Pechino – Xi Jinping ” il demone va ucciso”. Allerta sanitaria OMS da moderata a alta

L’epidemia che si è sviluppata in Cina, con focolai a Wuhan, tende ad ampliare il suo messaggio di morte. Il Presidente Xi Jinping l’ha definita ” un demone che va combattuto a ucciso”  e si deve riconoscere che i cinesi, a tutti i livelli, stanno facendo il possibile con una mobilitazione che non ha precedenti. Ma, ciononostante i decessi hanno superato i 106 ( quelli noti), e nell’arco delle ultime 24 ore, i contagiati sono raddoppiati, toccando l’incredibile quota di 4.515. Il nostro ministro per la Salute,  Speranza, ha dichiarato che:” davanti a tale flagello nessun Paese può farcela da solo”. Ben 30 città cinesi hanno lanciato, l’allerta sanità, per il coronavirus ed anche l’OMS ha elevato il livello di pericolosità ed espansione, da moderato ad alto. Inoltre le autorità cinesi hanno anche deciso di rinviare, sine die, l’inizio del semestre scolastico. I contagiati sono praticamente presenti, in molte nazioni ,non solo europee. Intanto i governi di vari Paesi si stanno organizzando per portare via i loro connazionali dalla provincia di Hubei, la più colpita dall’epidemia, con voli speciali e mai via terra. Le misure prese in Italia sono state concordate dal ministero  della Salute: i voli privati dalla Cina potranno atterrare, soltanto negli scali sanitari: Roma Fiumicino e Malpensa e lo stesso ministero sta organizzando, se le autorità cinesi lo consentiranno, unitamente all’Istituto Spallanzani e al Centro Interforze, un charter, per il rientro di 70 connazionali. I rimpatri, in generale, non hanno trovato d’accordo l’OMS che ritiene li non necessari o forse, anche se non viene specificato, pericolosi. La preoccupazione dei governi è quello di ottenere di far rientrare i connazionali, sia per cercare di sottoporli ad una quarantena e sottoporli, ad una profilassi che non si differenzia, da quella cinese. Ma c’è la preoccupazione politica, presente in ogni Nazione, di essere accusati di aver lasciato, al loro destino, nell’inferno di Wuhan, loro conterranei, nonostante in Cina un esercito di sanitari e personale paramedico lottano, giorno e notte, contro un nemico terribile che non conoscono. Anche Tokio sta organizzando il rimpatrio dei suoi 300 connazionali e la Russia ha deciso, la chiusura fino al 7 febbraio, di tre valichi di frontiera con la Cina. Fino ad oggi nessuno può fare previsioni su quello che può accadere nei prossimi giorni, sanitari e ricercatori hanno dichiarato che il picco dell’epidemia, si potrebbe verificare tra fine marzo e aprile. Questo è il momento che tutte le nazioni del mondo, sanitariamente evolute, dovrebbero collaborare per sconfiggere un nemico che sta mostrando tutta la sua capacità distruttiva, non solo per la vita dell’uomo ma anche per l’economia, che non può che subire questi inevitabili contraccolpi.

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