Stiamo vivendo un periodo in cui non c’è soltanto confusione ma si rischiano ” guerre locali” tra presidenti di Regioni e sindaci, con rivendicazioni di massima autonomia, che hanno fatto parte del passato. Il sindaco di Milano Sala ha rimbeccato, il governatore della Sardegna Salinas che, in vista della stagione delle ferie, ha affermato che per sbarcare nell’isola, il turista avrebbe dovuto presentare un ” passaporto sanitario” all’imbarco. Una iniziativa che non è piaciuta affatto, al primo cittadino della capitale economica d’Italia, che ha risposto per le rime. Ha rammentato, tra l’altro, che si deve ai lombardi, buona parte dello sviluppo della Sardegna e che per recarsi sull’isola nessuno può chiedere quello che non esiste. Una presa di posizione di Sala, sollecitata, in quanto non pochi lombardi hanno la seconda casa proprio in Sardegna oggi non raggiungibile, per il contenimento degli spostamenti, tra una regione e l’altra, divieto che dovrebbe decadere tra qualche giorno. Ma è l’atteggiamento del Presidente della Sardegna che è andato ben oltre il suo mandato. Nessun presidente di regione, può proibire spostamenti ai cittadini, e Salinas se ne faccia una ragione ed eviti atteggiamenti irriguardosi. La posizione del governatore Zaia è completamente diverso ed ha dichiarato:” Dico sì ai turisti lombardi che vogliono venire in Veneto anche se capisco, chi teme che giunga un infettato dal Covid – 19″. Ma è un rischio che riguarda tutti gli Stati o le regioni del mondo. A differenza degli altri, la presidente della Calabria, Santelli, ha invitato i turisti a raggiungere la Calabria, la sua bellissima regione, a torto poco conosciuta. Per poi aggiungere:” Chiusura? Mai. Non si può morire di fame o di paura”. Infine, non poteva mancare il governatore della Sicilia Musumeci, il quale ha chiesto al governo di temporeggiare. Il via libera, per lo spostamento delle persone in tutte le regioni. Secondo il Presidente della Sicilia la libertà di movimento dovrebbe avvenire il 7 giugno prossimo. Musumeci è del parere che sarebbe meglio, per ragioni di sicurezza, far slittare questa data dopo i risultati che saranno noti una volta completato lo stato epidemiologico nazionale. Così – ha soggiunto – ogni decisione sarà confortata dalla scienza.
Roma – Governatori confusi. Il ministro Boccia fa chiarezza con la Costituzione
La Costituzione è chiara ed i presidenti devono attenersi al testo, se non vogliono subire, delle pesanti conseguenze. Ad illustrare la situazione è stato il ministro agli Affari regionali, Boccia, in un intervento in Commissione alla Camera. ” L’articolo 120 della Carta sancisce che, una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino, la libera circolazione delle persone”. Successivamente il ministro ha soggiunto:” Se gli scienziati affermano che non esistono passaporti sanitari non ci sono!”. Il ministro è andato oltre, per le decisioni da assumere in vista delle scadenze fissate:” Se si riparte si riparte senza distinzioni tra cittadini di diverse località. Diversa la soluzione di prevedere una fase di quarantena , ma ha precisato il ministro Boccia non siamo in quella condizione. E comunque va chiarito che ci vorrebbe sempre un accordo tra le parti”. Questa discussione tra i presidenti delle regioni non è, un buon biglietto da visita, per i turisti che hanno prenotato di passare le ferie in Italia. Non è nemmeno un aiuto al governo che ha stanziato delle somme per consentire, uno o due giorni di più, in Italia, a quelle persone che decidono di venire nel Bel Paese. Una discussione tra l’altro. che poteva essere evitta se, i presidenti o gli staff al loro seguito, avessero studiato la Costituzione o comunque soluzioni alternative che sono tante. Si ha la netta sensazione che una volta superata questa fase, dominata dal Covid – 19, della confusione che perdura, occorrerà mettere mano al ruolo delle regioni che chiedono, maggiore autonomia, ma mostrano disegni non conformi alla Costituzine: punto di riferimento indiscutibile per tutti gli italiani. Confusione che va eliminata il più presto possibile. Nell’ultimo mese si è avuta, la netta sensazione di far parte di una nazione, divisa in 21 repubbliche. Non è così ed è urgente mettere dei paletti invalicabili che, peraltro già ci sono, ma è meglio discuterne il più presto possibile, per quella chiarezza più che necessaria, per un’autonomia limitata a tutte le iniziative che non siano mai in contrasto con le leggi dello Stato e della Costituzione.
Roma – Cretini, violano norme sanitarie, a tutto danno della stagione turistica
E’ tempo che i titolari di attività produttrici o servizi si rendano conto che un braccio di ferro, con il governo centrale, Regioni e Comuni, non serve a nulla. Il Covid vive in mezzo a noi e spetta, alle autorità sanitarie dettare, ancora una vol ta, i comportamenti ai quali, tutti dobbiamo attenerci, per la nostra e l’altrui salute. E’ stupido insistere, per cambiare quelle norme di sicurezza varate e studiate per evitare di essere costretti, da infetti e decessi, a tornare indietro, alla fase uno. I dati, forniti dalla Protezione civile di oggi, non sono tra i migliori degli ultimi giorni ma, ancora più che accettabili, meno alcune rare eccezioni. Non è possibile lanciare una campagna turistica nazionale per far venire turisti in Italia e poi consentire alla stampa, non solo estera, di mettere in risalto che le regole, per evitare infezioni, da covid – 19, vengono violate, dagli stessi cittadini. E’ oltremodo stupido farsi riprendere dalle telecamere, con bicchieri pieni di aperitivi, non importa se alcolici o meno, in gruppo ad abbracciati, come se il virus non ci fosse più. Così come è accaduto, anche durante l’ultimo fine settimana sugli arenili, dove in buona parte i sindaci, avevano vietato l’accesso. Ebbene nonostante tutto, ci sono filmati e fotografie, di giovani e adulti in gruppo, a giocare a calcetto o a mangiare tutti insieme. Il danno d’immagine che tanti stupidi, si divertono a far diffondere in Europa, ed oltre il Vecchio Continente, vanifica, in buona parte, gli sforzi dei titolari delle attività d’ogni tipo, che stanno facendo tutto il possibile, per rendere sicuri negozi, ristoranti, trattorie,bar in località montane o costiere, per confermare che, venire in ferie in Italia è una scelta indovinata, per regole rispettate e con meno pericoli d’infezione.. Ma purtroppo i cretini non mancano mai. Così mentre c’è una campagna ufficiale, per attirare turisti nel nostro Paese, c’è chi agisce contro, con atteggiamenti che potrebbero interessare la magistratura, se non fosse interessata, ad una resa dei conti in casa loro. Il ministro alla Salute Speranza, che non ama il video, si è intrattenuto, per un tempo maggiore, per tentare di spiegare la necessità economica, per decine di migliaia di attività, di poter guadagnare e assumere giovani in occasione della stagione estiva. Non si può mancare di domandarsi come fermare i cretini che remano contro una Italia, che cerca di presentarsi al meglio con uno Stato disposto, anche a pagare un giorno di ferie in più, se non due, a chi verrà a passare le ferie nel nostro Paese. Eppure ogni discorso sensato viene rifiutato, non dalla stragrande maggioranza della popolazione, ma da una minoranza che, per ragioni inspiegabili preferisce danneggiare se stesso, i suoi familiari ed i connazionali. Questa è una nuova forma di ” untori” di manzoniana memoria edizione terzo millennio.