Parigi – Convocata l’ambasciatrice italiana. Forte irritazione per Di Maio

Nervi tesi tra tra Franca e Italia per alcune dichiarazioni rilasciate, in campagna elettorale per le regionali, dal vice premier Di Maio. L’uomo di governo, ha detto tra l’altro, che bisogna decolonizzare l’Africa ed ha indicato il governo di Parigi  e, più precisamente il Presidente Macron, per  la politica che viene attuata per 14 di Paesi del Continente nero. Inoltre Di Maio a aggiunto:” Se la Francia non avesse le colonie africane, che sta impoverendo, sarebbe la quindicesima forza economica in campo internazionale. Ed invece è tra le prime per quello che sta combinando in Africa”. Intervento pesantissimo che ha fatto muovere il ministero degli Esteri francese che ha convocato per chiarimenti , la nostra ambasciatrice a Parigi, Theresa Castaldo, per dichiarazioni che hanno lasciato perplesso l’Eliseo. Secondo fonti diplomatiche francesi, pronte a gettare subito acqua sul  fuoco, le parole di Di Maio, non erano di ostilità nei confronti del governo francese, ma diretto agli elettori italiani, cioè vanno lette in chiave della politica interna  del’Italia. Ovviamente ognuno può dare l’interpretazione che vuole, fermo restando che queste dichiarazioni, non vengono da un cittadino qualsiasi, ma un ministro e vice premier. Certo l’Africa ha grandissimi problemi che derivano dalla politica coloniale europea e dalla corruzione, che esiste dovunque, ma è molto più facile in Africa, dove il nostro denaro vale molto di più.  Così non si può negare che l’Africa va aiutata con grandi investimenti, come sta facendo la Cina, per creare condizioni di vita possibili. Occorre studiare un modello in grado di creare lavoro e reddito. Un’operazione ciclopica che o si affronta oggi, eliminando i mercanti di uomini, oppure sarà un grossissimo problema per l’Europa. Dopo questo ulteriore scontro, prima per i Gilet Gialli ed ora, con la politica coloniale francese, se aggiungiamo non casualmente, quello che sta accadendo nei Paesi dell’Est europeo, dopo le europee, L’UE rischia non poco.

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