Bruxelles – Traditi gli ideali dell’Europa di Schuman, De Gasperi e Adenauer

Gli attuali governi, in ambito Unione Europea, non hanno trovato, la forza e la capacità di portare a termine il progetto di un’Europa come l’avevano, accarezzata e progettata  Schuman, De Gasperi e Adenauer costruita, su solide fondazi ni , che affondavano le radici, nella cultura bimillenaria, ebraico – cristiana. Radici cancellate, con un tratto di penna blu, dai nuovi ” statisti” che si sono succeduti alla guida di una Unione che non ha Costituzione, abolito le dogane ed ha puntato tutto, su una moneta unica. In quegli anni, in cui le menti non erano offuscate, tre personaggi: un francese, un italiano ed un tedesco, compresero che l’Europa unita sarebbe stata una grande forza economica, non più orientata a farsi la guerra, ma capace di garantire, al popolo europeo: sviluppo, prosperità e lavoro. Il più entusiasta, alla proposta, fu proprio Adenauer, uscito dalla guerra persa con una nazione a pezzi. Queste elevate intelligenze, come era chiaro nei loro disegni, puntavano ad un’Europa che potesse competere, economicamente, con Stati Uniti, Russia e Cina. Un’Europa, fucina di capacità ed intelletti che, per storia, non poteva che emergere e conquistare il rispetto universale. Alla base non poteva mancare uguaglianza tra i popoli europei, con stessi diritti e identici doveri. Questo magnifico progetto non è stato perseguito, forse perchè troppo complesso o forse per mancanza di statisti illuminati per concretizzare progetti di questa elevata portata. Così oggi nessuno può meravigliarsi se, la Presidente della Commissione von der Leyen, trova ostacoli nel tentativo di introdurre il concetto di solidarietà, base di partenza dei Padri Fondatori di quell’Europa non realizzata. Così come non c’è da meravigliarsi se, una Cancelliera tedesca come la Merkel,  tiene ben stretta  la sua posizione, economicamente forte, a vantaggio solo dei tedeschi e non del popolo europeo. Dall’inizio del tentativo di introdurre, il concetto di solidarietà, la Presidente Leyen ha fatto dei passi interessanti, come non era mai avvenuto in precedenza ma, la crisi sanitaria che sta devastando il mondo, ha cambiato le carte in tavola. Oggi non basta più che singoli Stati o l”Unione, nel complesso, stabiliscano  investimenti da fare e gli euro necessari per costruire, un’infrastruttura, in un determinato Stato. No, in questa situazione, i burocrati e gli economisti ma soprattutto chi programma, gli studi per i politici della Commissione e Consiglio, devono capovolgere la “piramide”. Oggi Stati, Unione Europea ed economisti, devono compiere un salto di qualità non facile, per cervelli avvezzi  a trovare il pelo nell’uovo che studiare sistemi interamente sconosciuti. Nessuno può quantificare il costo di questa Pandemia, il tempo della sua durata, quanto sarà possibile tornare a produrre, cosa costruire per un mercato terremotato in un mondo che sta cambiando, mentalità e comportamenti, costretto da un nemico temibile e sconosciuto.  E’ incredibile che,  nonostante questa situazione imponderabile: Eurobond o corononabond? Ma perchè? Si domandano alcuni “statisti” UE. Come se non  sapessero che, se non si può lavorare per evitare, contagi – decessi, e se si è fermato tutto il sistema economico, nessuno può lasciare allo sbando le popolazioni che, possono anche restare in casa, ma non fermare l’acquisto dei cibo. Inoltre,la piramide economica rovesciata non permette di prevedere la quantità di denaro necessario per far fronte all’ignoto. Si è un termine giusto: tutti, solidali  o meno, nell’UE o meno, ci troviamo davanti ad un futuro ignoto. Farsi domande è inutile: in democrazia i popoli non fanno rivoluzioni perchè i governi provvedono alle necessità più elementari diversamente accadrebbe il peggio del peggio.

Roma – Arcuri ” Troppa gente in giro”. Basta furbi:” Chi è in quarantena ed esce: domiciliari!”

