Il partito democratico, con tutti i parlamentari, amministratori e dirigenti è in ” conclave” nell’Abazia del Buon Pastore nel reatino. Il ministro alla Cultura Franceschini, ha focalizzato le problematiche per sostenere che si apre la” fase 2″ della politica dei dem. ” Politica e Programmazione, pilastri del governo, vanno affrontati insieme altrimenti il sistema non funziona. Dobbiamo superare i dubbi e maturare la convinzione che, nel mese di agosto, abbiamo fatto la cosa giusta – ha proseguito Franceschini – parlare contro non serve. Invece, per dare il via libera alla nostra continuità, serve appoggiare l’azione del governo e fornire il colante alla politica del fare. Vorrei tanto che smettessimo con l’idiozia della mancata discontinuità che, invece si evidenzia su tutto: migranti, sbarchi e Flat tax. La prospettiva comune rende solo risultati positivi. Inoltre dobbiamo fare in modo che i nostri alleati passino tutti con noi per fare maggioranza e non minoranza, inutile e protestataria, in una Nazione che deve ripartire. Appare necessario – ha proseguito Franceschini – dialogare con il M5S e con i moderati che, non si riconoscono più, con la politica estremista di Salvini. Il varo della nuova legge elettorale, proporzionale con lo sbarramento al 5% darà al nostro partito,( o quello che sarà) una vocazione maggioritaria in quanto lo sbarramento alto, non consentirà più, frazionamenti di sorta. Certo dovremo affrontare i decreti sicurezza e ci impegneremo per soluzioni diverse. La sicurezza così come impostata è territorio della destra. Noi siamo un’altra cosa. Il nostro terreno è quello della protezione sociale – ha infine affermato Franceschini – In piazza le Sardine e l’ambientalista Greta, due fenomeni ed un enorme terreno di ascolto per i democratici”. Quasi contemporaneamente, il capo politico del M5S, assume iniziative degne di nota. Si sgancia, sia pure con prudenza dalla Piattaforma Rousseau, alla quale va pagato il giusto e non di più. Quel di più va invece investito, per il piccolo credito tanto importante per il Movimento che, con il denaro versato dai parlamentari, ai quali si aggiungeranno anche quello degli europarlamentari e di chi è eletto nelle regioni, sono state salvate non poche aziende. Ecco, in sintesi, il Movimento sta cambiando pelle e, il capo politico va incontro ai parlamentari in fermento che, o scelgono altri lidi o rimangono ma per fare politica, senza ascoltare chi ha l’onere di coordinare, l’azione di governo. E’ indubbio che l’espulsione di Paragone dal M5S, la difesa a spada tratta di Di Battista e le non poche defezioni hanno fatto comprendere a Di Maio di puntare ad un recupero, forse ancora oggi possibile. I parlamentari hanno protestato per il denaro in più versato alla società Rousseau, la risposta è stata “si dia solo il giusto”. Casaleggio è andato all’Onu a rappresentare l’Italia, un errore. Per dirla in breve Di Maio punta a due soluzioni contemporaneamente: recuperare il massimo dei consensi e, con la nuova legge elettorale proporzionale, insieme al nuovo partito che nascerà dallo scioglimento o meno del Pd, puntare non solo a rimanere al governo fino al 2023 ma, garantirsi un’alleanza duratura, svuotando il centrodestra, attualmente forte come non lo dovrebbe essere dopo lunghi anni d’opposizione.