Roma – Battaglia chiara di Renzi sulla prescrizione. Pd, M5S, LeU balbettano

Appare in tutta evidenza che nella maggioranza di governo M5S,Pd, Italia Viva e LeU, non c’è un braccio di ferro tra il nuovo partito e tutti gli altri. Ci sono decisioni diverse, sulla prescrizione adottata e fatta propria, con il lodo Conte, che non è accettabile da Italia Viva. Renzi intende garantire agli italiani una giustizia uguale per tutti, evitando corse ad un’approvazione, tramite il Milleproroghe, di una prescrizione che così come impostata, viene considerata incostituzio nale per la mancata eguaglianza, fra tutti i cittadini. Il leader di Italia Viva, qualora i tre partiti avessero inclusa la prescrizione nel Milleproroghe, cercando voti altrove per passare indenni al Senato,  avrebbe votato la sfiducia al ministro per la Giustizia Bonafede. La difesa ad oltranza della prescrizione, così com’è stata articolata dal lodo Conte, ha visto fare quadrato oltre al M5S, anche il Pd e LeU, in difesa di una riforma rigettata, senza esitazione, dai magistrati e avvocati, in quanto ritengono il lodo, peggiore della stessa prescrizione ” a tempo” e con trattamento differenziato ,tra i condannati e assolti, in appello. Hai visto mai una cosa del genere? La situazione tra ieri ed oggi sembra mutata e non si comprende se poi sarà proprio così. Zingaretti, nel suo intervento televisivo, ha difeso a spada tratta la riforma della prescrizione, ed ha accusato Renzi di favorire la caduta del governo e quindi, favorire Salvini e il centrodestra. Per poi decidere, unitamente al M5S e LeU, di non includere nel Milleproghe la riforma, ma di trattarla a parte. “La politica – ripeteva l’indimenticabile super ministro Andreotti – (discutibile quanto si vuole) la possono fare quelli che la capiscono altrimenti nascono pasticci inestricabili”. L’offensiva scatenata da Renzi, unitamente ai suoi parlamentari, vuole arrivare, così dichiara, alla riforma della prescrizione e a quella del codice di procedura penale, senza incorrere in pesantissime situazioni dalle quali, sarebbe difficile far uscire, l’attuale maggioranza che non intende far cadere. Così come, se la prescrizione non sarà inclusa  nel Milleproroghe, non scatterà nemmeno la sfiducia preannunciata, da Italia Viva, nei confronti del ministro per la Giustizia Bonafede. Dal canto suo la ministra renziana, Bellanova, intervistata a Radio 24 ha detto:” Faremo fino in fondo la nostra parte e, il ministro per i rapporti con il Parlamento D’Inca, confermi che  il governo  non presenterà alcun emendamento sulla prescrizione  al Milleproghe”. Le diverse strategie, in una coalizione, sono all’ordine del giorno e il M5S è la forza politica in maggiore difficoltà: la maggiori parte insegue soi obiettivi poco aderenti a quelli del progetto Grillo. Certo il reggente del capo politico Crimi fa quello che può, ma i parlamentari guardano ben oltre le mura dei palazzi del potere dove molto difficilmente potranno tornare.

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