Roma – Coravid-19: la situazione migliora. La prova della ” tenuta” dal 4 maggio

Continuano a calare infettati mentre aumentano i guariti. Ecco cosa afferma il bollettino della Protezione civile. Guariti 78.249 cioè 2.304 nelle ultime 24 ore. I malati sono scesi a 100.943 meno 601 nelle ultime 24 ore . Vittime 28.236 più 269 da ieri. I contagiati totali tra positivi, guariti e decessi si tocca la soglia di 207.428 quindi 1945 in meno e continua a scendere il numero dei ricoverati in terapia intensiva: ora sono 1578 meno 116. Tamponi effettuati 2 milioni 53 mila 425. I dati confermano he l’epidemia va in discesa verso quote più che controllabili, anche grazie alle nuove strutture ospedaliere potenziate dopo l’improvvisa epidemia. Gli ospedali cominciano a respirare ed il personale medico e infermi eristico, dopo aver conosciuto l’inferno, è tornato a respirare. Ci sono però molte cose da chiarire, soprattutto sui ritardi nelle forniture degli indumenti protettivi per medici e infermieri, per i trasferimenti di malati dagli ospedali ad Asl, ca se di riposo per anziani, molto utilizzate in Lombardia e Piemonte, ed infine l’indice di letalità andata en oltre ogni previsione. Sarà ovviamente la magistratura a fare luce sui tanti casi di mortalità avvenuti nelle case di riposo, dove gli ospiti andavano protetti per la loro estrema fragilità. Su questi argomenti, peraltro molto delicati, occorre che i magistrati sappiano trovare, il bandolo della matassa anche in relazione alle testimonianze del personale, pubblicate dai quoti diani. Davanti a tanti decessi non sarà facile per nessuno affermare:” Abbiamo seguito le disposizioni ricevute”. Ma ogni cosa a suo tempo: ora è quello di piangere i morti, passati a miglior vita, senza nessun tipo di conforto d ei familiari e sacerdoti. La politica stia lontana da queste vicende che scottano: se ‘è chi ha sbagliato dovrà essere giudicato dalla magistratura. Intanto la Guardia di Finanza continua a sequestrare carteggi, ed i familiari delle vittime nominano legali per essere difesi nei tribunali.

Abruzzo – Mai tanto fervore dai monti al mare. Tutti al lavoro:” Nessuno rinuncerà alle ferie”

Quanta speranza, mai vista in precedenza c’è,  in vista della stagione estiva. Tutti sanno perfettamente che c’è un’incognita non da poco: il Covid-19, con il quale dovremmo riuscire a convivere fino alla sua eliminazione. Eppure nonostante questa realtà, non da poco, dal mare alla montagna si assiste ad un fervore, per adeguare le strutture a regole e distanze, non ancora definite. O meglio consigliate dalle Regioni e al vaglio del ministro, agli Enti Locali, Boccia. A parte qualche scintilla, tra la governatrice Calabra e il ministro competente, per il resto lo scostamento, tra i  due poteri, è davvero poco. Ovviamente parliamo di quelle realtà come il Veneto, dove Zaia, dopo aver ottenuto gli ultimi risultati sulla diffusione dell’infezione, ha acquisto la certezza che, la regione amministrata da lui, può riaprire tutto. Si parlava di fervore ed è così: alberghi di montagna rimessi a nuovo, non solo con tinteggiature ma anche arredi, per non parlare di pensioni e locande. Ai nostri cauti interrogativi la risposta è stata una soltanto:” Turisti italiani e stranieri non sono mai mancati. Il Covid -19 c’è in Germania, Francia e dovunque. Rinunciare alle ferie non avrebbe senso, anche perchè, le nostre zone sono irripetibili, per bellezza ed una flora e fauna, che circola liberamente nei nostri parchi nazionali o regionali”. Identico discorso lo fanno i concessionari balneari che oggi, primo maggio e festa dei lavoratori, lungo le riviere da Tortoreto fino a San Salvo, erano tutti impegnati a tinteggiare gli stabilimenti, sistemare la sabbia, color dell’oro e, adornare con nuove piante, gli ingressi alla spiaggia. Eliminati anche i tronchi d’albero, rami e conchiglie spiaggiate dai marosi. Nessuno, ma proprio nessuno, ha minimamente pensato ad una “stagione estiva bianca”. In particolare, ci ha colpito un concessionario che ci ha detto: ” Ci chiederanno di aumentare le distanze tra una palma e l’altra, o tra un ombrellone ed un altro. Ci diranno che al ristorante le distanze non saranno più quelle dell’anno scorso e, che i tavoli sono piccoli ma, non credo proprio, che ci impediranno di lavorare”. Stesse risposte dei titolari di caffè, gelaterie e pizzerie. L’intera riviera abruzzese, per 140 chilometri, è pronta così come lo sono le zone montane, dove a panorami mozzafiato, si deve aggiungere l’enogastronomia impareggiabile per genuinità. Per far andare in porto questo lavoro massacrate, che inizia alle 6 del mattino per terminare a notte inoltrata, ci vuole anche il nostro contributo. Bisogna stare molto attenti ad uscire con la mascherina, utilizzare i guanti specialmente se si utilizzano mezzi pubblici, ed essere molto ligi alle ordinanze del governo e Regione. Certo il fervore che abbiamo trovato va premiato. Se non fosse così la delusione sarebbe tantissima difficilmente soffocabile, da parole e giustificazioni che avrebbero un loro peso incomprensibile per gli addetti ai lavori.

