Roma – Presidente Bonomi a Conte:” Tre provvedimenti subito. Non dovete far nulla basta un clic”

Inevitabile. Conte è l’uomo del rinvio, della trattativa con tutti e per tutto. Lo ha dimostrato, sin dal momento in cui è stato messo, a fare il Presidente del Consiglio. Il Presidente di Confindustria Bonomi lo ha capito subito e gli ha preparato tutto, dove lui non deve far nulla ma muovere il governo, in costante consultazione, da mane a sera. Così Bonomi si rivolge al Premier in questi termini:” Ci sono tre misure da assumere e che aiuterebbero, non poco il riavvio dell’Italia: Tagliare l’Irap, pagare i debiti della P.A. alle imprese private e sbloccare i fondi, per le opere pubbliche già finanziate, e che possono iniziare. Le misure varate dal governo non arriveranno e non produrrebbero effetti. Fare una miriade di interventi a pioggia non serve a nulla e se il governo vuole li potrà fare per gli acconti di giugno, il provvedimento vale 9 miliardi e il governo non deve fare niente”. Lezione di economia ad un governo di coalizione immobile, ma al lavoro sempre. Sembra che Conte, ministri e task force, si siano trasferiti tutti nei palazzi del potere e ci dormano pure. Ma senza assumere decisioni  da dimostrar,e al popolo italiano che  è un impegno fruttuoso. Purtroppo non è così e ogni forza politica nella coalizione, non trova nemmeno per un giorno, una strada comune da percorrere per un tratto breve. Il guaio peggiore che potesse capitare agli italiani, bisognosi di un leader sprint, che poteva anche sbagliare, come è umano, ma dava una linea all’azione di governo  Ed invece si è creata una palude ed i partiti Pd, Lv, LeU e M5S e Conte trovano, sempre il modo, per tornare al tavolo per consultarsi, insieme o divisi. La domanda che dobbiamo porci è dove ci porteranno vista la situazione, estremamente difficile, sia per il Covid19 e sia per un’economia entrata, in un tunnel dove non si vede più nulla.

Roma – Covid19: sfacelo economico da brivido. Conte ceda il passo a Draghi guru dell’economia mondiale

L’Italia ripartirà come chiedono governatori, sindaci e titolari di aziende grandi, medie e piccole, senza lasciare fuori commercianti al minuto e artigiani?  Si crede proprio di sì. Il governo punta ad  ottenere i risultati dell’ISS che dirà, come sono andate le cose ma soltanto lunedì. La pressione sul governo è fortissima ma chi deve decidere ha necessità di avere notizie certe, sul Covid19 e sugli immunizzati che sembrerebbero ancora troppo pochi. Ma a parte tutte le considerazioni da fare sul’Italia che potrebbe sprofondare, con il Pil a – 9,5%, se nel secondo semestre non si riuscisse ad ottenere una ripresa prodigiosa, peraltro non prevedibile. Una condizione economicamente molto difficile che nonostante un rimbalzo, nel 2021, del 5 o 6% sarebbe sempre in una condizione economica molto complicata per le attività produttive: evitare fallimenti e chiusure  per salvaguardare un’ occupazione che appare già, in pesanti difficoltà. Situazione economica pesante, con sgambetti nell’Unione Europea dove, nonostante quello che viene affermato, manca della necessaria solidarietà non ad uso e consumo, di uno Stato membro, ma per la stessa tenuta di un’ Unione che, senza valori reali, non avrebbe motivo di continuare ad esistere. La realtà che stiamo vivendo è questa. E’ bastata una Pandemia, orribile quando si vuole, come il coronavirus, per far alzare non solo barriere sanitarie giustificabili ma sopratutto barriere economiche. Ed il fatto più grave è che, mentre la Presidente della Commissione von der Leyen, prevede solidarietà e aiuti agli Stati in maggiore difficoltà, ha nella sua connazionale cancelliera Merkel, un’alleata dell’Olanda.  Nazione, non vada dimenticato, che fatto incetta di Cda e di sedi di industriali europei tra i più importanti, abbassando nettamente le tasse a tutto danno degli altri Stai membri. C’è da domandarsi ma che razza di Unione Europea è mai questa? Quali sono i principi che sono alla base della sua esistenza? Sono i valori dei Padri fondatori oppure no?  Cosa sta accadendo tra la Bce e il ministro per l’Economia tedesco? La Markel sa è tace oppure è stata messa da parte? Tanti interrogativi che vanno ad aggiungersi a quelli di casa nostra dove il governo Conte è più disposto a rinviare che a decidere, dove ad una fibrillazione ne segue subito un’altra ed i linguaggi tra i partner di maggioranza sono  talmente diversi tanto da non capirsi sul percorso accidentato che, comunque, deve compiere. Ma l’Italia, il Paese dai governi più strani, per motivi che il M5S dovrebbe spiegare ha un Premier avvocato e docente universitario, Facoltà di Giurisprudenza, ed in panchina, un uomo della capacità d Draghi che ci viene invidiato dal mondo intero. Ci vuole molto coraggio a fare scelte del genere se si considera che, grandi economisti, nel formulare le previsioni sull’Italia, non considerando affatto le Agenzie di rating, prevedono: caduta sotto lo zero del Pil per molti anni: disoccupazione in aumento unitamente ad diffuso precariato e all’aumento della povertà. Davanti a questa prospettiva qualsiasi Premier farebbe un passo, indietro o laterale, per far occupare il suo posto da un guru dell’economia mondiale,  non per fare miracoli impossibili agli uomini, ma per mettere a frutto, tutta la sua scienza e conoscenza, a favore degli italiani che hanno bisogno di chi può ottenere, il massimo beneficio, a livello mondiale. Non è un discorso assurdo ma è il più giusto davanti ad uno scenario drammatico.

