Tutti i giudici sono dello stesso avviso: il problema dei problemi, oggi in Italia, è quello delle baby gang. Un fenomeno che è stato focalizzato non solo dai magistrati ma anche dalle forze dell’ordine. Questa ” devia zione” giovanile, è stato specificato, inizia dall’età degli anni scolastici, quando cioè i ragazzi dovrebbero studiare e apprendere, tantissime cose, che ignorano. Il bullismo nelle scuole c’è e sarebbe inutile negarlo ma, bisogna aggiungere, che non è stato affrontato con la necessaria rigidità, nè dagli organi scolastici e nè dagli stessi studenti, immuni, da questa ” devianza”. Ma dietro il fenomeno delle baby gang, di solito non c’è una famiglia ” sana”, come meriterebbe, qualsiasi bambino o giovane. I ragazzi delle baby gang non hanno punti di riferimento, apprezzabili, si sentono esclusi dalla società e privi di quei ” simboli” che possiedo no gli altri ragazzi, a partire, per esempio dal cellulare, motorino, bicicletta, ecc. Questa condizione di “esclusione” dal contesto dei coetanei li rende aggressivi, anche nei confronti degli adulti, per assumere la posi zione dominante, di essere temuti e di procurarsi quello che loro non hanno, e non potrebbero avere diversamente. Come affrontare il problema che c’è ed è in crescita, non solo nelle grandi città, è compito non so lo delle autorità e delle forze dell’ordine ma soprattutto cercando di eliminare le cause di questo ” disagio” che fa diventare aggressivi giovani, poco più che ragazzini. E’ un problema complesso e di non facile solu zione ma i rimedi, vanno trovati prima che questa ” deviazione” giovanile diventi adulta.