Roma – Campagna per europee M5S e Lega su fronti opposti

E’ iniziata la campagna elettorale per le europee sia del M5S e sia della Lega. Di Maio ha piantato i suoi paletti: ” Chi vuole ripristinare le Province si cerchi altri alleati. Per noi vanno abolite com pletamente: è uno spreco ed un poltronificio. Sulla questione morale, era chiaro il riferimento al caso del sottosegretario Siri, il M5S non arretrerà di un millimetro le regole – ha soggiunto il capo politico dei 5S, si rispettano”. Ovviamente  Di Maio, non ha mancato di significare che, il ministro Salvini è a Budapest dal premier Orban, che, quando l’Italia era in pesanti difficoltà per l’austerità  chiese, all’Unione Europea, di appesantire ancora di più il peso sul nostro popolo. Un’apertura della campagna elettorale a 360 gradi se si considera che per Di Maio, il M5S sarà l’ago della bilancia per la formazione della nuova maggioranza, che governerà l’Europa. Il motivo è semplice, come ha affermato il capo politico del Movimento, PPE e PSE, non raggiungeranno il 51% ed avranno bisogno, dei voti stellati che li avranno ma a determinate condizioni. Tra queste la chiusura della sede di Strasburgo, che è uno spreco di denaro da impiegare ben diversamente. Così come – ha proseguito Di Maio, tanti altri sprechi vanno eliminati mentre, va posto subito nel programma, il salario minimo, una misura che è nel Patto con la Lega e non potrà non votarlo così come è incomprensibile, come sia possibile che il Pd, non lo voti anzi l’osteggi. Salvini, dal canto suo, ai giornalisti che rivolgevano domande sulla posizione di Di Maio, ha risposto: ” Sono qui A Budapest per occuparmi di sicurezza in Italia ed Europa, non ho tempo da perdere e mi sono trovato, in perfetta intesa, con il mio omologo ministro dell’Interno ungherese, Sandor Pinter, per bloccare l’immigrazione e sui rimpatri. Stop alle polemiche è ora di costruire bene, le riforme in Italia e cambiare l’attuale Unione Europea”. Non c’è male, questo tormentone ci accompagnerà fino alle Europee e amministrative, del 26 maggio prossimo. Sul dopo forse il clima cambierà in meglio oppure, se i due leader non troveranno un modus vivendi, sia pure su opposte sponde, le elezioni appaiono inevitabili. La pubblica opinione è davvero stanca di verificare che i due leader dei partiti della coalizione sono l’uno contro l’altro armati. Gli italiani cercano tranquillità in politica e pro messe da mantenere.

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