Roma – 345 parlamentari in meno. Ok della Commissione e bagarre in Aula

Taglio di 345 parlamentari la parola all’Aula, il 7 ottobre prossimo. La Commissione  Affari Costituzionali  della Camera, questa mattina, ha dato il via libera alla riforma costituzionale. Hanno vota to a favore  i partiti della maggioranza di governo. Contro Forza Italia, che ha inviato un solo rappresentante , + Europa e FdI. La bagarre è avvenuta in Aula, quando il Presidente della Commis sione Affari Costituzionali, ha dato notizia ai deputati della decisione assunta dall’organismo che presiede. Immediate le interruzioni durante la comunicazione di Brescia, tanto che il Presidente di turno alla Camera, Ettore Rosato, ha tolto la parola all’onorevole, Francesco Lollobrigida, FdI dopo che aveva superato largamente il tempo a sua disposizione, per illustrare i suo no. Una bagarre che è proseguita e che ha costretto, Rosato, ad espellere dall’Aula il deputato Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, per intemperanze. Il taglio dei parlamentari è una delle bandiere del M5S che ha trovato, il Pd, pienamente d’accordo. Una riforma costituzionale che potrebbe dare luogo ad un referendum confermativo, qualora le forze politiche lo chiederanno. Ma il problema è forse un altro. Sull’argomento i vari gruppi, compreso quello dei 5S, hanno deputati che la pensano diversamente, nella consapevolezza che con i tagli e i nuovi collegi elettorali, molto più ampi sia per la Camera e sia per il Senato, molto difficilmente consentiranno, a chi ora è chiamato a votare il taglio, di tornare a sedere sui banchi dei parlamentari. Ma la Camera è alla terza lettura, quella definitiva, e la maggioranza, se rimarrà compatta, non ci dovrebbero essere sorprese. Così come per un eventuale referendum confermativo: gli italiani, da decenni e decenni, erano per il taglio dei parlamentari eccessivi per una Nazione che conta poco più di 60 milioni di abitanti. Il raffronto con gli altri Paesi è la conferma che il taglio andava fatto, a parte il risparmio di denaro che sarà consistente 500 milioni ogni legislatura.

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