed auspicate connessioni. Al lavoro, quindi, con i sì e non con i no o i si vedrà. Male l’opposizione: Lega e FdI dovevano andare a parlare con il Premier, cosa che forse Tajani, vice di Berlusconi farà.