Bruxelles – Von der Leyen si schiera per l’UE solidale. “No egoismi”

Si ha tutta l’impressione che la Presidente della Commissione dell’Unione Europea, abbia tutta l’intenzione di superare quell’egoismo, da lei stessa ammessa, in una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica. Von der Leyen ha confessato, scuse a parte all’Italia, che l’UE ha agito senza tener conto che, in tempo di coronavirus, la distanza può salvare dal contagio ma che, l’Unione e la solidarietà delle Nazioni UE, salva l’impianto e tutti gli Stati membri. Una constatazione, che non era mai stata fatta prima e che potrebbe aprire una pagina nuova, per il Vecchio Continente. Un’Europa ancora oggi attraversata, non solo da nazionalismi ma soprattutto dal tentativo di trarre, vantaggi massimi, senza preoccuparsi delle situazioni di crisi esistenti in Paesi membri. Il discorso è di una semplicità quasi incredibile, così come lo ha espresso oggi la Presidente Leyen. L’allarme giunto dall’Italia – questo ha significato – è giusto e non riguarda solo il Paese mediterraneo, ma tante Nazioni che necessitano di liquidità, par pagare i lavoratori che hanno dovuto incrociare le braccia, determinando la crisi economica  e concedere liquidità alle industrie per la ripartenza. Si tratta di interventi necessari, non solo per l’Italia e gli altri  otto Paesi che soffrono, in questo periodo, una crisi non voluta ma subita. 100 miliardi per la cassa integrazione e 277 miliardi è la somma complessiva che verrà messa a disposizione dei Paesi dell’Unione, una somma mai prevista di stanziare in altre situazioni. La Presidente Leyen, sappiamo fin troppo bene, dovrà superare non pochi ostacoli per poter cambiare, una mentalità che riguarda nazioni importanti e per la maggior parte siti nel nord del Continente. Ma la cosa che va detta ancora una volta: è necessaria la rapidità. Cioè il problema cibo quotidiano, non può aspettare se si vogliono evitare moti di piazza, come sempre controllati dagli agitatori di professione sempre presenti e, per le piccole e medie industrie, si tratta di vero e propria boccata  d’ossigeno che non si può ritardare, per evitare una serie infinita di fallimenti. Ricostruire, da zero tutto quello che c’è non solo in Italia, ma nelle nazioni in difficoltà, è impossibile nel breve periodo. La domanda è: quello che ha esternato la Presidente Leyen, quanta resistenza incontrerà e in quanto tempo sarà possibile giungere alla conclusione della ” nuova Comunità Europea”, unita e solidale? Ecco i punti di domanda molto significativi che dovrebbero avere risposte celeri. Intanto è stato fatto un passo importante c’è la disponibilità a favorire chi deve affrontare due crisi: quella Covid – 19 e quella economica.

Roma – Aumentano i decessi quasi 14 mila. Donati 101 milioni alla Protezione civile

Il Commissario straordinario Borrelli, nel consueto incontro con la stampa, ha fornito i dati dell’andamento del coronavirus nel nostro Paese. Purtroppo, nonostante l’impegno dei sanitari e personale paramedico, i morti hanno toccato quo ta 13.915, da ieri ad oggi i decessi sono stati 760. I positivi sono 80.049, cioè 2.477 in più ultime 24 ore. I guariti  18.278 da ieri 1.431 dichiarati tali dai sanitari.  I malati ai domiciliari  50.456 mentre i ricoverati in ospedale 28.540 perchè presentano i sintomi dell’infezione. Borrrelli ha anche dato notizia che alla protezione civile sono stati donati, 101 milioni, e che è partito il secondo nucleo della Task Force  con 76 medici per la Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino, Alto Adige, Marche e Valle D’Aosta. Domani sarà la volta di Roma, dove arriverà una Task Force di infermieri, molto attesa. Dati che confermano la necessità di continuare a restare in casa per tentare far diminuire il numero dei contagiati e alleggerire la pressione, sulla sanità in trincea, da quasi tre settimane. Si comincia a parlare di fase due, dopo il 13 aprile prossimo, ma c’è molto scetticismo, tra le diverse culture sanitarie, nell’affrontare una situazione così complessa, determinata da un virus troppo sconosciuto per tentare “sortite” dall’esito incerto. La parola non spetta alla politica, come qualcuno pensa, ma solo alla scienza che deve indicare la strada migliore per sconfiggere questo pericolo che sta minando, profondamente, la vita di una grande moltitudine di persone non solo in Italia. Bisogna difendersi con l’isolamento, unica possibilità per non essere infettati. Questo sacrificio, però va detto, sta spaccando le famiglie ed ha allontanato, figli e nipoti. dai padri e nonni, patrimonio che non può essere dissolto o messo a dura prova proprio, nel momento in cui sarebbe stata, più che necessaria, l’unità dei nuclei familiari, per affrontare al meglio la crisi economica che ormai riguarda la maggior parte della popolazione.

