Roma – Il Covid19 c’è. Le regole sono per convivere con questa realtà. E’ molto stupido protestare

E’ abbastanza stupido quello che sta accadendo tra governatori, sindaci di grandi e piccoli Comuni e il ministro, agli Enti Locali, Boccia. Al centro di questo ” colloquio” su, come affrontare l’estate ormai prossima, dovrebbe vedere tutti impegnati per uno  stesso obiettivo: concedere ciò che è possibile alle tante attività, evitando di tornare alla fase uno, cioè ad una tragedia, non ancora terminata. Non ci può essere volontà diversa, da una parte gli amministratori e dall’altra il governo, le linee guida tendono ad evitare, una catastrofe sanitaria ed economica. Chi ha ben focalizzato la situazione è il direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, Ippoliti, con un frase brevissima:” Il virus non è più buono di prima”. Un invito rivolto a tutti di stare molto attenti. alle decisioni. Certo fa male sentire la dichiarazioni del proprietario del Danieli, il più noto ristorante di Venezia e forse d’Italia, affermare:” Con le nuove norme e con i tavoli così distanziati, dovrei licenziare 57 camerieri oltre ad una decina di cuochi, per non guadagnare nulla. Dopo 89 anni, se le norme non cambieranno, chiuderò il ristorante sul Canal Grande”. Ma il proprietario del Danieli, non ha capito, che non è il governo o altri enti a fissare le nuove regole del gioco, ma un pericoloso coronavirus che non è più “buono di prima” e che infetta ed uccide, non solo uomini e donne, ma anche le economie degli Stati. Questo flagello non va aiutato ma tentare di passare attraverso una difficile e pericolosa convivenza, in attesa di rendere il virus, inoffensivo o riuscire ad ucciderlo. Ma occorre tempo. Non capire questa situazione pesantissima, significa mettere a rischio la vita degli italiani o turisti, oltre a quella personale il che, è abbastanza stupido. Tutti dobbiamo essere impegnati a capire , come ha ripetuto il ministro Boccia, dopo aver ascoltato i vertici della sanità, a tenere presente che ” l’Italia è un malato in condizioni migliori di prima ma che, non può permettersi,  ricadute”. Il ministro ha insistito su questo concetto:” La prudenza del governo è finalizzata a salvaguardare la salute di tutti ed evitare di tornare indietro alla fase uno, Lo spostamento tra una regione e l’altra sarà più facile, dove il rischio sarà minore, e non prima di giugno”. Estesisti e parrucchieri vorranno tenere aperti i loro esercizi anche domenica e lunedì, lo facciano, ma con le nuove norme”. C’è poco da aggiungere: chi fa polemica, vorrebbe regole più permissive o non ha ancora capito, quello che è accaduto e sta accadendo nel mondo. In questi casi la furbizia non serve a nulla.

Roma – Ok del Cdm “Rilancio Italia”. 55 miliardi a pioggia. Ha vinto l’Italia viva con Bellanova

