Roma – Più guariti e calo positivi non in tutte le regioni. Milano città:149 casi

La Protezione civile ha comunicato la situazione ad oggi, dell’epidemia del Covid19. Riscontrato un calo dei positivi ed il numero dei guariti. Nel dettaglio. Malati in calo nelle ultime 24 ore di 608 unità. Oggi sono 105.205. Le vittime sono salite, nelle ultime 24 ore di 382 ed il conto totale ha così raggiunto i 27.359. I guariti 68.941 compresi gli ultimi, tra ieri ed oggi, che sono stati 2.317. In terapia intensiva i ricoverati sono scesi a 1.863 cioè meno 93, consentendo, in molti ospedali di riorganizzare i reparti,  sanificare gli ambienti, effettuare le necessarie riparazioni ma soprattutto consentendo al personale, medico e infermieristico, quel riposo necessario che è mancato per oltre 40 giorni, con turni massa cranti e senza la possibilità di tornare a casa per una boccata d’aria nuova. In Italia i contagiati hanno superato quota 200 mila totali, conteggiando tutti insieme: positivi, guariti e deceduti. La domanda da farsi è, soprattutto per quanto riguarda la Lombardia, la regione  economicamente più importante d’Italia. Contagiati 74.348 nel totale con un segno meno di 278 unità conteggio di oggi. Ma, i nuovi casi, a Milano riscontrai in città, sono 149. Ecco il punto: Fontana, governatore irrequieto a questo punto farà come la Francia, Germania e Regno Unito che stanno rivedendo, cosa fare per le attività da riattivare, o procederà per una ripresa comunque e senza tentennamenti. Ed il governo centrale cosa farà, in caso di  apertura totale, limiterà il potere del governatore lombardo, come quello di altri sulla stessa strada, oppure lascerà fare, con tutti i rischi connessi?

Roma – E’ guerra per l’ok alle attività. Scienziati:” Attenti”. Re Conte:” Ci penso io”. Politici:” Il Parlamento? “

Credo sarebbe stupido se ,un malato con febbre invece del medico chiamasse un falegname. E’ quello che sta accadendo in Italia  ha la stessa stupidità. Il governo, in verità dovrebbe essere il Parlamento, ha stabilito delle tapper per riavvia re il Paese alla produzione. Le motivazioni sono infinite, non solo per ragioni economiche dei singoli lavoratori, delle aziende e dello Stato. Ma va considerato che c’è in giro  un coronavirus che, non si sa  ancora bene cos’è ma se può uccide. Non è un problema solo italiano, come not, ma mondiale. Per decidere come cosa fare si dovrebbero ascoltare i scienziati, all’affannosa ricerca di eliminar il Covid19 o renderlo inoffensivo, ed invece il problema è diventato politico. Incredibile ma vero. Il Premier Conte afferma che è, una sua prerogativa, decidere cosa fare. Iniziare ad uscire dal “Iorestoacasa” ma, con i ponti intatti, per una ritirata strategica qualora il Covid19 dovesse dimostrare, rinnovata virulenza e ricominciare a falciare vite umane: in Italia fino ad oggi  27.359 cioè una vera strage, Ma la produzione, il lavoro deve ricominciare, con la prudenza necessaria e, gli scienziati, hanno indicato come tentare di convivere con questo demone. Ed invece, quanti hanno necessità di riaprire le attività, dalla Pmi fino agli artigiani, se la prendono con i politici ed i parlamentari, soprattutto con il governo che ha stabilito delle date non certe ma indicate. Torniamo indietro del malato che non chiama il medico ma il falegname. Suvvia non è solo stupidità ma qualcosa di più che, non vorrei definire per non offendere pesantemente chi persegue una strada, che non è solo irta di pericoli, ma che può portare al riaccendersi dell’epidemia con conseguenze imprevedibili. ” Decida il Parlamento e non… Re Conte” viene urlato, La risposta del Premier:” Tocca a me decidere”. così lo scontro si fa sempre più caldo senza una soluzione.  Non c’è he sperare che il Coronavirus termini la sua devastante azione e che metta fine ” autonomamente” ai decessi, avvenuti in tutto il mondo a decine di migliaia. Gli scienziati lo escludono inseguono la scoperta di un vaccino che non è dietro l’angolo. La ripresa delle attività possibili, senza forzature di nessun genere: distanze tra persone, ‘uso delle mascherine e ad un’igiene personale costante. Chi vincerà l’ardua sfida? Il malato che chiama il falegname o quello che si rivolge al medico. So bene che non è lecito scherzare su cose molto serie ma i politici, a qualsiasi latitudine, mostrano quello che, purtroppo… sono: sempre e costantemente a consolidare il proprio potere o conquistare nuovi elettori.

