Parigi – Strage in Prefettura. Convertito uccide 4 colleghi prima di essere ucciso

Altra strage a Parigi. Un agente, di 45 anni, convertito all’Islam ha agito all’improvviso. I morti sono 4 agenti e lo stesso aggressore, freddato da un poliziotto, che non ha avuto esitazione a colpirlo, più volte, con la pistola d’ordinanza. Le Parisien, cita diverse fonti per sostenere che si è trattato, dell’ennesimo attacco del terrorismo islamico, a versare sangue, non in una strada, piazza o altro luogo qualsiasi. Questa volta il terrorista ha attaccato, cinque colleghi e ne ha fatto fuori 4, prima di cadere sotto i colpi, di un altro collega. Il convertito era nato a Fort – de – France nel 1974  ed aveva lavorato, per venti anni nell’ufficio informativo della Prefettura.  La strage è avvenuta, questa è la parte della notizia più sconcertante, nei locali dell’intelligence della Prefettura della capitale, dove si elaborano dati sensibili da professionisti che non hanno mai nutrito, alcun sospetto sul collega, nonostante gli incontri, con l’omicida fossero quotidiani. I francesi, ma non soltanto loro, sono sconvolti così come tutti gli europei. La domanda che tutti si pongono, autorità e cittadini: come è possibile difendersi da stragi del genere? Quanti sono i convertiti, nati in Europa o arrivati con gli sbarchi illegali. Dove sono e come fare a trovarli, se agiscono all’improvviso e prestano servizio, persino nelle Prefetture e colpiscono negli uffici dell’intelligence, cioè in ambienti ampiamente protetti, dove entrano solo gli addetti ai lavori? La strage avvenuta oggi è spaventosa ma le Parisien, porta elementi talmente precisi, tanto da rendere credibile la versione del quotidiano. Gli agenti francesi hanno prelevato la moglie, che era a casa e l’hanno dichiarata in stato di fermo. E’ sotto  interrogatorio per capire bene chi era il terrorista e da quanto tempo si era convertito. L’unico giornale che sostiene una tesi diversa cioè che non è terrorismo ma una strage dovuta a gelosia è Le Figarò. Il quotidiano rifiuta l’idea terroristica per sostenere quella di un 47 enne che ha perso l’equilibrio mentale per ragioni sentimentali. Se fosse così ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo. Anche se è inutile illudersi: i terroristi islamici, lupi solitari che fanno una vita normalissima, al momento giusto colpiranno, non si quando e dove, ma la realtà che l’Europa sta vivendo è purtroppo questa. E non c’è polizia al mondo che possa trovarli, uno ad uno, prima che portino a segno il loro disegno criminale: eliminare gli infedeli.

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