Pechino – L’epidemia accelera. I cinesi impegnati allo spasimo per fermarla

La Cina alle corde, nella battaglia contro il coronavirus, che ha accelerato la devastazione in una Nazione che aveva iniziato, a festeggiare il capodanno lunare. Per la seconda volta ha parlato della grave epidemia, Xi Jinping per affermare che:” … la Cina  può vincere la battaglia  contro il coronavirus finchè avremo fiducia  costante, lavoreremo  insieme con prevenzione  e cure scientifiche: così si vince la battaglia”. L’intervento dei cinesi per aiutare la sanità a vincere è incredibile: si lavora, giorno e notte, per costruire due ospedali, in 10 giorni, I cantieri non si fermano mai e sono deceduti, due dottori  a Wuhan, dove si sono accesi i focolai dell’epidemia: uno per eccessivo lavoro e l’altro contagiato. L’epidemia Non lascia tregua:  i morti, sarebbero 41 ma il condizionale è d’obbligo visto che le autorità sanitarie, conteggiano solo quelli che muoiono in strutture pubbliche e i contagiati ammontano, anche questo è un numero non reale  a 1.280. Il governo fa quello che può davanti ad una catastrofe del genere. Ha aumentato la cintura sanitaria fino a chiudere i “confini” a ben 56 milioni di persone che riesiedono in 18 città, paesi e villaggi. Stazioni  e metropolitane sono luoghi deserti, così come le strade, fino a pochi giorni fa strapiene di gente. Chiusi caffè e ristoranti ed anche Disneyland, il luogo tanto amato dai bambini. Persino l’aeroporto il Pechino, il prestigioso scalo aereo, da lunedì non autorizzerà i voli verso l’estero. I casi di persone colpite dal coronavirus, ovunque nel mondo, sono giunti da Wuhan. Fino ad oggi, la mappa dei contagiati, è questa: Francia 3, Stati Uniti 2, Australia 4, Malaysia 3 e Hong Kong 5. I ricercatori non si danno tregua, per riuscire a trovare il ceppo, e preparare il vaccino. Ma sappiamo bene come, questi virus mutano in continuazione e rendono il lavoro di quanti sono impegnati, estremamente difficile. Il mondo intero  è in ansia e segue le notizie che giungono, in continuazione,  non soltanto dalla Cina. Ma non bisogna cedere alla paura o al panico. Il momento è complesso ma la scienza ha sempre avuto partita vinta, nel tempo necessario ai ricercatori. Bisogna dare atto alla Cina che sta facendo, tutto il possibile per circoscrivere l’epidemia: non poteva fare di più per impegno civile, non solo per i cinesi, ma per la popolazione del mondo intero.

Lascia una risposta