Roma – Governo in fibrillazione: per giustizia e migranti. Duro scontro Renzi – Orlando

Governo nuovamente in fibrillazione, per giustizia e migranti. Non c’è accordo e il Premier Conte cerca, con una serie continua di incontri di ricucire una tela, che appare sempre più consumata. Il segretario del Pd, in una intervista a SkyTg 24, ha detto con chiarezza che in questa legislatura è davvero molto difficile trovare, un’altra maggioranza, e non ha fatto mistero che se tutti rilasciassero meno dichiarazioni e se si lavorasse di più per il Paese la situazione potrebbe netta mente migliorare. Certo – ha soggiunto Zingaretti – la situazione è molto difficile, non solo in Italia, ma anche in Europa”. Non è mancato l’intervento del facente funzioni capo del M5S Crimi che, a Uno Mattina, ha affermato “se sanatoria sia lo si faccia per tutti, escludendo gli irregolari”. Lo scontro con il governo del rappresentante del M5S è stato durissimo: la  sanatoria di cui si parla ha spaccato, ulteriormente il Movimento, che si muove tra troppe incertezze, pur avendo un compito guida, come partito di maggioranza relativa. L’Iv non ha lasciato spazio ai partner di governo. La ministra, Iv, ritiene indispensabile un intervento he sani tante situazione anomale e metta fine allo sfruttamento dei lavoratori agricoli.  Ma chi è andato giù molto pesantemente ed ha chiesto ” se il governo ritiene che può far a meno dei voti di Iv, specialmente al Senato, cambi rotta”. Lo scontro tra Renzi ed Orlando non è di poco conto. L’ex ministro alla Giustizia, del Pd, ha affacciato l’ipotesi per il ravvio delle attività produttive di non escludere lo Stato, direttamente nei Cda, delle aziende. La reazione dell’ex premier Renzi, oggi leader dell’Italia viva, è stata immediata e durissima:” Sovietizziamo l’Italia? No grazie”. Orlando non l’ha presa bene ma, in una economia liberale, la sua proposta è un pugno negli occhi non solo alla politica, così come è stata  fino ad oggi, ma lo è anche per gli industriali, in gran parte di matrice economica liberale. Cioè va chiarito che Renzi è favorevole ad aiutare, economicamente il riavvio del motore Paese a tutti i livelli ma ritiene che, questi interventi avvengano o con denaro dato a fondo perduto oppure siano prestiti a lunga scadenza. Il leader di Italia viva, non ha mai, nemmeno immaginato, di far entrare lo Stato nelle aziende come avviene negli Stati comunisti e come avveniva in quello sovietico. A queste fibrillazioni che non sono da poco c’è il problema, ed è un vero problema,il ministro alla Giustizia Bonafede che non ha mosso un dito, mentre i peggiori boss della delinquenza organizzata, uscivano a frotte, dalle carceri, per il contagio del coronavirus. Basti pensare che non è più dietro le sbarre un delinquente che ha sciolto, per conto della mafia, un bambino dentro una vasca d’acido. Ora Bonafede afferma che lui è il ministro che ha combattuto le mafie? Lui lo dice e lui lo afferma ma, i parlamentari mentre il ministro parlava, dissentivano apertamente, così come appare giusto. Ora Bonafede afferma che i boss devono tornare dietro le sbarre? Lui lo dice? No non lo deve dire lo faccia ed anche subito: a costo di trasformare un carcere in ospedale anti Covid19, riporti dietro le sbarre chi oggi è a casa, tranquillamente… a casa. Ed ha ragione il Cd ad avanzare una mozione di sfiducia su un ministro…tanto o troppo distratto…