Bruxelles – UE:” Ecco il formulario per utilizzare i fondi Mes depurato”

E’ stato pubblicato il formulario del Mes per poter chiedere una nuova linea di credito. La fase successiva avverrà, tra il governo interessato e la Commissione UE che agisce, per conto del meccanismo di stabilità. Dovranno essere det tagliate tutte le spese sanitarie fino e non superare il 2% del Pil. Si possono includere -viene precisato nel formulario – la parte della spesa pubblica destinata alla sanità direttamente e indirettamente legata  all’impegno, Covid19, sul sistema per gli anni 2020 e 2021. Un passaggio importante, al centro di accese polemiche politiche, all’interno dei Paesi membri dell’UE ma anche, tra le forze della coalizione del governo Conte. Buona parte del M5S, parlamentari e iscritti, si sono battuti contro l’adesione al Mes, per le condizioni che c’erano: un vero cappio al collo per gli Stati che ne avessero fatto richiesta. Un consistente lavoro dei membri della Commissione UE e, dei governi aderenti all’Unione, hanno finito per vincere le resistenze olandesi e tedesche. Soprattutto della Germania  che non mostra, alcuna intenzione di imporre le sue regole, non mancando di attaccare persino direttamente la Bce, difesa ad oltranza per la sua autonomia,dalla Presidente Lagarde. Segnali preoccupanti, in questo particolare periodo storico, che non riguarda solo l’Europa ma il mondo intero. Le diverse economie sono fortemente condizionate, dal dovere di tutti gli Stati di mantenere al sicuro i cittadini, dalla Pandemia del coronavirus che ha già provocato, nel mondo 279.321 decessi e messo ko, le economic di tantissimi Stati, costretti a chiudere quasi  tutte le attività produttive e al dettaglio, per evitare una vera e propria strage. Un coronavirus che continua, la sua terrificante azione, tanto da costringere le popolazioni del mondo, ad una difesa che, al momento altro non è, che tentare di convivere con il Covid19, riportando il minor danno possibile. I tempi della sconfitta di questo terribile virus, secondo gli scienziati non sarà breve, e non si può fare altro per tornare ad una serenità perduta, che attendere la scoperta del vaccino o, del medicinale, capace di neutralizzare questo pericolo mortale presente ovunque.

Roma – Silvia Romano liberata dopo 18 mesi. Ok servizi italiani, turchi e autorità keniote

