Due giorni per la presentazione delle liste per le amministrative del 26 maggio. Nelle città capoluogo tantissime le liste, collegate ai partiti con gruppi parlamentari, ma anche quelle civiche supera no ogni previsione. I candidati sindaci per ottenere voti ed essere eletti, considerata la situazione economica negativa e molti capoluoghi in dissesto, più che con un programma amministrativo, cioè scarno, ne dovrebbero presentare uno da veri manager. Oggi chi conquisterà il posto di primo cittadino, si troverà davanti una serie di vincoli, determinati da indebitamenti precedenti e da servizi, dove impera la burocrazia tanto odiata dai cittadini. E non manca il grosso nodo della manutenzione di strade, marciapiedi, verde pubblico e servizi del sottosuolo, spesso non più effettuata da anni. Il peggiore esempio viene Roma, capitale ridotta ad una grande discarica dei rifiuti, tanto da non essere frequentabile. Se gli elettori sapranno scegliere ed sceglieranno candidati capaci di affrontare, le tante difficoltà con spirito manageriale, introducendo il concetto che se non c’è denaro si deve far ricorso, non all’aumento delle tasse, contro legge per i Comuni in dissesto, ma sollecitando i privati a fare la parte loro: ” giusto guadagno, per opere pubbliche necessarie o manutenzioni indifferibili non è una bestemmia” . Questo discorso non è utopico. Gli amministratori, in tantissime città, davanti alla massa di problemi si sono arresi a restare in carica ed a “recitare” discorsi senza trasformarsi in manager: questo è stato l’errore. I Comuni hanno un’infinità di poteri che possono trasformare, le negatività in opportunità, gradite agli amministrati: basta focalizzare i problemi e le soluzioni, coinvolgere i cittadini ed ottenere il loro appoggio andando ben oltre le maggioranze consiliari, per iniziare un percorso nuovo. Discorso difficile o complesso? No è soltanto l’unico nodo per evitare di sedersi, su una poltrona da primo cittadino e rimanere inerte davanti al coro del “non si può”. Certo è indispensabile una politica di interventi, concordata con la Regione ed anche con il governo: se le idee esposte sono giuste, prima o poi, non sono mai respinte, lo so bene per esperienza personale. Per dirla in breve le città siano amministrate da manager e non da chi, si accontenta della carica, per lamentarsi di avere le mani legate. La scelta spetta agli elettori che devono informarsi, valutare e votare per garantire la maggioranza al sindaco prescelto, di modo che il programma esposto in campagna elettorale, possa essere sviluppato.