Roma -Anarchia:” 4 Regioni ripartiamo il 3 maggio”. Governo tentenna. Oms:” Attenti al virus”

La realtà che stiamo vivendo non ha precedenti, non solo per essere ristretti in casa, ma per lo spettacolo che offre la politica, di maggioranza ed opposizione, poco comprensibile a chi è stato chiamato a sacrifici importanti. Lo stop ” “tuttiacasa” ha ottenuto il plauso, dell’Oms e dell’ISS, come unico sistema per evitare una vera e propria strage. Ma, nonostante le misure adottate e seguite, scrupolosamente dalla stragrande maggioranza degli italiani, i morti hanno largamente superato i 21 mila, con ben 27 medici passati a miglior vita, e oltre 2.500 operatori sanitari contagiati.  Qesto conto, saremo costretti ad aggiornarlo, con i decessi avvenuti, nelle RSA, istituti privati, residenze per anziani, dei quali non si sa quasi nulla. Mai censite e saltuariamente controllate, solo da pochi giorni, oggetto all’attenzione, della magistratura e della Guardia di Finanza. Incredibile ma è accaduto anche questo: autorità locali, provinciali, regionali e nazionali non hanno notizie di attività che operano sul territorio, non di bambini ai giardinetti, ma di chi avrebbe in cura anziani e vecchi, lasciati in custodia, spesso, a persone non qualificate e senza la presenza fissa del medico.  In questa situazione, questa è l’anarchia, quattro regioni vogliono riaprire le produzioni il 3 maggio prossimo, tra queste: Veneto, Piemonte, Lombardia e Sicilia. Così mentre il governatore Zaia afferma:” Se ci sono i presupposti scientifici si può riaprire tutto”. Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha reso noto di aver parlato con il ministro Boccia, per la riapertura delle attività”. Ed infine il governatore Cirio:” Dal 4 maggio via al ritorno alla normalità”. Il governo è superato, per un tentennamento che dura da troppo tempo. I sindacati pretendono che i lavoratori, se devono tornare ai lavoro siano protetti, da una nuova normativa, che eviti contagi. Tutto questo avviene nel momento in cui, l’Oms avverte:” Attenzione, ci sono solo segnali positivi per Spagna, Italia, Germania e Svizzera, ma in molti altri Paesi non è stato ancora raggiunto il picco ed una corsa, ad aprire le attività, potrebbe determinare un ritorno indietro per l’azione di un coronavirus che, non è ancora ben noto e non sappiamo, se sarà possibile conviverci, fino alla scoperta del vaccino”. Ma in troppi sono sordi a questi avvertimenti scientifici e procedono per superare la fase uno, accada quello che accada. E’ pur vero che in altre nazioni, dell’Ue o eurozona i ragazzini sono tornati a scuola ma, il mondo scientifico non può che avvertire dei rischi che si corrono: tocca al potere politico decidere. Tra l’altro, questo avviene in presenza di una forte tensione nel governo, tra Pd e Iv favorevoli, comunque, a non rinunciare al denaro del MES. Contrario il M5S partito di maggioranza relativa in Parlamento e che, dopo il no del ministro per gli Esteri Di Maio, c’è stato quello del Presidente della Camera Fico. Così, il Premier Conte bloccato nel suo sì, sollecitato dal ministro dell’Economia Gualtieri, ha cercato come avrebbe fatto qualsiasi avvocato:” Decidiamo dopo di aver saputo cosa dirà il Consiglio dell’UE”. La realtà è che, il Premier Conte, ha rimediato il no pubblico al MES, dal M5S che lo ha portato fino a Palazzo Chigi, un “no” che dovrebbe pesare molto su Conte in chiara difficoltà.

Roma – Borrelli:” Sù i contagi giù vittime”. la Pc. dovrà occuparsi dei ” ricoveri”