Tanto tuonò che piovve! Il Cdm ha approvato il testo del provvedimento per il rilancio dell’Italia, molto complesso, con interventi a pioggia che riguardano – come ha detto lo stesso Premier – scuola, università, sistema sanitario, lavoro, turismo. 250 articoli, un vocabolario, tutto da studiare visto che riguarda, la bellezza di due manovre finanziarie, racchiuse in un solo provvedimento. “Ogni giorno il lavoro diventava sempre più pesante – ha detto Conte in conferenza stampa – in quanto sapevamo che dovevamo intervenire con urgenza (sic). Ora la parola passa al Parlamento ed il testo preparato – ha aggiunto il Premier – potrà essere migliorato. La verità vera è che il  provvedimento ha trovato le forze della coalizione di governo divise, su temi scottanti tanto che, il ministro di Iv Bellanova, era pronta a dimettersi dal governo, per l’opposizione del M5S ad eliminare quanto riguardava 500 mila lavoratori stagionali, sfruttati dal Nord al Sud della nazione. La ministra ha puntato i piedi tanto che c’è stato un vertice, Conte – Renzi, per far comprendere al Premier che o il testo prevedeva il riconoscimento dei diritti ai lavoratori stagionali, italiani e stranieri, colf e badanti oppure la maggioranza avrebbe dovuto affrontare, senza Italia viva, il passaggio al Senato, molto difficile. Alla fine del braccio di ferro Conte,  Movimento 5 Stelle, Pd e LeU hanno dovuto cedere alle richieste, di Italia viva, che hanno trovato nel ministro Bellanova, una donna molto decisa ad uscire dal governo, per quello che lei stessa, in più interviste, ha definito “un atto di giustizia contro lo sfruttamento di lavoratori stagionali”. Il capo facente funzioni Crimi ha cercato di salvarsi, con una dichiarazione che è l’inverso della verità dei fatti:” Il testo è stato migliorato e modificato – ha detto Crimi – accogliendo le nostre richieste che mettono al centro dell’attenzione politica, il lavoro regolare”. Così come il ministro  Peppe Provenzano ha messo in rilievo che, il provvedimento garantisce, anche i lavoratori stagionali italiani. Ma la vera vittoria l’ha ottenuta Italia viva che, con il ministro Bellanova, non ha ceduto a nessuna pressione con una frase breve ma molto significativa:”… ha vinto la dignità delle persone”. A parte ogni altra considerazione il governo ha varato, con un Cdm, un provvedimento eccessivamente frazionato, contro il parere d Confindustria, che potrebbe non raggiungere l’effetto sperato. Il problema è che l’indebitamento continua a salire, con il via libera dell’Unione Europea, denaro che dovrà essere recuperato, con un’inversione di tendenza: rientrare per il debitore è un obbligo per evitare altri guai, peraltro tutti da affrontare, con il Pil intorno al meno 9%, per effetto della crisi dovuta alla Pandemia del coronavirus. Il problema ora diventa politico: se si spacca o implode il M5S, già in una fase di ingovernabilità intena, salterà tutto in aria e se questo non è avvenuto, fino ad oggi, per portare a termine l’approvazione di questo provvedimento con il passaggio alle Camere. dopo di che c’è da attendersi un regolamento di conti in più partiti e Di Maio è già prontissimo alla battaglia con Di Battista e gruppo parlamentare nel misto che fa capo a ” Dibba”.

Roma – Covid19. Ancora morti e guariti. Con prudenza tentativo di convivere con il virus

La Protezione civile, con il suo bollettino, ci informa sulla situazione in Italia, per la Pandemia Covid-19. Tra ieri ed oggi ci sono stati altri 195 decessi e l’ammontare è salito a 31.106. I guariti, sempre nella ultime 24 ore, 3.500. I positivi 2.809 che nel totale raggiungono 78.457. I ricoverati con sintomi sono 12.172, con un decremento di 693 unità ed in terapia intensiva ci sono, 893 pazienti 59 in meno, sempre da ieri ad oggi. In isolamento domiciliare 65.392 persone ed i guariti totali sono 112.541. I casi  trattati dalla sanità 222.104. I tamponi effettuati 2.735.026 e, i casi testati 1.778.952. Un quadro che indica con molta chiarezza la situazione: il coronavirus è tra noi così come gli infetti. E’ impressionante, per la percentuale, il numero dei decessi, soprattutto per quelli che continuano ad avvenire in Lombardia. Dati che fanno pensare ad una riapertura, per il 18 maggio prossimo che,  governatori, sindaci delle città metropolitane ed anche di piccoli paesi turistici chiedono a gran voce. L’estate ormai prossima, non si può sacrificar…e al coronavirus, con conseguenze drammatiche per i bilanci aziendali, grandi e piccoli, ormai prossimi al fallimento o alla voglia di non riaprire affatto. In realtà, come appare più che evidente, con il tutto chiuso e senza incassi da mesi, le Pmi, commercio ed artigianato sono rimasti a secco  Questo è uno dei problemi dei problemi irrisolvibili, comunque venga decida.  Occorre molto coraggio a dire sì o no, ad aperture totali e semmai senza o con pochissime cautele. Il rischio di tornare alla fase uno, sia pure in alcune aree del Paese,  è dato per scontato da infettivologi di livello nazionale. Diciamolo, tornare indietro sarebbe un disastro per tutti, da chi ha le attività fino allo Stato che non incasserebbe più nulla, anche con pagamenti dilazionati. Occorre ragionare e molto sul da farsi ma soprattutto occorre responsabilità e osservanza delle regole. Si può comprendere il governatore Saia quando afferma che con la normativa Inail, le attività sono impossibili e pochi saranno disposti ad aprire gli esercizi ma, non è possibile fare diversamente: questa è la fase che ci dovrebbe con sentire di convivere con il terribile coronavirus che prosegue la sua galoppata in tutto il mondo, lasciando una scia di morte e distruzioni di economie, anche molto forti. E’ notizia di questa sera che persino gli Stati Uniti, se il covid – 19 dovesse proseguire la sua azione distruttiva, dovrebbe soccorrere la sua economia che era ben florida con quasi zero disoccupati e con industrie e commerci che andavano a  vele spiegate.