La realtà è che una quantità di boss, molto pericolosi, sono stati liberati, dalle carceri per effetto del coronavirus. Oggi il ministro per la Giustizia, Alfonso Bonafede, ha dovuto rispondere durante la Question time ed è apparso in evidenti difficoltà, per il numero dei boss liberati e per il tipo di reati di cui sono accusati. Bonafede ha cercato di rivendicare la sua massima determinazione nella lotta contro le mafie, ma la realtà era quello che è accaduto e che non doveva succedere in un Paese normale. Agli interventi del Guardasigilli, in Aula non sono mancati marcati brusii ed a nulla sono valsi, i richiami dell’uomo di governo, anche all’ultimo decreto legge che impone il coinvolgimento della Direzione Nazionale Antimafia e delle Direzioni Distrettuali Antimafia sulle richieste di scarcerazione. Il ministro ha reagito, quando gli è stato chiesto se c’erano state interferenze sulla nomina del Capo Dipartimento dell’Amministrazione Peniten ziaria nel 2018. La risposta di Bonafede, stizzita, non si è fatta attendere :” No nessuna interferenza diretta e indiretta”. Su questa vicenda il ministro Bonafede non ne è uscito bene, soprattutto se si considera, la reazione delle famiglie delle vittime. Covid o non Covid, i boss andavano trasferiti, sempre dietro le sbarre senza concedere nulla a nessuno, per i reati gravissimi, e per le condanne comminate dalla giustizia. E non vada nemmeno dimenticato che, sulla rivolta nelle carceri, c’era la lunga mano dei boss delle mafie impegnati a mettere in difficoltà lo Stato e l’Amministrazione penitenziaria. Infine il ministro ha spiegato che è allo studio, un decreto legge che permetterà ai giudici di valutare le situazioni, sulla base di questa epidemia di Covid – 19. Quindi eventuali altri presupposti per uscire dalle carceri. E’ forse inutile riaffermare che, l’opinione pubblica, è contraria: chi si è macchiato di crimini da 41 bis resti dietro le sbarre, semmai i un carcere trasformato in ospedale anti virus. Il ministro Bonafede, in questo caso ha sbagliato, e doveva essere lui il primo ad organizzare, un carcere – ospedale, e non consentire liberazioni di veri criminali che, malati o no, sono un pericolo per la società ed uno schiaffo a chi, per anni ed anni, ha indagato fino ad ottenere le prove dei crimini commessi.
Roma – Fiato sospeso! Come andrà la seconda fase? Sanità? Modello nuovo
In Italia fiato sospeso, non solo per i cittadini ma anche er gli scienziati. Oggi è stata una giornata positiva ma per dire cosa ci riserva il futuro, sia l’Istituto Superiore di Sanità e sia l’Oms, hanno detto che per sapere come andranno le cose occorrerà attendere da un minimo di sette giorni fino al 18 maggio. Se il comportamento degli italiani rimarrà quello che hanno mostrato oggi è molto probabile che sarà possibile convivere con Covid – 19 fino alla inoculazione del vaccino. E c’è anche un’altra raccomandazione dei vertici della sanità: gli ospedali non diminuiscano i posti di terapia intensiva e lascino, dopo averle sanificate le strutture per il Covid -19 così come ora sono attrezzate e dislocate. Tutti si augurano che on ci sarà un’altra ventata di infezioni e decessi, ma proprio perchè nessuno può prevedere cosa accadrà si lasci la struttura sanitaria, pronta ad una nuova emergenza. Ad un intervento per cambiare ci sarà tutto il tempo necessario ma in condizioni di maggiore tranquillità. Così come i vertici della sanità in Italia, come altrove, stanno già studiando il nuovo modello che non potrà più essere l’attuale, tropo rigido tanto da mettere in serio pericolo quanti avevano necessità di altre cuse che non avevano nulla a che vedere con il Covid – 19. Appare evidente che davanti ad una catastrofe del genere, gli ospedali hanno ridotto al minimo ed anzi evitato interventi di ogni tipo per dare priorità alla Pandemia che po teva provocare altri decessi, in reparti completamente diversi. La sanità pubblica, tanto penalizzata in precedenza, ha dimostrato di avere del personale che, dopo il primo momento di smarrimento nell’affrontare un nemico, così