Roma – Un 1° maggio per il nuovo lavoro e la sconfitta del Covid – 19

Un 1° maggio senza manifestazioni per evitare contagi. La festa dei lavoratori condizionata dal Covid – 19 che ha ucciso decine di migliaia di persone, in ogni parte del mondo, ha massacrato le economie anche le più floride, ha bloccata le produzioni e determinato milioni di disoccupati. Un vero disastro, peraltro inatteso per come avvenuto e propagato. Tutti gli Stati, impreparati a questa calamità  hanno pagato un prezzo altissimo come e, forse maggiore, dell’ultimo con flitto mondiale. E questa guerra tra la scienza e il nuovo coronavirus non è terminata. Nei laboratori delle più accreditate case farmaceutiche e Istituti di ricerca, pubblici e privati,  si lavora h 24 per trovare un vaccino o un medicinale in gra do di bloccare questo Covid19, che, se dovesse continuare nella devastante cavalcata, creerebbe per l’uomo ovunque residente, un vero e proprio problema di sopravvivenza.  Altre sfide, in epoche più antiche e più recenti, sono state vinte dall’uomo. Non sono pochi gli scienziati che comunicano, ai miliardi di persone spaventate, che la soluzione, di questa orribile situazione, non sarebbe lontana. Ci sarebbero dei tempi tecnici da superare ma, alcuni consorzi d’impresa guardano all’ immediato futuro con sicurezza, tanto da anticipare che si stanno attrezzando, per una produzione massiccia del vaccino. Non possiamo non crederci… ci faremmo del male. Va  detto però che molto dipende anche da noi nel  continuare ad essere ligi ai “consigli” che ci sono stati dati. Dal ” Iorestoincasa”, fino alle distanze di sicurezza, all’uso delle mascherine e a rinunciare ad incontrare, parenti ed amici, fin quando necessario. La prima importante prova ci sarà il 4 maggio, data prossima, quando 4,5 milioni di lavoratori  usciranno per riaprire, fabbriche alla produzione e altri milioni usciranno, dalle mura di casa per fare spesa o acquistare prodotti farmaceutici o altro, per quel poco che è stato autorizzato. Un 1° maggio, festa del lavoro, con milioni di disoccupati che non vanno abbandonati ma supportati anche se il problema è la dignità di operare per il giusto compenso. In questo tempo non è facile fare previsioni anche perchè la solidarietà è latitate. Troppe differenze culturali, troppe incapacità di cambiare mentalità, anche in una Comunità Europea sclerotizzata e politicamente egoista.Un 1* maggio,senza il grande concerto in Piazza S. Giovanni. Accontentiamoci e puntiamo, tutti insieme a realizzare un’alleanza planetaria a sconfiggere il Covid19 e ad utilizzare, le nostre intelligenze per realizzare, nel dopo virus, posti di lavoro per tutti. Non indico solo l’Italia ma il mondo intero dove nulla sarà più come prima compresi i lacci di ideologie che dividono e no uniscono le forze.