Roma – Al voto serenamente. No a false notizie e alla paura

Diciamolo, siamo arrivati alle elezioni politiche in un clima complicato. Gli italiani sono disorientati per la costante opera di distruzione, di ogni punto di riferimento, che un popolo deve avere. Basta andare a rileg gere quanto di recente pubblicato dall’Istat, su questo argomento, per rendersi conto, di una situazione estremamente difficile. La piramide della credibilità si è capovolta e in parte ciò è dovuto alla crisi politica di aggregazioni senza ideologia e in parte, ad una serie infinita di false notizie, pubblicate su Internet. Sono constatazioni talmente evidenti che non bisogna dimostrare nulla. Se si legge ” Tizio e Caio ex uomo delle istituzioni prende una somma gigantesca al mese, ” condividi anche tu, togliamo questi appannaggi pazzeschi”. E’ impossibile che il disoccupato, il giovane inoccupato, la famiglia in difficoltà economiche o il pensio nato al minimo non condivida, questa ” mela avvelenata”, che viene resa più che appetibile. Così come ad alcuni soggetti politici, molto in vista, sono stati attribuiti: partecipazioni a società, vita lussuosa, spese folli per la campagna elettorale e perchè no, anche donne compiacenti. I malcapitati hanno cercato di difendersi, ma in un clima avvelenato dalla paura, preoccupazione e sfiducia, la falsa notizia, purtroppo, rimane veri tà senza se e senza ma. I fattacci  accaduti a Macerata sono stati sfruttati in modo improprio. Una povera ragazza uccisa, fatta a pezzi, con asportazione di parti del suo corpo, è notizia da far rabbrividire chiunque. Un folle di Corridonia che giunge, sempre a Macerata, spara all’impazzata, non solo contro extracomunitari ma colpisce anche la sede del Pd, apre le porte a manifestazioni antifasciste come se le squadracce nere fossero già in bivacco, davanti al Parlamento o al Quirinale. Ecco servito il clima avvelenato, poco adatto ad un voto sereno e ponderato, per una scelta che coincida con i veri interessi del Paese. Ma c’è di più persi no il devastante terremoto è servito per gettare discredito su alcune istituzioni. Si potrebbero aggiungere i metanodotto, le grandi infrastrutture e persino le vaccinazioni. “Tutto fa brodo” diceva un’antica pubblici tà. La maturità della democrazia italiana è alla prova del fuoco. Se gli elettori andranno a votare, in giusta percentuale e  ragioneranno con la testa e non sull’onda di emozioni, dimostreremo al mondo di essere ma turi e degni della massima considerazione. Diversamente si imboccherà una strada che porterà tutti verso un futuro ignoto.

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