Roma – Gogna storica, per Merkel e Von der Leyen, per una solidarietà salva UE

L’egoismo tedesco, che capeggia, un gruppo di nazioni dell’Unione Europea: Olanda, Austria e i piccoli Paesi del Nord, egemonizzati dall’economia della Germania, ha costretto Carlo Calenda di ” Azione”, unitamente a sindaci di diverso colore politico e governatori di Regioni dal Pd a FI, a pubblicare su un giornale tedesco Faz, un articolo storico, molto significativo. La Cancelliera Merkel e la Von der Leyen, Presidente della Commissione dell’UE, una volta letta la nota o pagina, si deve credere che si siano  vergognate. E se non l’hanno fatto, hanno sentimenti indefinibili, per la posizione assunta di non voler essere in alcun modo solidali, non solo con l’Italia ma anche con altri Paesi UE, in grosse difficoltà economiche per il coronavirus, il nemico sconosciuto che sta devastando le economie del mondo. Ecco il testo della missiva pubblicata, oggi su ” Il Messaggero” perchè ognuno abbia la possibilità di capire, chi guida da sempre, l’Unione Europea, non quella dei Padri fondatori, ma per fare gli interessi, di un solo Stato. In questa occasione non rammenteremo, come ha agito la Germania nei confronti dei Greci e nemmeno, i guasti provocati dalla Troika, ad un Paese che vanta una storia di elevato valore a cui il mondo guarda ancora, dopo millennio, con grande rispetto. Ecco Il testo della lettera:” Con il coronavirus, la storia è tornata in Occidente, dopo trent’anni in cui l’unica cosa  rilevante è stata l’economia, oggi la sfida, torna ad essere, come in passato , politica, culturale e umana. La prima sfida riguarda l’esistenza stessa dell’UE. E se non dimostrerà di esistere, cesserà di esistere. L’Olanda capeggia un gruppo di Paesi  che si oppongono a cambiamenti necessari pet tutti,  e la Germania, come è più volte accaduto, sembra volerla seguire. Il debito della Germania, dopo il 1945 era enorme 29,7 miliardi di marchi dell’epoca. La Germania non avrebbe mai potuto pagarla. Nel 1953 a Londra, ventuno Paesi, tra cui Francia, Italia, Spagna e Belgio consentirono alla Germania di dimezzare ( dimezzare, ndr) il debito  e di dilazionare i pagamenti della somma restante. In questo modo la Germa nia potè evitare il default. Di quella decisione dell’Italia, siamo ancora oggi convinti ed orgogliosi”. Va aggiunto che quello che chiedono: Italia, Francia, Spagna, Grecia, Malta, Slovenia e Belgio non è un tipo di solidarietà, dove gli Stati contrari, ci rimetterebbero un centesimo. Si tratta solo una nuova misura per una vera Unione Europea che non può essere lasciata, al “laccio”, di una o più nazioni economicamente più forti.  I Paesi in difficoltà, sanno perfettamente nel chiedere solidarietà, che dovranno pagare il debito contratto, non già, con il ” Salva Stati”, misura prevista dall’Unione ma superata dalla storia che prevede, per chi ne facesse ricorso, di perdere ogni ambizione di sviluppo e piena occupazione. In verità, in una ricostruzione storica, negli anni passati, feci in televisione le identiche considerazioni, oggi di Calenda e amministratori di enti locali.  L’occasione fu offerta dall’azione costante dell’Italia, per la riunificazione di una Nazione che era stata divisa, territorialmente e culturalmente,  tra gli eserciti vincenti, dell’ultima guerra mondiale. La nuova generazione dei tedeschi non dovrebbe ignorare, chi ha aiutato questo popolo, non solo a non rimanere schiavo, dei Paesi vincitori della spaventosa guerra, ma anche a favorirne, lo sviluppo e l’attuale, agiatezza. Se la Merkel, vicina al tramonto politico, dopo tanti anni di dominio quasi assoluto anche del’UE o la Von der Leyen, non apriranno l’Unione alla solidarietà, senza che nessuno dei non debitori, ci  rimetta un cent, la loro storia che verrà scritta diventerà un calvario, per egoismi, da far tornare l’Europa ai nazionalismi ed alle diversità culturali, fonte inesauribile di gravi incomprensioni e conflitti… economici. Il pallino l’hanno in mano la Cancelliera e la Presidente della Commissione, due tedesche che possono, con decisioni coraggiose non onerose, garantire all’Unione lunga vita, con altri valori e altre prospettive.