I politici di sinistra, stanno mettendo il cappello sulle sardine, e rischiano di far naufragare, il migliore approccio dei giovanissimi, alla politica. La vicenda che sta accadendo va spiegata meglio. Sarebbe un fatto epocale se, molti minori, prima del primo voto, si occupassero di politica. La democrazia vince, si consolida e diventa una vera libera culla, alla condizione che le nuove generazioni riescano a creare, in Italia, un nuovo approccio, tra i sostenitori delle diverse tesi politiche. I giovani, scesi in piazza così massicciamente in tante città, dovrebbero avere il compito di coltivare, una nuova aria non basata più sull’odio, tra gli esponenti delle diverse tesi. Le sardine potevano, e forse lo possono ancora, inaugurare la stagione del dialogo costruttivo, tra i diversi progetti, di una società più equa. Ma se i ragazzi, tra loro sono stati notati anche persone anziane, cedono ad accogliere: sindaci, parlamentari e personalità politiche rischiano il naufragio. O meglio saranno dei ragazzi che faranno politica, da giovanissimi, a favore di una parte degli italiani, seguendo vecchi schemi, e finiranno per essere iscritti a partiti politici. Le prime piazze piene dalle sardine, erano riuscite a rimanere lontano da simboli. A Bologna, un vecchio e conosciutissimo comunista, non appena ha sentito intonare Bella Ciao da migliaia di giovani, giustamente, ha preso il fazzoletto rosso, lo ha messo al collo e con la sua bandiera rossa, falce e martello, è approdato in Piazza Maggiore. Non fu accolto ma subito allontanato. le sardine vogliono dire cose diverse da una generazione che vive, un tempo nuovo, strettamente connesso con la Fondazione della Repubblica e con la guerra partigiana. C’è differenza, tra il loro linguaggio chiaro e spedito, quello che usa i social e chi ha consumato la vita in politica con i bla, bla, bla.. C’è differenza se loro non amano Salvini, esponente massimo del centrodestra. E questo ci può stare: sono liberi nelle le loro scelte ci mancherebbe. I ragazzi esprimono la loro capacità libera in una democrazia garantita dalla Costituzione. Ma se i giovanissimi diventano ” galoppini ” elettorali, di questo o quell’altro candidato, vine tradita quella freschezza, gridata in ogni piazza:” Bologna non si lega”; “Milano non si lega” e così via. Attenzione che siano i ragazzi a menare la battuta e, non vecchi e nuovi tromboni della politica che, in maggioranza o all’opposizione, hanno contribuito a rendere l’Italia, quella che è, senza aggettivazioni, che lasciamo alla valutazione di chi legge.