Il capo politico del M5S, Di Maio, riceve una tegola in testa ogni giorno. Dopo il ” caso” di Salvatore Caiata, candidato all’uninominale del collegio Potenza – Lauria, indagato dalla Procura di Siena per riciclaggio, espulso dal Movimento dallo stesso candidato premier ” perchè non ha detto la sua condizione come doveva fare”. Di Maio ha ricevuto la pronta risposta di Caiata:” Continuo la mia corsa per essere eletto e se entro in Parlamento seguirò il programma del Movimento”. Insomma, possono dire quello che vogliono, ma non mollo in un collegio dove posso diventare deputato. Le indagini per riciclaggio? ” Non mi interessano: ho le carte in regola”. Espulsione respinta al mittente. Oggi è stato ” Il Foglio” a tirare in ballo, un altro candidato, all’uninominale di Cerignola – Manfredonia. Il quotidiano pubblica che, Antonio Tasso, è stato condan nato per violazione del diritto d’autore a 6 mesi, multa di 2000 euro più le spese processuali, il tutto finito in prescrizione. Ma nello scontro politico con il candidato del Pd, Michele Bordo, stesso collegio, è saltato fuori che Tasso, nel Post inviato al M5S, non accenna alla condanna rimediata nel 2007 ma segnale una denuncia, ricevuta tra il 1999 – 2000, senza alcuna conseguenza penale. Perbacco il M5S non si fa mancare proprio nulla. E dire che i garanti hanno cambiato, candidati più volte, dopo aver esaminato tutte le posizioni, con lavoro certosino. Dopo di che ci sono stati candidati che non avevano versato il reclamizzato aiuto ai piccoli imprenditori, per non parlare dei tre massoni, passati al vaglio delle “maglie strettissime” con una facilità incredibile. Di Maio afferma di voler usare per tutti un solo metodo:” Chi ha dichiarato il falso e chi non ha rispettato gli impegni è fuori dal Movimento”. Ma non risulta che, quanti hanno violato il regolamento del M5S, abbia fatto un passo indietro. Anzi sono in corsa con buone probabilità di essere eletti. A questo punto tocca al capo politico Di Maio assumere decisioni che appaiono, fino ad oggi dosate, secondo esigenze diverse, del Movimento. Rinunciare in un sol colpo, a tanti probabili parlamentari, non è decisio ne facile. Non c’è che attendere. Chissà se ci sono ” indigesti” anche nella lista dei potenziali… ministri portata… al Quirinale, violando ogni regola protocollare…