Il capo della Protezione civile ha incontrato la stampa, come ogni pomeriggio inoltrato per fare il punto della situazione. Borrelli, ha evitato di invadere il compito di Arcuri che è stato nominato all’emergenza coronavirus, così come aveva fatto ieri. Così si è appreso che i contagiati sono 105.418 con un incremento di 1.127 unità da ieri ad oggi. Le vittime, davvero tante in rapporto ai contagiati, ammontano a 21.645 con 578 in più. I guariti sono 38.092 dopo aver avuto contatto con il virus con un incremento di 1.695. Ma questa storia, del Covid – 19 è ormai destinata ad avere una coda, destinata a sfociare nelle aule dei tribunali. Dove si terranno processi delicatissimi per comportamenti, secondo le prime notizie che filtrano dagli investigatori definiti irresponsabili. La Guardia di Finanza sta tirando fuori, dagli uffici amministrativi, cartelle su cartelle, dove risulta che sarebbero stati autorizzati trasferimenti da ospedali, reparti infettivi, a ospizi, case di riposo o RSA che in Lombardia, e non solo in quella regione, sono moltissime. Alla protesta del personale che lavora presso queste ” case” è stato vietato, pena il licenziamento in tronco, di mettere guanti o indossare le mascherine ” per non spaventare” gli ospiti. Si badi bene che, in una di queste case di riposo, il costo medio della retta, pagata dai parenti del ricoverato, era di 150 euro giorno: non era un nichelino. Il giro di affari, in alcune ” case di ripo so”, era molto ricco. La Protezione civile, non ha trasferito nessuno in queste “strutture sanitarie”, ma ci sarebbe stata la manina di qualcuno che conta nella Regione Lombardia. Quello che si è appreso, fino ad  oggi, è che la magistratura dopo i primi rapporti della Finanza, ha deciso di approfondire la strana vicenda e c’è chi ha già ricevuto l’avviso di garanzia. I trasferimenti tra ospedali e “case di riposo” sarebbero stati necessari per il sovraffollamento degli ospedali, senza preoccuparsi che, inviando pazienti contagiati tra i vecchi ricoverati dalle famiglie, al limite di una condizione precaria per l’età, ci sarebbe stata, una prevedibile strage. Bisogna attendere alcuni giorni  per capire i costi dell’operazione, quello che è veramente accaduto e quali i soggetti hanno deciso. Si sa per certo, che la Finanza estenderà le indagini, dopo quanto scoperto in Lombardia, in tutta Italia, soprattutto per quanto riguarda le RSA, luoghi dove vengono smistati determinati malati, per liberare posti in ospedale, con il costo a carico  delle Asl per i primi due mesi, dopo di che ci devono pensare, per evitare di riportare i pazienti a casa, i parenti.

Roma – Scontro in maggioranza sul MES. Pd e Iv ok, M5S no. Salvini e Meloni:” Mes? Strozzini”

L’utilizzo del Mes, cioè del Salva Stati, ha diviso la maggioranza. Pd e Italia Viva sono per il sì, per una misura che ci può fare comodo, in un momento come questo mentre, il M5S, tramite il ministro per gli Esteri Di Maio non solo è contra rio ma lo rfitiene uno strumento antiquato. I punti di vista sono talmente diversi che il sottosegretario Di Stefano ha attaccato il capogruppo alla Camera del Pd Delrio, per aver fatto dichiarazioni alla cieca sul Mes, governo e Premier Conte. Nelllo scontro durissimo, almeno fino ad oggi, è intervenuto il presidente di FI, Silvio Berlusconi, favorevole all’utilizzo dello strumento così come lo è anche Prodi. Il leader della Lega, non aspettava altro, è ha usato la ruspa:” Usare il Mes è come andare dallo strozzino. No lo abbiamo sempre sostenuto il Mes non va utilizzato e non c’è alcuna modifica alle norme che possano garantirci”. In campo anche la leader di FdI, Meloni: ” Conte venga in Parlamento e vedremo come voterà il M5S. Non mi meraviglia che Berlusconi e Prodi la pensino alla stessa maniera. Non è la prima volta che accade”. Intanto mercoledì 22 aprile, approda alla Camera il Dl ” Cura Italia”, per la discussion generale. La decisione è stata assunta dalla conferenza dei capigruppo e il ministro, per i Rapporti con il Parlamento, ha già annunciato che è intenzione del governo porre la fiducia, peraltro una decisione scontata, visto il clima che aleggia, nei palazzi del potere a Roma. Certo la maggioranza ha imboccato, un collo di bottiglia ed appare inutile che, il ministro Di Maio si rivolga all’Unione Europea nel tentativo di essere ascoltato:” Devono capire a Bruxelles che se il debito è aumentato questo non dipende da noi ma, da una situazione ingovernabile, per via del coronavirus. La realtà è che i vari governi, che che ne dicano le organizzazioni sanitarie, nazionali e mondiali, gli industriali ed anche i  commercianti, premono per la ripar tenza. Ma i governi tentennano, davanti al niet dell’Oms e di quelle nazionali, come in Italia, dove L’ISS, avverte:” Massima attenzione, il coronavrus potrebbe tornare a colpire come prima e farci tornare ad un’emergenza che ora abbiamo alle spalle”.  Così come anche le Regioni, non solo del Nord, premono per una ripartenza, sia pure con tutte le cautele suggerite, dalla sanità pubblica. Una decisione verrà presa ma deve ancora essere vagliata. Comunque, una circolare del Viminale ha messo in moto i prefetti, ai quali spetterà il compito di vigilare che le disposizioni del governo, comunque siano, vengano fatte rispettare alla lettera.