Roma – Cdm riforme e Manovra. Conte:” Dialogo con l’Ue sul possibile”

Vertice a Palazzo Chigi, con il Premier Conte, che sta dimostrando buone qualità di mediazione, i due vice Premier, Di Maio e Salvini, e il ministro per l’Economia Tria. Tutti hanno convenuto che l’Italia, non può rinunciare alle riforme e, ad alcuni errori, commessi nel passato. L’importante è, senza attaccarsi allo ” zero virgola”, che: si avvii il superamento  della Fornero e reddito di cittadinanza, anche attraverso assunzioni direttamente fatte dalle imprese, assunzioni nella P.A. e restituzione, del denaro truffato dalle banche, ai risparmiatori. Lancio di opere pubbliche. Conte ha tenuto, ancora una volta a confermare che, il suo governo è coeso e non ci sono attriti tra ministri, ma c’è la volontà di cambiare ciò che va cambiato. Di Maio e Salvini, appare sempre più nettamente, sono scesi dalle barricate anti Ue per impegnarsi a trovare, risorse nuove e fissare tempi accettabili, dai loro elettori. Ecco questo è il punto. I due vice non sono disposti a non rispettare, le promesse fatte agli italiani, premiate da una valanga di voti ma si stanno rendendo conto che tutto e subito è impossibile. Cioè come afferma il silente ministro Tria:” Occorre fare le riforme, che hanno portato voti al M5S e Lega, ma senza danneggiare l’equilibrio economico del Paese”. Un vertice importante, durante il quale, il Premier ha riferito come proseguire, il dialogo con l’Unione Europea, evitando l’infrazione. I ministri hanno ascoltato e condiviso il modello da adottare nel rispetto, è il caso di ripeterlo, delle riforme, in tempi più dilazionati. Questo clima nuovo e non ” rivoluzionario” ha già dato buoni frutti: la Borsa è arrivata al 2,77% e lo spread è sceso sotto di 20 punti percentuali. Un chiaro segnale degli investitori che vogliono credere, nella saggezza del governo che non può puntare, a lavoro, pensioni e sviluppo, poi attaccare duramente l’Unione Europea. Lo stesso Draghi ha preso atto del lavoro che sta facendo il governo, rimodulando la Manovra, senza rinunciare alle riforme. Chiaro anche, l’impegno del Quirinale in difesa dell’Italia nell’Ue, puntuale e costante come quello della Banca d’Italia. Le decisioni definitive non sono urgentissime, c’è tempo per studiare e dialogare con l’Unione Europea, tramite gli apprezzati Conte e Tria che, senza assumere impegni, hanno però rasserenato il clima, con Juncker e Mosco vici, primi interlocutori che hanno, il duro compito, di tenere a bada i Paesi del Nord Europa, apertamente non da oggi, contro il comportamento dei governi italiani.

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