Il Commissario straordinario Arcuri ha dichiarato: “Non è questo il momento per tornare alla normalità. Non stiamo ancora vincendo ma continuiamo a contenere la portata del contagio”. Arcuri successivamente ha esortato gli italiani a cambiare i comportamenti per evitare che si vanifichino, i tanti sacrifici affrontati, fino ad oggi, dalla stragrande maggioranza degli italiani. Ecco su questa esortazione non si può essere d’accordo perchè i furbi, personalmente preferisco definirli stupidi, nel nostro Paese, anche in circostanze gravi, finiscono per farla franca a danno di chi rispetta le norme. No, Commissario Arcuri, sono troppi quelli che, in quarantena, sono in circolazione e tantissimi che dichiarano, alle forze dell’ordine, l’uscita con motivazioni ridicole. Comprendo perfettamente che lei, da uomo che rispetta la democrazia, cerca di non usare la mano pesante, in questo caso purtroppo indispensabile. Per chi viene pescato in quarantena, ma fuori casa, scattino subito gli arresti domiciliari per 14 giorni. Una decisione del genere, più che giustificata, eviterebbe l’abuso nel non rispettare norme di salute pubblica che interessa, il diritto di tutti gli italiani, ad uscire fuori da questo tunnel, il più presto possibile. Se c’è chi assume la pesante responsabilità di voler fare i comodi suoi, e ” l’untore” di manzoniana memoria, finisca agli arresti. Solo così il governo, ne sono convinto, otterrebbe  meno gente in circolazione, meno feste in case private e garantirebbe la protezione di quanti, ristretti nelle mura di casa, ascoltano, vedono o leggono che i furbi fanno quello che vogliono. Intanto, il Commissario Arcuri, ha anche aggiunto: inviati negli ospedali 51,8 milioni di dispositivi di protezione. i posti di terapia intensiva erano 5.179 ed ora sono 9.284. La polemica sulle mascherine, non ha senso, in quanto dopo la produzione, vanno validate, dal Consiglio Superiore di sanità. Tra l’altro va detto che una parte è stata realizzata in tre carceri. Tra l’altro oggi sono stati consegnati 620 mila maschere speciali, “Ffpz”, per i medici. Sanitari che hanno pagato, un prezzo pesantissimo: ne sono morti 80 infettati dal Covid – 19 così come comunicato dal’Ordine. Mentre il sindacato dei paramedici ha reso noto che,  gli infettati sono stati 11.252. Si tratta di dati confermati dall’ISS. Infine c’è il bollettino dell’Istituto Spallanzani: i pazienti Covid – 19 sono 198, di cui 21 in terapia intensiva. Continua il trend delle dimissioni con il calo dei ricoveri. 196 pazienti sono stati dimessi  e trasferiti a domicilio in altre strutture. Nel pomeriggio, conclude il comunicato, ci saranno altre dimissioni, di pazienti guariti.

Bruxelles – Crisi orribile! Ok von der Leyen se vero piano Marshall. Necessari i coronabond

Non c’è più tempo, per affrontare efficacemente l’emergenza economica, determinata dal coronavirus. Dalla Presidente della Commissione Ue von der Leyen, al Parlamento di Bruxelles a tutti i governi europei  dovrebbe essere squillato l’al larme rosso: o si interverrà subito per salvare lavoratori, piccole medie imprese, non escludendo alcune grandi industrie, con un vero Piano Marshall oppure, salterà tutto in aria: Unione Europea, economia, lavoratori e istituzioni. La crisi è gravissima e, quando la Presidente della Commissione afferma di aver mobilitato, con istituzioni e Paesi membri, 2.770 miliardi e che questo accade per la prima volta nella storia dell’Ue, dice il vero. Così  quando afferma che si possono mobilitare, 100 milioni di crediti per i lavoratori, è verità assoluta. Ma la Leyen deve chiedere, al suo staff di economisti ed ai Paesi colpiti così duramente dal Covid – 19, se questo enorme sforzo è sufficiente per evitare: movimenti di piazza e per rilanciare l’economia. Cioè, se l’intera somma mobilitata, non è capace di impedire il peggio, che è ormai è dietro la porta di più Stati, non è un Piano Marshall ma, un vano tentativo, di salvare il salvabile, del Vecchio Continente, oggi sotto il tetto dell’Unione. Certo è giusto che il ministro dell’Economia italiano, Gualtieri dica che la Leyen si sta comportando, almeno nelle intenzioni, bene. Ma il ministro all’Economia sa bene che, non basteranno i 200 miliardi per prestiti garantiti dallo Stato per coprire, il 25% del fatturato di tutte le imprese, con il 90% di garanzia. E se la Presidente Leyen ha ottenuto l’ok, per quanto fatto fino ad oggi, il ministro Gualtieri insiste, per l’emissione dei coronabond come risposta globale ad una emergenza economica straordinaria, che non ha precedenti. Insomma, per dirla in breve e per farsi capire anche da chi non è economista ma cittadino dell’UE: o si varano tutti i provvedimenti possibili, peraltro già discussi, nelle varie sedi istituzionali, oppure non ci sarà quell’effetto, moltiplicatore economico indispensabile per evitare un intervento fallimentare. I costi di questa crisi sono enormi e, sproporzionati alle capacità di reazione di tanti governi, forse di tutti, colpiti al cuore da un coronavirus, che non si sa ancora come combatterlo. E non si crede che, nessun esecutivo può essere disponibile a vedere il proprio popolo comunque al lavoro, ma rischiando di morire per la Pandemia. Oppure vedere tumulti alimentati da centinaia di migliaia di persone per chiedere, come accadeva in Italia negli anni ’50: ” Pane e lavoro”. Ecco: i governanti, a tutti i livelli, dall’Unione Europea fino allo Stato più piccolo non possono che fare, fronte comune e trovare le risorse necessarie, per risalire la china che oggi si può chiamare recessione ma che potrebbe diventare, la tanto temuta, depressione.