Roma – Go agli Stati Generali. Colao ha terminato il suo lavoro. Strategia di crescita per dieci anni

Il comitato di esperti guidato da Vittorio Colao ha consegnato al Premier tutto il lavoro fatto per scegliere la strategia, con gli Stati Generali, che determineranno la strada maestra che imboccherà l’Itala nel decennio 2020 – 2030. Gli ambiti fondamentali sono stati tutti focalizzati per il rilancio delle imprese e del lavoro, cioè i cardini sui quali poggiare lo sviluppo di una Nazione oggi in difficoltà ed in buona parte ferma. Lega e Forza Italia hanno chiesto ch il governo renda no to il Piano a tutti visto il lungo periodo di validità delle scelte che verranno fatte. E’ moto probabile che il lavoro degli Stati Generali inizierà già venerdì per durare fino a lunedì:si tratta di scelte per far ripartire l’Italia dopo la fase del Covid  e non è escluso che potranno essere ascoltate anche le opposizioni su scelte dilunga durata che non saranno appannaggio, negativo o positivo, di un solo governo o di una sola maggioranza. Al lavoro degli Stati Generali ci sarà anche un ver tice  tra il Premier e i capi delegazione della maggioranza: Gualtieri e Fraccaro. Saranno giornate importanti cariche di responsabilità: non si può sbagliare una strategia di vera crescita che l’Unione Europea si attende da tutti gli Stati mem bri. Si può dire che ci saranno molti incontri bilaterali, peraltro già iniziati, per cercare di mettere insieme un quadro generale delle varie richieste. Il Premier vedrà prima i ministri e subito dopo le forze politiche di maggioranza Sabato con fronto internazionali e da lunedì si aprirà il tavolo con le parti sociali. Vengono esclusi slittamenti o rinvii dal segretario del Pd, Zingaretti, che ieri al consiglio nazionale del partito ha parlato con molta chiarezza:” In questa legislatura non c’è spazio per un cambiamento di maggioranza e non sono possibili rinvii o incertezze. L’Unione Europea e gli italiani si attendono un rilancio dell’economia del Paese  che deve avvenire al massimo entro settembre. Un Piano credibile e studiato nei minimi dettagli. Si è voluto passare dagli Stati Generali ma questo non sia motivo di tentennamenti di sorta”. Stessa posizione quella del leader di Italia Viva, Matteo Renzi che ha sollecitato le forze di governo, di cui fa parte, di adottare tutta la sollecitudine necessaria ad un Paese che ha già sofferto abbastanza”. Già oggi si concluso il primo incontro, tra il Premier e i capi delegazioni dei partiti di maggioranza. La discussione si è incentrata su come procedere  in questa fase delicatissima molto attesa da tutti gli italiani che devono sapere qual è il futuro non solo degli adulti ma anche dei figli.

Roma – L’immunologo Le Foche:” Covid -19 meno aggressivo? Attenzione lo conosciamo poco”

Il Covid – 19 è presente  nella nostra, come in altre popolazioni, ma con un potere di contagio meno violento. L’affermazione sulla situazione attuale è dell’immunologo, del Policlinico Umberto I di Roma, Francesco le Foche. Lo stimato pro fessionista dopo aver fatto il punto, di tutta la situazione relativa al coronavirus, sulla base dei suoi studi, stima che allo stato dei fatti l’infezione c’è, ma è stata combattuta bene dagli italiani. Nel lungo periodo “Iorestoacasa” e del “tuttoandrà bene”, la stragrande parte della popolazione ha seguito, i consigli dell’Istituto Sanitario Nazionale, fatti propri dal mondo politico e da una serie di avvertimenti che, si sono rivelati capaci, di limitare i danni. Francesco Le Foche nell’esaminare la situazione di oggi, seconda fase, ritiene che i casi che ci sono stati, sono piccoli focolai, ben controllabili, ma rammenta che questo coronavirus, non si conosce bene, tanto da poter essere tranquilli ed abbandonare le misure protettive che invece vanno seguite, così come consigliato dagli esperti. Inoltre l’immunologo non fa nessuna previsione per l’autunno, cioè per il periodo che si teme un’altra ondata di Covid – 19. Il motivo è sempre lo stesso: i virus  non si conosce bene e, fino ad oggi, i laboratori farmaceutici o associati e privati, non hanno ancora scoperto il vaccino, o altro antidoto altrettanto efficace tanto da eliminare l’infezione. E proprio per questa ragione, nonostante i piccoli focolai che si sono verificati, durante la fase due, subito affrontati non c’è motivo di alarme, Le Foche ha invitato tutti ad essere attenti e ad osservare la “guida” anti coronavirus che è stata più volte pubblicata. Cosa accadrà in futuro? l’immunologo si limita a consigliare di essere molto attenti visto quello che sta accadendo, nelle Americhe, ed in altri Paesi.

Roma – Contagi coronavirus in aumento nei limiti previsti. Primato dei lombardi ostici alle regole

I contagi da coronavirus stanno tornando a salire, come era stato previsto, ma gli esperti non considerano i dati diffusi, dalla Protezione civile,  preoccupanti. L’incremento dei casi 280, tra ieri e oggi.  Complessivamente in Italia è stata toccata quota 235 mila 278 che comprende: positivi, vittime e guariti. La Lombardia continua guidare, questa strana classifica, con 194 contagi. Le vittime sono state 65, nelle ultime 24 ore, ieri si erano 53 di cui 32 in Lombardia. I decessi complessivamente, durante tutto il periodo dell’infezione, sono 33.964 ed i guariti sono 166 mila 584 cioè più 747, dal rilevamento, di ieri. I malati 532  ed i pazienti  ed in terapia intensiva sono rimasti solo 203 , in quanto 4 sono passati nei reparti e si avviano, verso la guarigione. Infine i tamponi eseguiti 27 mila molto pochi, rispetto alla solita quantità, delle scorse settimane. Sono entrate in funzione le App, sia pure diverse, in quattro regioni che segnalano la presenza di un positivo. La fase due non si sta presentando preoccupante e se ci fosse, maggiore senso di responsabilità in questo periodo di convivenza con il virus, che non è affatto morto, i casi sarebbero certamente migliori. Non si riesce a comprendere per quale ragione i lombardi che vantano, e non come dicono alcuni esperti ” vantavano”, primati nella sanità trovino, nella popolazione un rigetto, per fortuna non generalizzato, delle norme anti Covid  19. Eppure si tratta di una regione molto avanzata, sia da un punto di vista economico sia culturale. Eppure i dati dei rilevamenti sono inoppugnabili: la lombardia, sin dall’inizio dell’infezione coronavirus, ha avuto una reazione molto confusa e poco efficace per la protezione. Così come, il comportamento successivo, cioè quello attuale, dovrebbe essere improntato a maggiore cautela, così come chiede ripetutamente da settimane, il sindaco di Milano, Sala. Ma alle volte il comportamento delle persone non è prevedibile: quello lombardo ne è un esempio anche se è difficile comprenderlo. La fase due continua ad essere seguita, con grande attenzione dalle autorità sanitarie, che confermano: fino ad oggi tutto come previsto nessun dato è preoccupante. Ovviamente viene rinnovato il consiglio di seguire, le indicazioni dei sanitari e del ministero della Salute, per evitare che i contagi possano tornare salire oltre le previsioni. Ma questo dipende solo da noi.