L’intervista, rilasciata a ” La Verità” da Davide Casaleggio non è una bestemmia ma è, un nuovo modello di democrazia non più rappresenta dai parlamentari eletti con la scheda. Un Parlamento, nei discorsi comu ni degli italiani, e non solo da loro, delegittimato in quanto, gli eletti non rispettano il ” patto” stretto con gli elettori, durante la campagna elettorale. Casaleggio afferma che, secondo lui, tra qualche lustro grazie al la rete e alle nuove tecnologie, si potrà fare a meno del Parlamento. Nell’intervista, il vero pensatore del M5S, sostiene che con la rete c’è la possibilità concreta di una partecipazione, decisamente più efficace, di quella rappresentatività popolare, di qualunque altro modello novecentesco. Insomma Casaleggio è convinto, e potrebbe avere in parte ragione che, il superamento della democrazia rappresentativa, è inevitabile. Si tratta di una tesi che, in parte collima, diciamolo senza nascondersi dietro un dito, come la pensano.la stragrande maggioranza degli elettori. In maggioranza sono scontenti di quello che fanno i parlamentari tratta ti, dai molti media, come fannulloni, deputati e senatori cioè di una casta è arrivata ad autoassegnasi un vitalizio, superiore nettamente, alle quote realmente versate. Ma c’è di più non c’è ambiente, disinteressato a fare affari con la politica, dove dall’analfabeta fino all’intellettuale, non si spari a zero contro chi viene, pagato lautamente, ma non fa nulla di quello che era stato promesso nel programma elettorale. Una delegitti mazione continua che riguarda tutte le istituzioni, basti vedere a che livello di credibilità si è piazzata, nei sondaggi italiani, la magistratura. La crisi, delle democrazie, parlamentari e presidenziali, appaiono eviden ti: l’elezione del Presidente Trump lo conferma. Mai, fino ad oggi, Capi di Stato o di Governo, mostrano limiti preoccupanti, con Congressi o parlamenti, indisponibili alle richieste popolari. Davide Casaleggio im magina possibile una democrazia diretta grazie a Rousseau, metodo adottato ( ? ) fino ad oggi dal M5S ma, che altri, potrebbero seguire visti i problemi crescenti nei partiti. Viene prefigurata una democrazia che chiede, in continuazione ai cittadini, provvisti di rete e tecnologie avanzate, di decidere cosa il governo, deve o non deve fare, per affrontare problemi di livello nazionale e internazionale. Appare ovvio che davanti a questa soluzione insorgano, i partiti tradizionali e prima di tutti il Pd che deriva, dopo un lungo cammino, dalla Resistenza. Così come appare altrettanto giusto che, intellettuali impegnati in una democrazia parla mentare dicano un “no” inorriditi del tanto ardire del Casaleggio. C’è una nota significativa del vice premier Di Maio, il quale afferma:” Sta a noi dimostrare che il Parlamento serve in quanto risolve i problemi”. Nessuno scandalo si parla sempre di democrazie per farle sempre più aderenti ai desiderata del popolo, spesso tradito, in tutto il mondo. E’ stata lanciata una pietra nello stagno, Ceto c’è molta differenza tra quello che sostiene Casaleggio, che pesca nell’antica Grecia e nel pensiero filosofico, di quel tempo, con il governo di nazioni molto popolose e non tutti in grado di utilizzate tecnologie avanzate, che in molti casi, stanno mostrando come è possibile violare le più munite difese. No, Casaleggio non fa cenno ad ” Aule buie e grige bivacco di manipoli”, ma di una democrazia governata dal popolo.