Roma – A soqquadro M5S e democrat. Fico ” trattativa positiva con Pd”

A soqquadro il M5S e il Pd dopo la dichiarazione del Presidente della Camera, Roberto Fico, subito dopo aver riferito, al Capo dello Stato il suo lavoro, nel tentativo di trovare una strada per un go verno  Pd – Movimento. Fico ha precisato che il mandato conferito dal Presidente della Repubblica, ha dato esito positivo e che, il suo lavoro, si è concluso oggi, senza tempi ” supplementari” come avrebbe voluto. L’esponente, della linea ortodossa del Movimento, ha soggiunto ” Aspettiamo la direzione nazionale del Pd, ma il concetto fondamentale è che il dialogo è stato avviato . Penso sia importante, ragionevolmente, restare sui temi e sui programmi, cioè quello che chiedono i cittadini”. Dal canto suo, il segretario reggente del Pd ha parlato di passi avanti nella diversità tra gli obiettivi storici del suo partito e quelli proposti dagli stellati. Comunque deciderà, la linea da seguire, la direzione già convocata. Scontata la reazione negativa tra chi ha aderito al Movimento an che se, il capo politico Di Maio, ha detto che non sarà deciso nulla senza sentire cosa ne pensano gli iscritti. Per poi aggiungere, impropriamente, una vera e propria minaccia:” Senza l’accordo con il Pd si va a nuove elezioni”. Questa conclusione, costituzionalmente è inaccettabile. Spetta al Capo dello Stato cosa fare se fallisce la possibilità di un accordo M5S – Pd. Il motivo è presto detto: far tornare gli italiani alle urne, con questa legge elettorale, sarebbe stolto. Il risultato cambierebbe di poco: gli italiani non consegneranno mai il Paese ad una sola forza politica. Il Presidente, riassun ti tutti i tentativi, se falliti, punterà ad un governo che metta al riparo i conti dello Stato e vari una nuova legge elettorale. Mattarella non è un uomo che, per sua formazione culturale, si apre ad un vero e proprio azzardo. Nel Pd, la maggioranza, nella direzione e tra i parlamentari,  è apertamente contro un governo con il M5S ritenuto poco affidabile e zeppo di contraddizioni. L’ex premier e segretario a parte, il Pd ha una sua storia ed una collocazione nel Paese che, sia pure non più diviso per classi, non può  rinnegare il lavoro fatto, dal centrosinistra,  anche se rimasto monco. Nel Pd prevale la convinzione che un governo con Di Maio, Grillo ( sparito per la sua sfiducia, in generale, nei partiti ) e Casaleggio. Ma se c’è tempesta nel Pd figuriamoci cosa sta accadendo nel M5S, do ve l’odio verso chi ha tenuto il potere ” senza fare nulla” è totale. Certo, il Presidente della Camera, non ha trovato una delegazione Pd ostile, nonostante le “sostanziali differenze”, e non poteva che gettare scompiglio nel Pd con una dichiarazione utilizzando i termine ” positivo”. Non c’è che attendere ma la possibilità di un governo, M5S – Pd, è ancora un miraggio anche se in politica tutto può ccadere men,o una nuova scissione, tra i democratici. Così come lo stop, ad ogni dialogo con la Lega, è stata una mossa tattica per tentare di spaccare sia il Pd e sia il centrodestra, dove si respi ra aria di resa dei conti dopo il voto in Friuli. Vedremo cosa accadrà nella prossima settimana.

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