temibile quanto sconosciuto, ha ripreso le redini in mano pur senza gli indumenti speciali per evitare l’infezione e il possibile decesso ed ha assistito i pazienti, con rara dedizione. Questa è storia che non va dimenticata nè dai vertici della sanità, in questo caso parlo dei politici e nè nella preparazione di medici e personale infermieristico che deve conoscere come affrontare le tantissime malattie, molte delle quali, si sviluppano proprio nei nosocomi. Ed infine occore che la politica faccia un vero passo indietro e che il personale da assumere sia molto preparato compresi i tanti primari promossi solo perchè di una parte politica. Non è un discorso da rimandare: molte intelligenze preparate per servire la sanità e quindi ci cittadini sono state bistrattate per far posto a qualche ” galoppino” elettorale che poteva, se andava premiato politicamente, andare a scalar qualche poltrona ma non interferire nel mondo della sanità dove, se c’è chi non capisce e sbaglia, manda il paziente all’obitorio. Non è un problema di oggi ma, in tutta Italia, è stato più volte sollevato trovando però un muro retto da politici senza scrupoli. E’ arrivato il tempo di cambiare e non c’è tempo da perdere: il problema è vastissimo e questa Pandemia, si crede abbia aperto gli occhi a chi avrebbe preferito, collocare l’amico o il politico dello stesso colore, ma impreparato a creare soltanto guai, dico guai. Negli ospedali e fuori da quelle mura, tutti sanno ma pochi parlano.
Roma – 2352 i guariti, decessi 236. In ben sei regioni oggi nessun morto
La Protezione civile nel suo bollettino ha specificato che in sei regioni, non si sono verificati decessi, nelle ultime 24 ore. Si tratta di Umbria, Sardegna, Valle D’Aosta, Calabria, Basilicata e Molise. Inoltre 85 mila sono i guariti incrementa ti di 2.352 da ieri ad oggi i nuovi malati 1.513 nelle ultime 24 ore così in tutto attualmente sono 98.467. Oggi nelle altre regioni si sono verificati 236 decessi e nel totale ammontano a 29.315 dall’inizio della Pandemia. Prosegue il calo dei ricoverati in terapia intensiva oggi 1.427 cioè meno 52 da ieri. In Lombardia, la regione, più colpita dal coronavirus, meno contagiati. Nel totale chi è stato interessato, dal Covid sono stati 213.013, considerati i 1.075 da ieri. Gli scienziati sono molto attenti ai dati del primo giorno del riavvio che ha visto be 4,4 milioni di lavoratori in circolazione, sia presso gli stabilimenti ma soprattutto sui mezzi di trasporto, preparati per indicare, all’utenza dove potersi sedere e a che distanza. Ma ancora una volta dall’Oms all’ISS c’è una forte raccomandazione: lavarsi le mani in continuazione, fonte di contagio da tenere sempre pulite. Una cautela che va oltre gli stessi guanti che vanno indossati per uscire, fare acquisti e comunque in luoghi chiusi. Si deve sottolineare che i mezzi pubblici: treni, autobus e tram erano stai preparati molto bene e puliti come non era mai accaduto in precedenza. Le varie società che gestiscono il trasporto di massa, ora non più tale, se si considera che la loro capienza è stata ridotta ad un terzo, dei posti precedentemente disponibili. Il problema che si pone ora è se gli incassi saranno sufficienti per il mantenimento di questi coefficienti. Ma non si prevede nessun ritorno al passato: sarebbe impossibile in questa fase di riavvio del’economia e lo sarebbe anche dopo, la convivenza con Covid – 19 durerà parecchio tempo, secondo le previsioni più accreditate anche se, in questo settore dove i laboratori stanno lavorando a pieno ritmo per i vaccino o per altra soluzione in grado di servire l’intera umanità, mai così in pericolo come lo è oggi. Certo i guariti ci sono ma anche i decessi continuano ad un ritmo incredibile: Un solo esempio per indicare cosa ta accadendo. La Gran Bretagna che aveva preso il problem alla leggera, e in alcuni casi erano apparse vignette sull’Italia che chiudeva tutte le attività e faceva restare le famiglie in casa, oggi è ampiamente più colpita del nostro Paese come ha ammesso Boris Johnson, il Premier che si è salvato per miracolo.