Roma – Covid19: Nessuno può immaginare l’immediato futuro. I dati della Protezione civile

La Protezione civile  ha fornito i dati di oggi. Calano i malati 105.814 meno 290 rispetto a ieri. I guariti sono 66.824 quindi con altri 1696 di 24 ore fa. Ricoverati in terapia intensiva 1954 meno 53 da ieri. Malati complessivi 105.813  di  cui 20.353 ricoverati con sintomi 1019 in meno nelle ultime 24 ore. 83.514 in quarantena ai domiciliari  ai quali si sono aggiunti altri 780.  I dati vengono considerati positivamente dall’ISS e d all’Oms, organi sanitari che hanno approvato, co me è stata affrontata, nel contesto generale e per le istruzioni seguite, le decisioni assunte. Non è affatto un caso che, dopo tante perplessità, anche altri Stati non solo europei, hanno seguito  l’esempio italiano. Non è certo una consolazione per il numero dei decessi che si sono verificati e per quanto accaduto, per impreparazione o “altro”, oggetto di particolare attenzione da parte della magistratura che ha annusato, trasferimenti tra ospedali e strutture sanitarie pubbliche e private, assolutamente ingiustificabili. Ed infatti la mortalità in queste strutture, RSA comprese, sopratutto nel Nord Italia è stata altissima. Alcuni periti, nominati per sapere cosa è accaduto veramente, avrebbero scoperto che i decessi in queste strutture, che andavano protette ad ogni costo, hanno raggiunto circa il 50% dei morti totali. I governatori, o loro collaboratori, in qualche modo interessati per territorio, avrebbero subito affermato di aver seguito:” Le disposizioni o consigli, giunti da Roma.  A Dipanare questa matassa, e danni conseguenti da corrispondere alle famiglie dei deceduti, all’oscuro di tutto, è la magistratura che ha già ottenuto, testimonianze incredibili:” O taci sul ricoveri di infettati o perdi il posto di lavoro”. E’ vero? I magistrati ovviamente tacciono, ma c’è chi scuote la testa, per quanto accaduto sopratutto nelle regioni del Nord, Lombardia in testa. Bisogna attendere non solo che venga affrontata la fase 2 ma che l,magistratura e investigatori, abbiano in mano prove decisive su trasferimenti tra ospedali e decessi, che per ovvie ragioni sanitarie, sarebbero stati provocati da inevitabili contagi. La strage dei fragili ricoverati in strutture pubblico – priva te, non sarebbe stata casuale ma determinata da grave impreparazione anche se la i magistrati cercano ben altro. Non è il momento per difendere o accusare nessuno ma chi ha sbagliato non potrà sottrarsi a precise responsabilità. Ora è tempo di salvare i malati attuali e quelli che ci saranno, speriamo pochi, nella fase 2. Ma la grande speranza è nella scoperta del vaccino che consentirebbe di poter pianificare il futuro non solo degli italiani ma dell’uomo ovunque risieda. Senza questa scoperta, nessun governante s’illuda che può fare previsioni su come organizzare il periodo successivo alla Pandemia. Solo un folle può immaginare come potrà essere la stagione stiva alle porte o qualsiasi altro settore. C’è chi parla a nome di categorie pronte a fornire soluzioni ma devono fare i conti, con le autorità sanitarie e non con quelle politiche o amministrative. Il tempo al tempo: per ora c’è il coronavirus che, sia pure in calo, colpisce duramente e la fase due fornirà indicazioni abbastanza precise su una convivenza che gli scienziati cercano senza alcuna certezza.