Gli italiani hanno festeggiato la liberazione, della venticinquenne Silvia Romano, la cooperante liberata dopo 18 mesi di prigionia. Una liberazione inseguita, tenacemente, dai servizi italiani, turchi e autorità keniote. La giovane, giunta da Mogadiscio a Ciampino, indossava gli abiti musulmani, ed è stata accolta calorosamente dal Premier Conte, ministro per gli Esteri Di Maio e dalla sua famiglia. Dopo gli abbracci commossi di tutti e i controlli anti Covid19. è stata dirottata ad una caserma del Ros, dove i magistrati l’anno ascoltata, per quattro interminabili ore. Lei ha dichiarato, di essere stata spostata in più covi sempre in centri abitati. Di non aver subito alcuna violenza ed anzi sempre rispettata. Durante i 18 mesi, ha chiesto il Corano e, con l’aiuto dei carcerieri, ha imparato un pò di arabo, per capire quello che leggeva. Chi la teneva segregata, prima delinquenti e poi gruppi armati, tenevano molto alla sua conversione all’Islam. Il Premier ha parlato di una” bella giornata” ed ha anche  rivelato che da mesi sapevano ma è stato mantenuto, il più rigoroso silenzio, anche con la sua famiglia. Di Maio invece ha rimarcato:” Siamo riusciti in una impresa molto complicata. Ora tocca ad altri sequestrati: Lo Stato c’è e l’Italia non lascia da solo nessuno”. La giovane Silvia, ha un temperamento molto forte e lo ha dimostrato non solo nei 18 mesi di prigionia, dove non ha vacillato mai con i quattro  i gruppi che l’hanno tenuta prigioniera. La trattativa non è stata facile, come si può immaginare, così come si può essere certi che è stato pagato un riscatto. I magistrati sanno praticamente già  l’essenziale,  ma torneranno a sentire la cooperante per capire perchè era stata scelta lei. In questo lavoro difficile, Silvia è una delle tante che, con raro spirito di solidarietà ed altruismo, cercano di rendere meno pesante la condizione di popolazioni africane, che vivono una condizione difficilissima. Su questo caso si può scrivere un libro, ma oggi come oggi, le notizie sono frammentarie e non sempre coincidenti, tra quello che viene attribuito a Silvia e quel poco che affermano i genitori, felici come non lo potranno mai essere di più. Giunta a casa è stata accolta, da applausi e campane a festa, delle chiese. Una storia finita bene per la capacità e la bravura, non solo degli 007 italiani ma anche di quelli turchi che, avevano ” amicizie” diverse e quindi anche informazioni utilissime, non a conoscenza, dei colleghi italiani. E le autorità Keniote sapevano e, non hanno fatto nulla per non guastare i piani, già pronti, per la liberazione di Silvia Romano. La giovanissima Silvia, dopo 18 mesi, questa notte dormirà nel suo letto e sotto il suo tetto. C’è chi ha già anticipato che, la cooperante ha intenzione di tornare in Africa, dopo una pausa non lunga di riposo. Ci sembra prematuro parlarne adesso: lasciamo che la famiglia Romano si goda questo ritorno della figlia sana e salva, dove non l’hanno costretta nè ad un matrimonio e nè c’è stata  violenza. Lei stessa ha ripetuto:” Mi hanno sempre rispettata e rassicurata che non mi avrebbero uccisa”. Stiamo a queste importanti dichia razioni e alla sua conversione …all’Islam. E godiamoci anche noi una notizia lieta, in un periodo in cui, è tanto difficile poter essere non felici ma almeno sereni.

Roma – Regioni al governo:” O aprite o lo facciamo noi”. Boccia:” Sì con regole della Sanità”

Il Premier Conte, si è sbilanciato per la riapertura delle attività, con una dichiarazione rilasciata al Corsera. “… Ci attendono mesi molto difficili – ha sottolineato – ma l’estate non sarà in quarantena. con cautela e regole, potremo anche an dare al mare”. E se lo dice il Premier, molto probabilmente data la sua innata prudenza, avrà avuto notizie confortanti per questo Covid19 che, in altre parti del mondo, appena terminata la “stretta” ,come avvenuto nella Corea del Sud, ha costretto le autorità a richiudere tutto. Il Premier ha anche parlato, e non ne poteva farne a meno, della situazione economica e delle risorse del Mes, Bei e Sure misure – definite utili ma non sufficienti – per rilanciare le attività. Poi, ha soggiunto, le valutazioni le farà il Parlamento”. Conte punta decisamente al Recovery Fund, ritenuto assolutamente necessario:” Le risorse vanno anticipate, con un prestito ponte che le renda disponibili, sin d a giugno prossimo. Certo – ha proseguito Conte – sulle banche interverremo ma è chiaro che non ci saranno problem,i con la garanzia dello Stato, e ci attendiamo una brusca accelerazione”. Governo e regioni cercano un’intesa da subito e chi premere sull’acceleratore so no le regioni governate dal centrodestra che si attendono un ripariamo tutto per evitare fallimenti o chiusure per sempre. Il ministro agli Enti Locali. Boccia non ha detto di no ma ha precisato che si dovrà tenere conto di quello che diranno gli esperti della Sanità. Le date – ha proseguito il ministro – non le possiamo stabilire noi – si deve andare avanti nel rispetto del protocollo di sicurezza”. Tutte le parti hanno ragione: rilanciare le attività è più che necessario anche per lo Stato che tutto può voler meno che impoverire gli italiani. Ma il ministro Boccia attende le decisioni, o meglio i consigli determinanti degli esperti: riaprire senza nessuna certezza potrebbe significare tornare indietro per infezioni ed altri decessi. Tutti devono ragionare e concordare un tavolo anche a tre: Stato – Regioni – Sanità.